Come funziona Money Road, lo show di Sky che è anche un esperimento sociale


Money Road - Ogni tentazione ha un prezzo sta per debuttare con la sua prima edizione e finalmente abbiamo modo di saperne di più sul nuovo format Sky Original prodotto da Blu Yazmine.
Già, perché mentre su Sky e Tv8 impazza il promo che vede protagonisti Fabio Caressa e un diavolo tentatore, poco era dato sapere del funzionamento del programma, in onda dal 29 maggio ogni giovedì sera alle 21,15 su da Blu Yazmine sarà tutti i giovedì per sei settimane su Sky e in streaming su NOW, e anche in simulcast su TV8.
Abbiamo visto in anteprima un frammento della prima puntata e ora siamo pronti a spiegarvi com'è strutturato il format e perché porta una ventata di freschezza nel panorama televisivo sul genere.
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Come funziona il gioco
Protagonisti sono dodici partecipanti, persone comuni, di diversa età, provenienza ed estrazione sociale. Sono loro che compongono la Compagnia delle Tentazioni, che dovrà fronteggiare le insidie della giungla malese.
I nostri valorosi, infatti, si cimenteranno in percorsi di trekking in mezzo al nulla, tra alberi e piante che nascondono insetti e animali, con temperature torride e rese ancora più insopportabili da livelli di umidità che sfiorano il 90%.
Fin qui niente di strano o fantasmagorico, almeno per chi sia stato in vacanza almeno una volta a Bangkok ad agosto.
La sfida, però, dura dodici giorni. Ogni giorno una tappa che prevede circa 4-6 ore di cammino zaino in spalla. Con loro, solo lo stretto necessario alla sopravvivenza. Il che significa anche sacco a pelo e razione di riso e fagioli. Come unico alimento. Per colazione, pranzo e cena.
Fatta questa seconda premessa è forse più semplice capire il sottotitolo del format "Ogni tentazione ha un prezzo". Nel corso di ogni tappa, infatti, i viaggiatori saranno sottoposti a continue lusinghe che promettono di alleggerire la difficile condizione, di avere qualche comodità o soddisfare un capriccio.
Peccato che cadere in tentazione abbia un costo altissimo. Ognuna ha un prezzo, ricordiamolo. E quella cifra, se accettata, sarà scalata dal montepremi finale (in origine 300mila euro) che andrà diviso fra i partecipanti che arrivano al traguardo dei dodici giorni.

Cosa rende interessante Money Road
Non ci sono quindi nomination, né prove che prevedono eliminazioni. Tutti devono fare i conti con il fatto che ogni loro scelta influisce sul jackpot finale e dunque sul gruppo.
Ed è questa la chiave di volta del programma. Che infatti non si propone come reality, ma come strategy game - in cui per strategia si intende la capacità di bilanciare i propri bisogni con le necessità del gruppo. Di capire quando assecondare il proprio ego e quando metterlo da parte.
«Troverete in continuazione la necessità di porvi la domanda: cosa avrei fatto al posto loro», promette Fabio Caressa, che in Money Road non è tanto un conduttore, ma più uno storyteller con il compito di portare avanti il racconto e "tentare" i partecipanti.
La resistenza, infatti, sarà messa a dura prova non solo dallo sforzo fisico, ma anche dalle paure, dagli animali che si ritroveranno davanti e dalla condizione psicologica che influenzerà le scelte dei singoli e, dunque, il gruppo.
«Siamo stati sorpresi tutti i giorni, ci alzavamo pensando che sarebbero andati in una direzione come gruppo e invece poi andavano da un'altra parte. Se la notte non hai chiuso occhio per gli insetti questo ha un impatto su come affronti la giornata e le tentazioni».

Perché Money Road è più interessante di quanto pensassimo
Il meccanismo di immedesimazione è immediato. E già dai primi minuti lo spettatore è portato a interrogarsi su cosa avrebbe fatto in quella situazione.
Non solo, però. Perché una delle cose più interessanti è rappresentata dal fatto che il cast sia composto da persone non famose e che provengono dai contesti più diversi. Questo li porterà a confrontarsi e mettersi in gioco di continuo.
E continuamente, da casa, ci si troverà - a seconda dei casi - totalmente d'accordo con qualcuno di loro e molto in disaccordo con l'atteggiamento di qualcun altro. In alcuni casi ci si stupirà di come si possa cedere così facilmente a una tentazione fin dall'inizio. In altri, invece, sembreranno esagerate le reazioni di chi resiste.
Anche per questo, durante la presentazione alla stampa, Fabio Caressa ha ammesso: «Ho imparato che nella vita non si può essere assolutisti e che bisogna anche accettare le debolezze degli altri. Non c'è un giudizio morale sulle scelte delle persone, perché ognuno ha una storia diversa e fa una scelta in base a quello che sta vivendo e alla sua storia personale».

La svolta tv di Fabio Caressa
Tra le altre cose, è piacevole scoprire poi come un personaggio come Fabio Caressa, che fino a due anni fa era conosciuto solo da chi segue lo sport (e il calcio in particolare) ora si stia mettendo in gioco su altri fronti. Dopo averlo conosciuto in un'altra veste a Pechino Express, dove gareggiava con la figlia, e aver apprezzato anche il suo lato più vulcanico, qui lo vediamo alle prese con una sfida nuova, alla conduzione di qualcosa di molto distante dalle dirette sportive e dalle telecronache.
«La differenza fondamentale è che c'è sempre un lavoro di squadra ma è diverso. Qui è lavoro di squadra e di produzione. Io ho imparato tante cose diverse e le metti poi in quello che fai. A Striscia ho imparato come si sta sul palco, che ci sono dei tempi per la battuta. Qui mi hanno insegnato come porgerti in quello che stai facendo. Nessuno nasce imparato. Poi ognuno di suo mette tutta l'esperienza che ha. Io ho fatto più di 5mila dirette, ma non devi pensare che quello che hai fatto sia sufficiente. La cosa importante è capire che oggi c'è una cosa in più da imparare che si aggiunge a quello che hai fatto ieri».
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