Venezia 79: tutto quello che c’è da sapere sulla Mostra del Cinema
Da mercoledì 31 agosto a sabato 10 settembre torna la Mostra d’Arte Internazionale Cinematografica, l’appuntamento che porta ogni anno al Lido di Venezia migliaia di addetti ai lavori, cinefili, appassionati e curiosi provenienti da tutto il mondo e uniti dalla passione per la settima arte.
Nonostante l’emergenza pandemica non sia ancora finita, le parole d’ordine di questa 79a edizione saranno “ritorno alla normalità”: via libera dunque alle sale con capienza piena e al tradizionale red carpet aperto al pubblico che consentirà ai tantissimi fan di poter vedere e fotografare i loro idoli, mentre si dirà addio - speriamo definitivamente - alle dure restrizioni sanitarie che hanno contraddistinto le due precedenti edizioni.
Ma veniamo ai film che sono il cuore pulsante di ogni festival cinematografico! Quello presentato a fine luglio dal direttore Alberto Barbera è un programma che continua a coniugare alla perfezione le diverse anime del cinema contemporaneo: non mancheranno le grandi produzioni hollywoodiane e nazionali, i film più autoriali e di impegno civile (con un doveroso focus sulla guerra in Ucraina) e quelli portati in laguna dai grandi colossi dello streaming.
Il concorso
A inaugurare ufficialmente la Mostra sarà White Noise di Noah Baumbach, basato sul romanzo omonimo di Don DeLillo del 1985. La pellicola targata Netflix racconta la storia di una famiglia americana che tenta di affrontare la paura della morte e le contraddizioni della way of live consumistica. Protagonisti due storici collaboratori del regista: la sua compagna Greta Gerwig e l’anti-divo di Hollywood Adam Driver. Baumbach sarà riuscito ad adattare quello che è considerato un capolavoro infilmabile della letteratura postmoderna? Lo scopriremo il 31 agosto!
Foto: labiennale.org
Tra i titoli più attesi Blonde di Andrew Dominik, adattamento del romanzo di Joyce Carol Oates su Marilyn Monroe e annunciato come una rivisitazione del suo mito, con la bellissima Ana de Armas nel ruolo della più grande diva di tutti i tempi. Il regista lo ha definito "il figlio nato dall'unione di Quarto Potere e Toro Scatenato", una dichiarazione che ha acceso ancora di più la nostra curiosità.
Giovedì 1° settembre la protagonista indiscussa del red carpet sarà Cate Blanchett. La pluripremiata attrice australiana interpreta la prima direttrice donna di una grande orchestra tedesca in Tár di Todd Field.
Foto: Searchlight Pictures
Tanti i grandi ritorni: da The Whale di Darren Aronofsky con un irriconoscibile Brendan Fraser e la giovane star di Stranger Things Sadie Sink, al Bardo di Alejandro González Iñárritu, il suo progetto più ambizioso e personale, fino a The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh, che dopo il successo planetario di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri porta al Lido un film girato nella sua Irlanda con protagonisti Colin Farrell e Brendan Gleeson.
Sempre nel concorso principale troviamo quattro pellicole che esplorano la fragilità dei rapporti familiari: The Eternal Daughter di Joanna Hogg con Tilda Swinton, Love Life di Kôji Fukada, Les Enfants Des Autres di Rebecca Zlotowski e soprattutto The Son di Florian Zeller con Hugh Jackman, Laura Dern e Vanessa Kirby.
Faranno sicuramente discutere Saint Omer dell’esordiente Alice Diop, storia di una madre processata per aver ucciso la figlia di 15 mesi; Argentina, 1985 di Santiago Mitre che ricostruisce con perizia una delle pagine più sanguinose della storia del paese e No Bears, film girato in totale clandestinità dall’iraniano Jafar Panahi, attualmente in carcere nel suo Paese.
Foto: labiennale.org
Ma a contendersi il Leone d’Oro saranno anche il giovane figlio d’arte Romain Gavras che in Athena mette in scena la rivolta popolare di una banlieue francese con una regia pirotecnica; Beyond the Wall dell’altro cineasta iraniano Vahid Jalilvand; Un couple esordio nel cinema di finzione del grande documentarista Frederick Wiseman, la commedia franco-marocchina di Roschdy Zem Les Miens e il documentario su Nan Goldin All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras.
Il cinema italiano
Per il secondo anno consecutivo saranno cinque le pellicole italiane in gara, di cui due dal forte respiro internazionale.
Il più atteso è sicuramente Bones And All di Luca Guadagnino, che riunisce Timothée Chalamet e il regista siciliano dopo il successo di Chiamami col tuo nome. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Camille DeAngelis, è una storia d’amore a tinte horror tra due ragazzi cannibali nell’America rurale degli anni ‘80. Nel cast anche la giovane promessa Taylor Russell e l’icona del cinema underground Chloë Sevigny.
Foto: Warner Bros. Pictures
Gianni Amelio con Il signore delle formiche ripercorre il caso di Aldo Braibanti, drammaturgo e poeta che alla fine degli anni ‘60 fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di aver plagiato, in senso fisico e psicologico, un suo studente. Braibanti è interpretato da un intenso Luigi Lo Cascio, già candidato ideale per la Coppa Volpi maschile. Al suo fianco Elio Germano e Sara Serraiocco.
