La nuova serie di Zerocalcare ha colto (di nuovo) nel segno
Zerocalcare torna con la sua seconda serie per Netflix, Questo mondo non mi renderà cattivo (disponibile dal 9 giugno) e anche questa volta ha colto nel segno.
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La serie non può essere definita una seconda stagione di Strappare lungo i bordi, nonostante si ritrovino personaggi e ambientazione. Con Zero, infatti, ci sono ancora Secco e Sara, alle prese con le loro vite e i problemi di tutti i giorni. Sullo sfondo, ma neanche tanto, la periferia romana, che al di là dell'accento è in fondo simile a tante periferie del resto d'Italia.
In una quotidianità che sembra sempre la stessa, si snodano le vicende della serie, che affronta temi di estrema attualità con la consueta - amara - ironia.
Abbiamo visto i primi quattro episodi in anteprima e ci è piaciuta (moltissimo).
4 motivi per guardare la nuova serie Netflix di Zerocalcare
(Continua sotto la foto)
Tratta temi di forte attualità
Diciamolo subito. Zerocalcare non ci va leggero. Ed è anche questo che ci piace di lui e di questa serie ancora più forse della prima. Il suo punto di vista riguardo a temi come l'immigrazione, l'emarginazione sociale, la difficoltà delle periferie e la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni è chiaro.
Tuttavia, è in grado di mettersi in discussione, di mostrarci punti di vista diversi grazie alle posizioni di chi gli sta vicino, che in modo anche molto duro gli (e ci) spiegano perché nella vita non si possa vedere sempre tutto bianco o tutto nero, come tutto sia relativo e valga la pena analizzare anche i grigi.
Fa ridere e riflettere
Nell'ininterrotto flusso di coscienza che contraddistingue la narrazione di Zerocalcare si alternano a raffica momenti comici, ironia e brusche frenate che spingono alla riflessione.
Non mancano anche questa volta i tormentoni dei suoi personaggi, da quelli già noti che si ripetono da Strappare lungo i bordi ad altri che sono già pronti per diventare i meme dei prossimi mesi.
C'è ancora più armadillo
Inutile dire che la maggior parte dei momenti esilaranti è affidata alla voce di Valerio Mastandrea che con l'armadillo interpreta non solo la coscienza interiore di Zero, ma anche un po' la voce altrimenti inespressa di tutti noi che guardiamo.
Zerocalcare in qualche modo ci legge nel pensiero, anticipa i possibili "ma" e li affida al suo personaggio più rappresentativo, che anche questa volta non delude e, anzi, offre pane per i social almeno fino a Natale.
Ci sfida a trovare Easter Egg ovunque
Già dal trailer è evidente come Zerocalcare abbia infilato qua e là riferimenti alla casa che lo ospita, ovvero Netflix e le sue serie più iconiche. Ma questi non sono gli unici Easter Egg che il fumettista ha piazzato. Ce ne sono moltissimi disseminati qua e là, così come moltissimi sono i dettagli apparentemente secondari inseriti spesso sullo sfondo e che aiutano ad alleggerire il contesto e i temi trattati. Un esempio: tra i poster politici che tappezzano la camera di Zero poteva non esserci anche una foto autografata da Don Matteo?
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