Le migliori serie tv del 2019
Dalla commedia al dramma passando per il fantasy: ecco le migliori serie tv alla loro prima stagione nel 2019 da vedere in streaming
Il 2019 delle serie tv è stato un anno molto vario, ma bilanciato, per la tipologia di storie narrate sul piccolo schermo.
Da Sex Education, la serie che forse ci ha più sorpresi per come è riuscita a raccontare la sessualità tra giovani, con ironia e profondità, a nuovi classici comics come The Umbrella Academy e The Boys, senza dimenticare drammi di cronaca come quello raccontato in When They See Us o folli opere di scrittura come Good OmenseRussian Doll.
Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Nel nostro listone non trovate i sequel di stagione, ma solo le serie tv che hanno avuto il loro esordio nel 2019.
Da recuperare prima di rimanere troppo indietro.
Ecco quali sono quelle imperdibili secondo noi.
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Watchmen, Sky Atlantic - Now TV
Uno dei migliori show del 2019 è firmato Damon Lindelof, già co-autore di Lost e The Leftovers.
Watchmen è una serie autoconclusiva in 9 puntate tratta dal celebre fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons.
Racconta un presente alternativo in cui i vigilanti sono stati messi al bando dopo che un gruppo di suprematisti bianchi chiamati La settima cavalleria, si è macchiato di crimini atroci contro le forze dell’ordine.
Protagonista della vicenda è la detective Angela Abar (Regina King), conosciuta come il vigilante Sister Night. Dopo che il capo della polizia di Tulsa, dove è ambientata la vicenda, muore in circostanze misteriose, Angela si trova a indagare sul fatto, portando contemporaneamente a galla una serie di sconvolgenti scoperte sulla propria identità e sul proprio passato.
Il Watchmen di Lindelof ha una sua autonomia narrativa rispetto a quella del fumetto, ma per atmosfere e significati ci aderisce alla perfezione. È una serie con diversi substrati d’analisi che, per trattamento e messa in scena, porta l’intrattenimento televisivo ad un ulteriore step di complessità e perfezionamento.
Sex Education, Netflix
Uno dei titoli più sorprendenti, divertenti e meglio scritti realizzati del 2019 è Sex Education, serie solo all’apparenza destinata al pubblico più giovane.
Otis è un ragazzo timido e insicuro. Ha un migliore amico, Eric, e al liceo non viene certo considerato tra i tipi più cool. In un momento della vita in cui ciascuno sperimenta la propria sessualità, Otis non è da meno, ma il fatto di avere una madre terapeuta sessuale si rivela una lama a doppio taglio per lui. Se da una parte il ragazzo sfrutta i consigli della madre per diventare una sorta di guru delle relazioni di coppia a scuola, dall’altro non riesce a superare con spontaneità l’ostacolo del primo rapporto.
La serie creata da Laurie Nunn è già stata rinnovata per una seconda stagione e tra gli interpreti troviamo una Gillian Anderson (X-Files) in splendida forma nei panni della madre sessuologa di Otis.
Unbelievable, Netflix
Mini-serie in 8 puntate, Unbelievable ripercorre la storia di alcuni casi seriali di stupro avvenuti realmente negli U.S.A.
I crimini hanno trovato un colpevole grazie al lavoro di due donne detective, qui interpretate dalle perfette Merritt Wever e Toni Collette.
Unbelievable inizia con la violenza commessa ai danni di Marie, l’unica protagonista femminile che la serie racconta trasversalmente nel corso di tutte le puntate.
La ragazza, una giovane donna con una vita non semplice fatta di genitori affidatari e aiuti, denuncia il suo stupro alla Polizia, ma poi si sente costretta a ritrattare la sua storia. Accusata di falsa testimonianza, subisce un processo, mentre il suo aggressore continua a commettere reati simili in altre zone degli Stati Uniti. Per fortuna alle sue costole si mettono gli agenti Karen Duvall e Grace Rasmussen (sono nomi inventati, così come quelli delle vittime, tranne quello di Marie), decise a mettere luce sui crimini.
