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Lifestyle

Le migliori frasi dei film da usare nella vita vera in caso di difficoltà

Le migliori frasi dei film da usare nella vita vera in caso di difficoltà

foto di Marianna Tognini Marianna Tognini — 22 Febbraio 2017
REALITY BITESREALITY BITES

Nei momenti di difficoltà perché arrampicarsi sugli specchi quando ce la si può cavare con una tra le frasi dei film più a effetto? 

La quotidianità è colma di insidie e difficoltà che capitano all’improvviso, senza dare a nessuno il tempo e la prontezza di programmare risposte efficaci o convincenti per levarsi dai peggiori momenti di impasse.

Il più delle volte, poi, ci si arrampica (maldestramente) sugli specchi adducendo giustificazioni o tergiversando troppo, lasciando al proprio interlocutore spazio utile per affondare il coltello ancor più nella piaga.

Onde evitare il ripresentarsi di simili incresciose situazioni, abbiamo selezionato una serie di frasi prese in prestito dai film che possono essere utilizzate per togliersi d’impiccio con grazia, eleganza, savoir-faire, e dimostrando pure un bel po’ di cultura cinematografica.

Sfogliate a gallery per imparare a maneggiarle tutte, e salutare per sempre imbarazzo e disagio.

Le migliori frasi a effetto dei film

  • 1_Jerry Maguire «Mi avevi già convinta al ciao» (Jerry Maguire) Quando e dove usarla: fiumi di parole vogliono sommergervi e persuadervi a fare o dire qualcosa, ma il grado di sfinimento è talmente alto che preferite bloccare istantaneamente la filippica per accontentare chi vi sta di fronte e ritornarvene alle vostre faccende in santa pace. C’è solo un problema, ossia che non volete apparire scortesi o dare l’impressione di chi desidera tagliare corto: da pronunciarsi con gli occhioni sgranati, come delle provette Renée Zellweger pre-botox.
  • 2_Dirty Dancing «Nessuno può mettere Baby in un angolo» (Dirty dancing) Quando e dove usarla: durante la pausa pranzo insieme alla nuova collega carina, con il solito baretto trasformato in girone infernale. Dopo mezz’ora di attesa finalmente la cameriera vi indica un anfratto oscuro, con sgabelli già occupati dalle giacche di quelli dei tavolo a fianco. Come sperare che si impietosisca e fare colpo sulla collega millantando una qualche autorevolezza?
  • 3_Ecce bombo «Faccio cose, vedo gente» (Ecce bombo) Quando e dove usarla: la vostra vita è a un bivio e state riflettendo sul da farsi. O forse siete in procinto di cambiare lavoro, ma per scaramanzia non volete rivelare i vostri progetti. O, ancora, lo state cercando, il lavoro. Insomma, non avete una risposta univoca alla domanda (a volte irritante) «Di cosa ti occupi?». In casi come questi, Nanni Moretti vi fornisce il responso su un piatto d’argento.
  • 4_A qualcuno piace caldo «Beh, nessuno è perfetto!» (A qualcuno piace caldo) Quando e dove usarla: prima o poi in ufficio qualcuno scopre l’errore che speravate fosse sepolto nei file, prima o poi qualcuno in riunione fa la domanda a cui non sapete rispondere, e tutti si girano e vi guardano col dito accusatore puntato. L’unico modo per uscirne alla grande è una bella scrollata di spalle insieme a una dichiarazione che dà un gran senso di libertà e spiazza le critiche.
  • 5_Il diavolo veste Prada «Floreale? In primavera? Avanguardia pura» (Il diavolo veste Prada) Quando e dove usarla: tutte quelle volte in cui non siete voi ad organizzare il weekend o una serata e affidate l’arduo compito ad altri, che immancabilmente vi rifilano proposte accomunate da un unico denominatore, la noia. Non c’è un modo gentile di stroncare le idee che non vi convincono affatto, ma spesso occorre essere inflessibili per far sì che il concetto passi efficacemente.
