4 cose su A Complete Unknown, il film su Bob Dylan con Timothée Chalamet

Difficile non sapere che A Complete Unknown, il nuovo film di James Mangold sull’ascesa di Bob Dylan, stia arrivando in sala dopo il passaggio di Timothée Chalamet, che interpreta il cantautore cult, a Roma per l’anteprima nazionale.
Il film esce nella sale italiane il 23 gennaio ed è uno dei titoli più attesi e già chiacchierati di questo inizio 2025.
Da Mr. Tambourine Man a I Was Young When I Left Home, fino a pezzi iconici come The Times They Are A-Changin’, Blowin’ In The Wind, Like a Rolling Stone… il film ricostruisce i momenti in cui i pezzi sono stati scritti o cantati per la prima volta da Dylan.
A Complete Unknown poggia il suo successo sulla straordinaria interpretazione di Timothée Chalamet: un one-man-show che, con tutta probabilità, senza di lui sarebbe stato un buon film ma senza lo stesso eco.
Accanto a lui nel cast ci sono Edward Norton nei panni di Pete Seeger, noto cantautore della scena folk che per primo riconobbe il talento di Dylan, Monica Barbaro in quelli della cantante e compositrice Joan Baez, con cui l’artista ebbe una travagliata storia d’amore, ed Elle Fanning in quelli di Sylvie Russo, personaggio inesistente che però prende ampiamente spunto da quello di Suze Rotolo, amore giovanile del cantante.
A Complete Unknown è un biopic molto classico, che sarà emozionante sia per i fan di Dylan sia per semplici appassionati di musica o per chi è alla ricerca di un film godibilissimo con cui trascorrere un pomeriggio al cinema.
Senza cadere nella continua performance, Mangold racconta l’artista e le sue fasi creative, la sua determinazione e la sua etica, la sua incapacità di venire a compromessi.
4 cose su A Complete Unknown
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La trama di A Complete Unknown
New York 1961. Un giovanissimo Bob Dylan giunge in città alla ricerca del luogo in cui è ricoverato Woody Guthrie (Scoot McNairy), suo mito musicale.
Quando riesce a raggiungere l’ospedale, lo trova in compagnia del suo più grande amico: il cantautore Pete Seeger (Edward Norton), che dopo aver sentito il ragazzo suonare decide di portarlo con sé sui palchi per un po’ di gavetta.
A soli diciannove anni Dylan inizia così a scrivere e cantare i suoi pezzi, che raccontano il mondo in cui vive e l’umanità che lo attraversa, parlano alle persone e lo fanno con una spinta nuova.
Il successo è immediato e travolgente. Anche Oltreoceano.
Dylan diventa una celebrità con tutto quello che questo vuol dire nel bene e nel male.
Timothée Chalamet è un perfetto Bob Dylan
Dovrebbero arrivare giusto in tempo per l’uscita del film di Mangold le nomination di quest’anno agli Academy Awards. Siamo certi che nella cinquina per il Miglior Attore Protagonista non mancherà la candidatura di Timothée Chalamet per A Complete Unknown.
D’altronde il giovane attore regge sulle sue spalle la completa riuscita di questo film. Non solo: siamo sicuri che sarà proprio lui la chiave di successo al botteghino perché se da una parte i fan di Dylan non mancheranno tra il pubblico, l’attore di Dune e Chiamami col tuo nome, riuscirà a portare in sala anche i più giovani.
Non male visto che il film parla di talento e ambizione, focalizzandosi su un preciso momento della vita di Dylan, ovvero il suo arrivo a New York con un bagaglio carico solo di canzoni e sogni, fino al successo e alla cosiddetta svolta “elettrica” per cui venne rinnegato da moltissimi.
I più diffidenti, coloro che si domandavano come un ragazzo così espansivo e solare come Chalamet potesse interpretare la sua antitesi caratteriale, dovranno ricredersi. Aiutato anche da un look studiato alla perfezione, Chalamet porta sullo schermo un’ottima interpretazione del cantautore Premio Nobel per la Letteratura.
Non risolve il "mistero di Dylan" ma gli fa un omaggio
A Complete Unknown è ispirato al libro Dylan Goes Electric! di Elijah Wald e, sebbene non in modo così radicale come aveva fatto Todd Haynes nel suo Io non sono qui, che divideva l’artista in tante figure interpretate da altrettanti attori, racconta le diverse sfaccettature e contraddizioni di Bob Dylan.
Un ragazzo dedito solo alla sua musica che però insegue il successo, un indeciso sentimentale, un’icona che però è un artista schivo, un autore che ha saputo rinnovare la musica folk per poi “tradirla” suonando in una band rock.
Mangold dosa gli elementi della narrazione rimanendo focalizzato sull’interpretazione del suo protagonista, dando in pasto al suo pubblico quella (ce lo ricorderemo probabilmente come “il film in cui Chalamet faceva Dylan”) e non calcando nemmeno troppo la mano sugli elementi storici per evitare di mettere troppa al carne al fuoco.
A Complete Unknown non risolve il “mistero di Dylan” ma prova a farne un ritratto il più accattivante possibile, un omaggio a un mito senza tempo.
C'è un sacco di (buona) musica
A Complete Unknown è centrato sugli anni in cui Dylan si fa strada nella scena folk americana, all’interno della quale viene stimato per le tematiche politiche che affronta nelle sue canzoni, muovendosi all’interno del Greenwich Village.
Inizia nel 1961 e termina nel 1965 quando sul palco del Newport Festival Dylan viene fischiato dal pubblico per il suo cambio di registro: le sonorità sono rock e i testi iniziano ad avere un surrealismo poetico.
Dylan canta “I ain’t gonna work on Maggie’s farm no more”: il pubblico capisce subito la provocazione e che non ascolterà ciò per cui era venuto fin lì.
Poco prima, scappando da una festa in cui era stato trattato alla stregua di un menestrello alla domanda “E chi vorresti essere?” aveva risposto “Tutto ciò che non vogliono che io sia”.
Che è un po’ il centro della sua carriera. La sua essenza. La sua incollocabilità, come artista e come uomo.
In A Complete Unknown ci sono gran parte delle sue canzoni più note scritte nei primi anni Sessanta, alcune canticchiate in fase di stesura altre per intero alla loro prima esibizione.
Perché vedere A Complete Unknown
Perché Timothée Chalamet è davvero bravo.
E James Mangold pure.
Non tenta di rispondere alla domanda “Chi era Bob Dylan?” perché è una domanda impossibile, ma prova a raccontare la storia di un ragazzo con talento, genialità e confusione che arriva al successo, volendolo, senza però rinunciare a essere sé stesso o senza piegare mai la propria musica a voleri altrui per mantenerlo.
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