Unbelievable è una storia d’indagine che racconta il pregiudizio e di come troppo spesso le donne vittime di violenza non trovino aiuto e giustizia. Prima che una mini-serie su Netflix, la storia di Marie è stata raccontata in un lungo articolo di T. Christian Miller e Ken Armstrong dal titolo An Unbelievable Story of Rape, vincitore del Premio Pulitzer.
Servant, Apple TV+
Per gli amanti del thriller ben costruito, Servant è il titolo fondamentale da recuperare quest’anno.
È quasi un horror, ma senza i cliché dell’horror. Del genere, però, c’è la persistente patina d’inquietudine e una discreta vena di follia dei personaggi.
Servant inizia con l’arrivo di una giovane tata nella casa di una coppia benestante di Philadelphia.
Il problema è che non c’è nessun bambino da curare: dopo un’inenarrabile tragedia, infatti, i due vivono con una bambola reborn dalle fattezze identiche a quelle del neonato che hanno perso. Il padre è consapevole dell’inganno, ma deve reggere il gioco affinché la donna non crolli definitivamente.
Il problema è che, nonostante il suggerimento dell’uomo di fare come se nulla fosse quando la moglie è fuori casa, la bambinaia si prende cura del fantoccio come se fosse vivo. Fino a un evento sconvolgente e inquietante che stravolge di nuovo tutto.
Servant è stata creata da Tony Basgallop (Inside Men) e diretta per i primi due episodi da un maestro del mistero e della suspense come M. Night Shyamalan (Il sesto senso, The Village, The Visit).
Euphoria, Sky Atlantic - Now TV
È stato il titolo più chiacchierato di quest’anno.
Euphoria è un vorticoso viaggio a base di alcol, sesso e droga nella generazione Z (gli attuali teenager), ma soprattutto uno degli show meglio scritti, girati e interpretati del 2019.
È un libero adattamento di una serie israeliana del 2012 ed è stata creata, oltre che diretta in alcuni episodi, da Sam Levinson, che di anni oggi ne ha 34, ma che ha avuto un passato analogo a quello dei suoi protagonisti. Sam è il figlio di Barry Levinson, regista di cult come Ray Man - L’uomo della pioggia o Good Morning, Vietnam.
Euphoria racconta le vite di un gruppo di adolescenti alle prese con problemi legati alla propria età e alle dipendenze di ciascuno. La protagonista e la voce narrante è Rue, interpretata dalla giovanissima Zendaya (già famosa tra le fila di Disney Channel o per il suo ruolo negli ultimi Spider Man di casa Marvel), ma ciascuna delle 9 puntate che compongono la seria è focalizzata su un personaggio specifico.
Non è una serie leggera: parla di violenza, depressione, autolesionismo, apatia, dolore. Tematiche che riescono però a trovare un equilibrio e una voce inedita mixate con il ritratto autentico di un’età spensierata e molto dolce in diversi frangenti.
The Politician, Netflix
Scritta e prodotta da Ryan Murphy (Feud, Pose, Glee), The Politician racconta la parabola - se discendente o ascendente lo dovete scoprire guardando la serie - del giovane e ricco Payton (Ben Platt), convinto di essere destinato a diventare uno dei futuri presidenti degli Stati Uniti.
Per questo Payton organizza la sua discesa in campo già dal college dove, insieme a un selezionato gruppo di amici, affronta la sua prima campagna elettorale: quella per diventare rappresentante d’istituto. Le cose, però, non vanno esattamente come se l’era immaginate e la sua strada verso la vittoria si rivela ricca di sorprese e ostacoli.
The Politician è già stata rinnovata per la sua seconda stagione. È una dramedy originale, ben raccontata e con una messa in scena posh davvero impeccabile.
Nel cast trovate anche un’inedita Gwyneth Paltrow nei panni della mamma di Payton.
After Life, Netflix
Ricky Gervais è stato il creatore della serie cult The Office (che se non avete mai visto dovete correre ai ripari subito).
After life è un’espressione intelligente e sensibile - sul finire quasi buonista - del suo humor.
