Ogni puntata di Game of Thrones costa più di 6 milioni di dollari
Ogni puntata di Game of Thrones costa dai 6 agli 8 milioni di dollari, ma i ricavi giustificano la spesa: ecco tutti i numeri della serie da record
Winter is coming. L’inverno sta arrivando; e con esso inizia anche il conto alla rovescia per l’ultima, attesissima stagione di Games Of Thrones, disponibile in Italia su Sky e Now TV nella prima metà del 2019.
Il telefilm prodotto dalla HBO, arrivato all’ottava stagione, sta battendo tutti i record; non solo di audience, ma anche di investimenti ed incassi, prendendosi così il meritato titolo di miglior serie tv di sempre.
All’ultima cerimonia degli Emmy, gli oscar del piccolo schermo, Game of Thrones si è aggiudicato il premio per la miglior serie drammatica; portandosi a casa un totale di 47 statuette dal 2011, anno dell’uscita della prima stagione.
Di certo qualcosa di impressionante, al punto che viene quasi spontaneo chiedersi: quanti soldi muove la serie tv GOT?
Ecco qualche numero.
**Sette lezioni di vita che abbiamo imparato da Game of Thrones**
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Quanto costano gli episodi
Una delle certezze del mondo di Hollywood è che se si vuole incassare bisogna prima investire.
E a tal proposito la HBO ha seguito alla perfezione questo mantra per Game of Thrones.
Le puntate della serie costano in media 6 milioni l’una; con delle eccezione ovviamente.
Ad esempio, quando sono previste scene madri e effetti speciali che rimarranno a lungo impresse nella memoria degli spettatori, si arriva facilmente a quota 8 milioni.
Numeri in crescita rispetto all’inizio. Infatti per la prima stagione sono stati stimati circa 50/60 milioni di dollari in costi di produzione; cifra che ha raggiunto e superato i 100 milioni per quest’ultima stagione prossima all’uscita.
Quanto incassa Game of Thrones
Gli altissimi costi sono stati ben ripagati da ancora più alti incassi.
Game of Thrones è infatti uno dei rari casi in cui una serie tv riesce a incrementare consistentemente nel corso degli anni i propri ascolti.
GOT ha infatti esordito nell’aprile del 2011 con una media di 2.5 milioni di spettatori statunitensi, che, durante le successive stagioni, sono aumentati costantemente, sino ad una media di 7.6 milioni per la sesta stagione, entrando addirittura nel Guinness dei Primati come serie televisiva trasmessa contemporaneamente nel maggior numero di paesi, ben 173.
Un business a 360°
I ricavi di Game of Thrones non si limitano solo al numero di spettatori.
I detentori dei diritti hanno sottoscritto 60 differenti accordi di licensing per la vendita di merchandising legato alla serie tv dei draghi.
Magliette, cappellini, action figures, giochi da tavolo e addirittura il videogioco ufficiale prodotto dalla Telltale Games sono tra i prodotti più venduti.
Ma non solo, recentemente si è iniziato a guadagnare anche sul beverage: in perfetta coerenza con le atmosfere nordiche e medievaleggianti, sono state lanciati la birra e il whisky di Game of Thrones.
Per non parlare poi dell’impatto del Trono di Spade sul tessuto economico dell’Irlanda del Nord, tra alberghi, ristorazione e servizi destinati alla troupe, e poi riacquistati dai fan.
Gli stipendi degli attori
Grazie al successo mondiale della serie tv, gli attori ricevono uno stipendio coi fiocchi.
Il cast principale formato da Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Kit Harington (Jon Snow), Lena Headey (Cersei Lannister), Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) e Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister), riceveva uno stipendio di 500mila dollari a inizio della serie.
Secondo il quotidiano The Telegraph, Clarke, Harington, Headey, Dinklage e Coster-Waldau con il passare degli anni e il maggior successo di GOT hanno avuto un grosso aumento di stipendio, arrivando a guadagnare circa 1 milione di dollari a ogni episodio.
I ricavi dell’autore
Questi numeri da record sono nati grazie a George R. R. Martin, scrittore fantasy americano che, a partire dal 1996, ha pubblicato i romanzi del ciclo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco dai quali è stata poi tratta la serie.
L’immane lotta tra bene e male gli ha fatto guadagnare un gruzzoletto stimato 65 milioni di dollari, che ogni anno si accresce di circa 15 milioni.
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