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Lifestyle

Perché La La Land vi piacerà anche se non vi piacciono i musical

Perché La La Land vi piacerà anche se non vi piacciono i musical

foto di Valentina Barzaghi Valentina Barzaghi — 25 Gennaio 2017
La La Land_dekstop

Il film con Ryan Gosling e Emma Stone arriva finalmente al cinema: vi diamo sei ottimi motivi per vederlo

Sette Golden Globes, Premio del Pubblico al Toronto Film Festival, otto Critics’ Choice Awards, undici Nomination Bafta, Coppa Volpi a Venezia 73 come Migliore Attrice a Emma Stone e ben dodici nomination ai prossimi Oscar: «La La Land» è un film incantevole che merita tutto il successo che sta avendo.

Il lavoro del trentenne Damien Chazelle, già regista dell’acclamato «Whiplash», è un musical che attinge a piene mani dall’immaginario classico di genere trasformandolo in un’opera moderna, oltre che in una splendida storia d’amore interpretata dalla brava Emma Stone e da uno stupefacente Ryan Gosling.

La trama Mia (Emma Stone) è un’aspirante attrice: tra un provino e l’altro, lavora nella caffetteria degli Studios. Sebastian (Ryan Gosling) è un musicista jazz che, mentre sogna di aprire il proprio locale, sbarca il lunario suonando il piano nei bar. I due si scontrano. Poi s’incontrano. S’innamorano e, condividendo aspirazioni comuni, diventano complici nel tentativo di realizzare le proprie passioni. Riuscirà il loro amore a far fronte alla individuale scalata al successo?

Abbiamo visto «La La Land»: ecco perché non potete perderlo.

Perché vedere La La Land

  • 01_La-La-Land 1. Per Ryan Gosling Nel ruolo dell’idealista Sebastian, Gosling interpreta uno dei personaggi più insoliti, ma calzanti della sua carriera. Romantico, terribilmente sexy, disilluso dalla vita e purista del jazz, vi entrerà nel cuore con le sue espressioni ironiche, il suo cinismo di protezione e il suo essere fondamentalmente un sentimentale che necessita amore per trovare coraggio. Non possiamo pensare a nessuno che avrebbe interpretato il personaggio di Sebastian come o meglio di Gosling. La parte del party in piscina, per molti aspetti, è già un cult proprio grazie a lui. 
  • 03_La-La-Land. 2. Per la storia d’amore Mia e Sebastian sono in coda in macchina: lei non si muove a ripartire, lui la sorpassa insultandola. Si incontrano di nuovo in un club: lei prova ad avvicinarglisi, lui la scansa. Di nuovo, si scontrano l'un l'altro a una festa, dove finalmente lui la nota. Mia e Sebastian sono due eroi romantici le cui strade si incontrano al momento giusto, ma per le proprie esistenze come singoli. Come sarà? I due guardano al futuro con attesa, partecipando alle reciproche vite con profondo coinvolgimento. La loro storia insieme è intensa, reale e importante: in un effetto alla sliding doors Chazelle gioca emotivamente con l’idea di amore, di quello che si incontra una sola volta nella vita. Per farlo sceglie una coppia di attori, Gosling e Stone, che non permeano i rispettivi personaggi di una carica erotica eccessiva, permettendo così allo spettatore di cogliere il lato più profondo e coinvolgente del loro rapporto. 
  • 05_La-La-Land 3. Per la musica Co-protagonista del film, la musica è al centro dell’universo narrativo di Chazelle. In «La La Land» sono diversi i brani che non vi leverete dalla testa per settimane. Ce ne sono di allegri, in puro stile musical, come «Another Day of Sun», su cui viene presentato il cast all’inizio del film, oppure «A Lovely Night», su cui Ryan Gosling e Emma Stone cantano e ballano la timidezza del primo incontro. Quelli che però vi rimarranno più impressi sono i pezzi al pianoforte composti da Justin Hurwitz: il tema di Mia e Sebastian, che viene usato in più momenti della loro storia d’amore, tra cui nello straordinario e commovente epilogo, toccherà le corde emotive anche dei più insensibili.
  • 04_La-La-Land 4. Perché è una nuova formula di musical Al termine musical molti staranno storcendo il naso dicendo che no, non fa proprio per voi. Sarebbe un grosso errore perché vi stareste precludendo la possibilità di vedere un film memorabile. «La La Land» non è una pellicola in cui la canzone viene usata in maniera eccessiva o a caso (tranne nella scena dell’audizione sul finale) e ogni volta viene supportata da uno spettacolo cinematografico che lascia a bocca aperta. Tributo al genere in puro stile Hollywood classica - che dosa sapientemente recitazione e cantato - «La La Land» è un’opera originale (non è tratta da nessuno show di Broadway) davanti a cui lasciare ogni remora. Prendete una persona importante per la vostra vita, bevetevi un Martini cocktail e poi correte al cinema a sognare. Non ve ne pentirete. 
  • 06_La-La-Land 5. Perché chi conta di più, l'io o il noi? In «La La Land» il tema del sogno può essere affrontato secondo due prospettive: c’è quella di trama e quella di messa in scena filmica. Seguendo la prima traccia, Chazelle ci racconta la storia di due personaggi con ambizioni professionali: lui vuole aprire un locale, lei diventare un’attrice affermata. Quando Mia e Sebastian s’incontrano, proprio per questo, si capiscono alla perfezione, ma il film poi si concentra sull’evoluzione della loro storia insieme, in un momento in cui le reciproche esistenze li costringono a essere concentrati su se stessi. D’altra parte, il sogno è anche quello che il regista regala al pubblico attraverso il suo lavoro: ci sono parti di «La La Land» talmente iconografiche da essere già cult, come quella del loro incontro alla festa o il primo appuntamento tra cinema e Planetario. I film servono anche a questo e quello di Chazelle ci dona emotivamente un mix d’intrattenimento e stupore che non provavamo da un pezzo in sala. Una volta usciti, vi chiederete se voi al primo posto avreste messo l'amore o la carriera.
  • 02_La-La-Land. 6. Per la regia di Damien Chazelle Damien Chazelle ci aveva letteralmente travolti con la sua bravura già al primo lungometraggio, «Whiplash» (2014). Vincitore di tre premi Oscar, il film lo aveva catapultato appena trentenne nell’Olimpo di Hollywood. Meteora? Ci domandavamo. Dopo «La La Land» siamo certi del contrario. Appassionato di jazz, Chazelle infonde l'amore per la musica nei suoi lavori cinematografici, che racconta padroneggiando magistralmente la camera e dirigendo perfettamente gli attori. In «La La Land» si è voluto mettere alla prova con un genere difficile e oggi poco battuto come il musical, ma il risultato è un’opera emozionante, una favola romantica che ci fa fare un tuffo nel passato, in un modo di fare cinema e di portare i sentimenti sul grande schermo ormai raro. Se è l'emblema di una nuova generazione di registi, porta la bandiera molto in alto. 
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