A 11 anni dallo splendido Terraferma torna alla Mostra anche Emanuele Crialese con L’Immensità, storia autobiografica ambientata nella Roma degli anni ‘70 con la meravigliosa Penélope Cruz. La giovane Margherita Mazzucco, conosciuta dal grande pubblico per il suo ruolo di Lenù nella serie tv L’Amica Geniale, interpreterà la Santa di Assisi in Chiara, terzo capitolo della serie di ritratti femminili di Susanna Nicchiarelli dopo Nico, 1988 e Miss Marx.
Infine Monica di Andrea Pallaoro con protagonista l’attrice transgender Trace Lysette nei panni di una donna che torna nella casa di famiglia dopo tanti anni, per accudire la madre malata.
Foto: labiennale.org
Grande attesa e curiosità anche per alcuni dei film italiani presentati nelle sezioni collaterali della Mostra: la profetica commedia climatica Siccità di Paolo Virzì, con un cast all-star che include Claudia Pandolfi, Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Emanuela Fanelli e molti altri; Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa (in Concorso a Orizzonti) che segna l’esordio di Elodie come attrice e il coming of age Amanda di Carolina Cavalli, con Benedetta Porcaroli, Michele Bravi e Giovanna Mezzogiorno.
Le altre sezioni
Il film più atteso del Fuori Concorso è sicuramente Don’t worry darling con Harry Styles e Florence Pugh, beniamini del pubblico più giovane e molto attesi sul red carpet nella serata di lunedì 5 settembre. Alla regia Olivia Wilde che, dopo la bella prova di Booksmart, torna dietro la macchina da presa con un thriller psicologico ambientato negli anni ‘50 fra le case color pastello di una cittadina californiana solo all’apparenza perfetta.
Foto: labiennale.org
Grande hype per la coppia di miniserie danesi firmate da due dei più grandi registi contemporanei: Ridget Exodus di Lars von Trier e Copenhagen Cowboy di Nicolas Winding Refn, presentate rispettivamente giovedì 1 e venerdì 9 settembre.
Sempre Fuori Concorso ci saranno inoltre Master Gardener del Leone d’Oro alla carriera Paul Schrader con Joel Edgerton e Sigourney Weaver; Dead for a Dollar, western del regista di culto Walter Hill (I guerrieri della notte) con Christoph Waltz, Willem Dafoe e Rachel Brosnahan (Midge della deliziosa serie tv Mrs Maisel!); l’horror slasher di Ti West Pearl con Mia Goth; Living di Oliver Hermanus, remake inglese di Vivere di Akira Kurosawa; Dreamin’ Wild di Bill Pohlad, commedia musicale con Casey Affleck e Zooey Deschanel.
Dall’Oriente When the Waves Are Gone del filippino Lav Diaz e Call of God, opera postuma di Kim Ki-duk, il grande regista sudcoreano morto in circostanze misteriose due anni fa in Lettonia durante le riprese del film.
La Mostra verrà chiusa sabato 10 settembre da The Hanging Sun di Francesco Carrozzini, thriller-noir tratto dal romanzo 'Sole di mezzanotte' di Jo Nesbø con Alessandro Borghi nei panni di un uomo in fuga in Norvegia.
Foto: labiennale.org
Orizzonti è la sezione più innovativa e poliedrica della Mostra, quella che intercetta prospettive e sguardi non conformi sul cinema e sul presente. Noi vi segnaliamo Princess di Roberto De Paoli al suo secondo lungometraggio dopo l’ottimo Cuori puri, il thriller En los márgines di Juan Diego Botto con Penélope Cruz, La syndicaliste di Jean-Paul Salomé con la divina Isabelle Huppert, Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel dedicato alla figlia dell’attore Giuliano Gemma; The Happiest Man l’attesa nuova opera della regista Teona Strugar Mitevska dopo il successo di Dio è donna e si chiama Petrunya.
Chiudiamo la presentazione di questa edizione della Mostra del Cinema con il titolo più cinefilo e teorico: Gli ultimi giorni dell’umanità, un (auto)omaggio al lavoro e alla poetica di Enrico Ghezzi, il critico/autore/filosofo che in più di 30 anni di “Cose mai viste” ha contribuito a formare generazioni di appassionati della settima arte e che con i suoi programmi di culto Blob e Fuori Orario ha rivoluzionato la televisione italiana.
Foto: labiennale.org
Nato nel 1932, il festival del cinema più antico del mondo compie quest’anno i suoi primi 90 anni. Eppure non dimostra alcun segno di vecchiaia, anzi! La Mostra di Venezia è vitale, eterogenea e capace di parlare a un pubblico sempre più trasversale: da quello più esigente di addetti ai lavori fino alle centinaia di studenti di cinema e giovanissimi che accorrono al Lido per soddisfare il loro bisogno di emozioni sul grande schermo e di glamour sulle passerelle.
A chi andrà il Leone d’Oro? Quale sarà il film più amato? Chi vincerà la sfida sul red carpet tra Timothée Chalamet e Harry Styles? Per saperlo seguiteci con la nostra cronaca day-by-day sulla pagina Instagram di Grazia.it!
Foto in apertura: Getty Images
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