È lo stesso Gervais a calarsi nei panni di un burbero giornalista inglese che ha appena perso la moglie e pensa che nascondersi dietro al suo caratteraccio lo aiuterà a superare il trauma. Intorno a lui ruotano una serie di strambi personaggi, dai suoi colleghi di redazione al padre malato di Alzheimer, che diventano vittime delle sue angherie, continuando però a stargli accanto.
Si ride tanto e si piange a tratti. Già rinnovato per una seconda stagione.
Chernobyl, Sky Atlantic - Now TV
Nonostante la scelta un po’ stridente di non avere il russo come lingua principale, ma l’americano, è indiscusso il valore di questa serie.
Sono cinque puntate autoconclusive che raccontano il disastro nucleare accaduto nell’aprile del 1986 presso la centrale russa di Chernobyl.
La serie non si focalizza solo sulla catastrofe ambientale e umana, ma anche sulla tragedia politica di una nazione che per mantenere la sua aura d’infallibilità ha negato l’evento allargando a macchia d’olio la contaminazione.
Chernobyl è interpretata, tra i tanti, dai bravissimi Jared Harris, Stellan Skarsgård, Emily Watson e Jessie Buckley. Le sue atmosfere sono cupe e il livello d’ansia sprigionato è stellare. Non guardatela se sentite di aver bisogno di qualcosa ‘di leggero’.
The Boys, Prime Video
Basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, The Boys è stata etichettata come anti-superhero drama, i suoi otto episodi vi sapranno intrattenere con la loro irriverenza di trama e di linguaggio.
L’idea di partenza è quella che i supereroi non possono essere tutti buoni.
Cosa potrebbe succedere, dunque, se ce ne fosse qualcuno intenzionato a usare i propri poteri per fini poco nobili?
I Boys sono un team di supereroi-guardiani che lavorano insieme per far sì che questo non accada. Nella fattispecie stanno cercando di stanare i Seven, un gruppo di sette supereroi che dietro un’apparenza impeccabile nascondono un animo corrotto al soldo della multinazionale Vought.
Una serie sul labile confine tra bene e male, che piacerà soprattutto agli amanti dei cinecomics, ma a cui anche gli altri dovrebbero dare un’opportunità per scoprire un prodotto innovativo con una serie di personaggi indimenticabili.
Good Omens, Prime Video
Basata sul romanzo Buona Apocalisse a tutti! di Neil Gaiman Good Omens è una delle serie rivelazione del 2019.
È interpretata da Michael Sheen e David Tennant, rispettivamente nei ruoli dell’angelo Aziraphale e del demone Crowley.
È nel 2019 che le forze divine e demoniache hanno in programma di scatenare l’Apocalisse.
L’evento che dovrebbe innescare la fine di ogni cosa è la venuta di un anticristo, ma al momento della sua nascita qualcosa va storto. Sono gli amici di vecchia data Aziraphale e Crowley a dover scongiurare il peggio, unendosi in una strana alleanza.
È un bromance - quasi una storia romantica - tra fumetto e disaster movie.
When They See Us, Netflix
When They See Us è un racconto importante, una denuncia contro il razzismo e il pregiudizio. Sviluppata in quattro episodi, racconta la vera storia dei ‘cinque di Central Park’.
1989, New York.
Cinque adolescenti afroamericani vengono ingiustamente accusati di aver aggredito e violentato una ragazza che stava correndo nel parco al centro di Manhattan, di sera.
La Polizia riesce a estorcere loro confessioni indotte o fasulle attraverso ricatti e violenza pur di chiudere il caso, ma i ragazzi in tribunale non si dichiarano responsabili. Nonostante non ci siano prove della loro colpevolezza, i cinque vengono comunque accusati e incarcerati.
La prova della loro innocenza emerge anni dopo: è il 2002 quando le loro condanne vengono prosciolte dopo l’arresto del vero colpevole, ma nel frattempo le loro vite sono state completamente fatte a pezzi dagli eventi.
Un fatto di cronaca molto doloroso che viene ripercorso con bravura eccellente dalla regista Ava DuVernay. La paura e la solitudine dei cinque pressoché bambini, la tragica accettazione da parte delle loro famiglie, la ferocia del pregiudizio, la curiosità e l’odio fomentato dai media e dalla politica sono al centro di questo prodotto Netflix assolutamente da non perdere.