  • 6_Il secondo tragico Fantozzi «Per me è una cagata pazzesca!» (Il secondo tragico Fantozzi) Quando e dove usarla: un’intera cena a sentir parlare dell’ultima dieta alla moda, del nuovo imperdibile film slovacco, del gruppo post-indie imprescindibile. Arriva il punto in cui non potete più fare di sì con la testa fingendo interesse, lo sfogo è necessario, la parolaccia autorizzata. Anzi, è dovuta. Anche a costo di mandare a monte la serata. Garantiti 92 minuti di applausi.
  • 7_Chi ha incastrato RR «Io non sono cattiva, è che mi disegnano così» (Chi ha incastrato Roger Rabbit?) Quando e dove usarla: in un mondo in cui il fraintendimento è all’ordine del giorno, e dove un’eccessiva risolutezza o pragmatismo vengono erroneamente scambiati per cattiveria, occorre «mettere i puntini sulle i». D’altronde non è colpa vostra se detestate le perdite di tempo e preferite andare dritte al punto, ma da qui a essere dipinte come la st***ze di turno un po’ ce ne passa. E chiunque abbia a che fare con voi, in qualsiasi ambito o situazione, deve conoscere la differenza.
  • 8_Karate Kid «Dai la cera, togli la cera» (Karate Kid) Quando e dove usarla: prima o poi vi affibbieranno uno stagista imbranato e magari un po’ supponente. Come un bambino piccolo, ogni volta che gli affiderete un compito, vi chiederà il perché. Dovete convincerlo che ci sono imperscrutabili motivi che ora non gli è dato sapere, ma appariranno chiari lungo la via. La strada verso il successo è lastricata di fotocopie da fare e caffè da portarvi ben caldi.
  • 9_Casablanca «Credo che questo sia l’inizio di una bella amicizia» (Casablanca) Quando e dove usarla: l’avete mollato, lui sta malissimo e a voi dispiace sinceramente. Però, allo stesso tempo, non sapete in che modo alleviare i suo insanabile dolore. Forse prospettargli un futuro diverso per la vostra relazione potrebbe farlo sentire meglio: lì per lì magari non capirà, ma se è un appassionato cinefilo, di sicuro col tempo apprezzerà per lo meno la citazione rubata a Rick Blaine.
  • 10_Lost in translation «...» (Lost in translation) Quando e dove usarla: in un mondo di parole, messaggi, frasi e frasette buone per tutto, a volte il silenzio è la cosa più eloquente. Aprite la bocca come se steste per dire qualcosa, ma non vi venissero le parole, affidatevi a uno sguardo o un abbraccio, lasciate che l’altra persona pensi che siete sensibili e immagini ciò che non avete detto. Centro assicurato.
  • 11_Il laureato «Signora Robinson, sta cercando di sedurmi?» (Il laureato) Quando e dove usarla: ci sta provando, o non ci sta provando? Qualsiasi primo appuntamento conta sul campo vittime arrovellate da tale amletico dubbio, e allora tanto vale togliersi il dubbio con un bel carico da 90 di autoironia. Le risposte possibili qui possono essere due: un limone durissimo o l’inizio di una persistente balbuzie sino a fine serata. Voi, in entrambi i casi, avrete comunque ricevuto un responso certo circa le sue intenzioni.
  • 12_Forrest Gump «La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita» (Forrest Gump) Quando e dove usarla: se appartenete a quella parrocchia di chi cambia spesso le carte in tavola e stravolge i propri progetti e la propria vita con la stessa facilità con cui ci si beve un caffè, allora saprete anche che a molte persone questa apparente instabilità dà parecchio fastidio. E ogni volta in cui verrete accusati di essere troppo imprevedibili, la metafora della scatola di cioccolatini può darvi un appiglio valido e – soprattutto – molto vero.
  • 13_Giovani carini e disoccupati «Non ci serve altro: un paio di bagel, una tazza di caffè e un po’ di conversazione… io, te e 5 dollari» (Giovani, carini e disoccupati) Quando e dove usarla: per tutte quelle che ormai sono abbonate alle critiche sulla loro presunta incontentabilità da parte del proprio fidanzato, e vogliono sdrammatizzare la situazione. La vita – e le relazioni – spesso sono più semplici da far funzionare di ciò che si crede, e Lelaina e Troy lo sostengono dal 1994: datagliene atto, e diffondete il verbo.
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