Bridgerton 2: un nuovo amore che conferma il successo della serie… anche senza Duca di Hastings
La ricerca del vero amore. Il corteggiamento. Sono questi gli elementi che la seconda stagione di Bridgerton, su Netflix dal 25 marzo, conferma come perni narrativi della serie firmata Shondaland, tratta dai romanzi di Julia Quinn.
«In Bridgerton 2 abbiamo cercato di mantenere molti degli aspetti che i fans avevano amato della prima stagione e credo che ci siamo riusciti: è emozionante e romantica e sexy e scandalosa» ha detto il suo creatore, Chris Van Dusen durante la conferenza stampa di presentazione.
Nella prima stagione avevamo conosciuto i Bridgerton, una numerosa famiglia nobile nell’Inghilterra dei primi Ottocento, e ci eravamo addentrati nella storia romantica della più grande delle figlie, Daphne (Phoebe Dynevor), con Simon, duca di Hastings (Regé-Jean Page).
L’erotismo tra i due, giocato su un continuo inseguimento e sull’educazione sessuale a cui lui apre lei, ha decretato il successo della serie, tanto da meritarsi la definizione di “Jane Austen con il sesso”.
All’annuncio che Regé-Jean Page non ci sarebbe stato in Bridgerton 2, un po’ si era temuto che il sequel non avrebbe goduto della stessa riuscita schiacciante. Ma ora che l'abbiamo visto, lo possiamo dire: a torto.
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Bridgerton 2 propone una storia romantica diversa, giocata su una continua tensione erotica di sguardi, di desiderio, di impossibilità di toccarsi e di stare insieme, di romanticismo nella sua chiave più tesa e profonda.
«Per noi non è mai stata una questione di quanto sesso mettere in scena, ci è sempre interessato l’approccio che lo show ha con l’intimità. Questa stagione ha una storia diversa, con personaggi diversi e quindi anche la loro intimità è diversa» ha detto Chris Van Dusen, aggiungendo:
«C’è così tanta chimica in questi personaggi, nei loro sguardi quando attraversano le stanze, nei modi in cui si danno la mano o quando le loro dita si sfiorano, che senti crescere il sentimento di episodio in episodio, di scena in scena».
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Bridgerton 2: qualche anticipazione
La storia, che ha come base di partenza il libro Il visconte che mi amava, è quella che vede protagonista questa volta Anthony, il maggiore dei figli maschi di casa Bridgerton, interpretato dal perfetto Jonathan Bailey (che potrebbe perfino riuscire a farvi dimenticare il Duca).
Una volta riaperta la stagione “dei matrimoni”, Anthony annuncia di essere sulla piazza e alla ricerca di una moglie.
Nelle prime puntate Anthony rifiuta l’amore, passando al vaglio le sue papabili spose in incontri più simili a colloqui di lavoro.
«Anthony all’inizio vuole una moglie che stia più sulle pagine dei suoi taccuini che nel suo cuore» ha detto Bailey in conferenza - anche a causa di una trauma legato al suo passato e alla scomparsa del padre.
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I suoi piani però vengono sconvolti dall’arrivo a Londra delle due sorelle Sharma: Kate (Simone Ashley) ed Edwina (Charithra Chandran), ospiti di Lady Danbury (Adjoa Andoh) con la madre.
Anthony si butta subito nel corteggiamento di Edwina, ritenendolo il passo più giusto da fare per la sua famiglia e la sua posizione in società.
Per arrivare a Edwina, però, Anthony deve riuscire a oltrepassare il muro di Kate che, da sorella protettiva e responsabile essa stessa del futuro dei propri cari, gli dà del filo da torcere.
Anthony, che ama le sfide, non può che iniziare a essere attratto da quella ragazza così indipendente, cocciuta e tenera al tempo stesso.
Non solo erotismo e intimità, la serie affronta altre due tematiche importanti
La seconda stagione di Bridgerton inserisce due tematiche importanti nella narrazione. La prima è il senso di dovere verso la propria famiglia, a cui sia Anthony sia Kate sono soggetti.
Jonathan Bailey a tal proposito ha detto: «Anthony e Kate esistono per gli altri. Questa cosa li porta a mettere dei confini e a provare un senso di isolamento, anche all’interno delle proprie famiglie».
La seconda è invece la rottura delle convenzioni sociali di cui, oltre ad Anthony, un’altra forte portavoce si fa Eloise Bridgerton (Claudia Jessie), che siamo certi avrà una splendida evoluzione futura, così come il personaggio di Edwina.
Mettendo al centro i due caratteri più tosti e interessanti della famiglia, Bridgerton 2 apre la sua narrativa verso scenari che vanno al di là della passione esplosiva, di grande intrattenimento ma un po’ fine a se stessa, che si avvertiva nella storia tra Daphne e Simon.
Le scene romantiche rimangono da manuale .
«È un gioco sentimentale in classico stile Bridgerton» ha detto Van Dusen - fino alla fine quando, sulle note di Wrecking Ball di Miley Cyrus suonate con gli archi, si consuma uno degli epiloghi amorosi meglio orchestrati per la tv.
Un successo che garantisce un futuro roseo a questa serie, di cui se l’ordine dei romanzi verrà rispettato, dovremo prossimamente assistere alle storie di Benedict (Luke Thompson) e di Colin (Luke Newton) con Penelope (Nicola Coughlan), che in Bridgerton 2 ritroviamo nei panni di Lady Whistledown (la cui voce narrante è di Julie Andrews nella versione originale), la misteriosa penna più temuta dall’alta società londinese e dalla Regina.
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