Russian Doll, Netflix
Natasha Lyonne è uno dei volti più interessanti del cinema contemporaneo. Aria svogliata e temperamento ribelle l’hanno portata ad avere diversi personaggi cuciti alla perfezione su di sé.
Come in questo Russian Doll, dramedy in cui è Nadia, una ragazza che il giorno del suo 36mo compleanno entra in un loop senza apparenti vie fuga.
Nadia muore di continuo, ma ogni volta ricomincia tutto da capo a partire dalla festa di compleanno che la sua migliore amica ha organizzato per lei. Provando a non perdere la speranza, Nadia inizia ad analizzare la situazione e a sperimentare, scavando dentro se stessa e al suo passato per trovare una chiave di volta verso il futuro.
Russian Doll è una serie da bersi in pochissimo: sono episodi da circa mezz’ora. È un trip divertente, ben architettato e scritto. Tra le protagoniste c’è anche Chloë Sevigny, che quando si tratta di produzioni un po’ indie-hype-folli non manca mai.
The Umbrella Academy, Netflix
Altra serie superhero da non perdere è The Umbrella Academy, tratta dall’omonimo fumetto di Gerard Way e Gabriel Ba. È visivamente alta, ben scritta e perfettamente interpretata dal suo cast, su cui svetta Ellen Page (Juno).
È il 1989 quando 43 bambini nascono da 43 donne in circostanze misteriose.
Sette di loro vengono adottati da un miliardario eccentrico e intransigente di nome Sir Reginald che, una volta scoperti i super poteri dei ragazzi, li addestra per diventare una squadra atta a salvare il mondo da ogni possibile minaccia.
Così facendo, però, li priva di un’infanzia normale. Li conosciamo tutti nel presente quando, dopo anni di allontanamento a causa di litigi o rancori, i sette si ritrovano per il funerale del padre. Le tensioni mai sedate riemergono, così come alcune verità che il genitore aveva tenuto loto nascoste.
The Umbrella Academy porta in scena degli anti-eroi molto umani. Non solo: è un viaggio dagli anni ’50 ai nostri giorni finendo in un futuro post-apocalittico, oltre che un prodotto che affronta il difficile tema dei traumi legati all’infanzia con una storia di fantasia splendidamente realizzata.
Fosse/Verdon, FoxLife - Now TV
Fosse/Verdon racconta uno dei più famosi sodalizi professionali e amorosi dell’intrattenimento a stelle e strisce: quello tra il coreografo Bob Fosse e la ballerina di Broadway Gwen Verdon, qui interpretati dai bravissimi Sam Rockwell e Michelle Williams.
È una miniserie in otto puntate autoconclusive scritta da Steven Levenson (Master Of Sex) a partire da una biografia di Sam Watson.
Bob Fosse è stato un coreografo eccezionale, autore di alcuni grandi musical come Chicago e Cabaret. Gwen Verdon era non solo la sua compagna di vita, ma anche la sua musa e la sua spalla lavorativa. La coppia viene qui immortalata nei momenti salienti della loro vita insieme, ricostruita grazie al prezioso aiuto della figlia Nicole.
Fosse/Verdon, però, non è solo un biopic incentrato su una relazione tanto profonda quando burrascosa tra due personaggi celebri, ma è anche un vorticoso ritratto dello showbiz anni ’60 - ’80 fuori e dentro il palcoscenico.
The Morning Show, Apple TV+
Jennifer Aniston, Reese Witherspoon e Steve Carell formano il cast stellare di questa serie ambientata nel mondo U.S.A. delle news mattutine.
The Morning Show lo racconta dal punto di vista di due donne complesse alle prese con la propria carriera e se stesse. Lo fa svelando alcuni meccanismi del mondo televisivo e analizzando le dinamiche uomo-donna e donna-donna, tuttora non semplici in alcuni posti di lavoro.
È un grande show, splendidamente scritto e interpretato, che affronta alcune delle tematiche più discusse degli ultimi anni senza la paura di proporre più punti di vista sugli argomenti trattati.
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