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Lifestyle

In Vogue: The 90s è una serie pazzesca (da vedere asap)

In Vogue: The 90s è una serie pazzesca (da vedere asap)

foto di Valentina Barzaghi Valentina Barzaghi — 13 Settembre 2024
In Vogue: The 90s dekstopIn Vogue: The 90s mobile
Da Anna Wintour a Hillary Clinton e tanti filmanti d’archivio per ripercorrere il decennio cult della moda con "In Vogue: The 90s"

Può una docuserie intrattenere come la migliore fiction? Sì se parliamo di In Vogue: The 90s e degli anni '90.

Sì se parliamo di una serie che racchiude l’Olimpo del jet set di quegli anni, nonché il racconto di chi quegli anni li ha plasmati attraverso una visione della moda di cui ancora oggi percepiamo l’influenza. 

Hamish Bowles, Edward Enninful, Tonne Goodman e Anna Wintour, alle redini di Vogue negli anni ’90, ripercorrono sul piccolo schermo insieme a una marea - mai termine è stato meglio speso - di ospiti, tra i nomi più influenti delle passerelle, del cinema e della politica, i dieci anni che hanno cambiato la moda per sempre. Si parte con il debutto di Kate Moss nel mondo delle top model e l'inaugurazione di una nuova bellezza da cover e sfilata fino al trionfo opulente del MET Gala, passando per il grunge e l’incisione di Hollywood nel mercato fashion. 

In Vogue: The 90s debutta su Disney+ con i suoi primi tre episodi il 13 settembre a cui ne seguiranno altri tre il 20 settembre.

La verità? Ne avremmo visti almeno altrettanti ancora, talmente è uno show ben fatto e narrato.

Gli anni ’90 sono senza dubbio un teatro fertile di racconto, ma sono le voci e i backstage offerti dai suoi protagonisti, il loro fondamentale punto di vista, a rendere questa serie un must watch per fashionisti e non. 

Perché "In Vogue: The 90s" è una docu-serie da vedere

(Continua sotto la foto)

In Vogue: The 90s_Hamish Bowles

Com’è strutturata la serie

La serie, comprodotta da Raw e Vogue Studios, è divisa in sei capitoli-episodi. Il primo inizia con Anna Wintour che prende la direzione di Vogue e Kate Moss che fa il suo debutto, dopo essere stata sulla cover di i-D - antitesi giovanile di Vogue fino a quel momento - nel mondo delle top model portando scompiglio.

Il secondo si trasferisce a Londra, dove un gruppo di giovani stilisti - da John Galliano a Alexander McQueen, passando per Stella McCartney - rompe lo status quo della moda. Dalla moda al cinema: il terzo episodio della serie ci catapulta a Hollywood, quando i red carpet hanno incominciato a essere delle vere e proprie passerelle e le attrici hanno invaso le copertine di Vogue ma non solo. Si inizia con il famoso Pin Dress Versace che Liz Hurley indossò alla première di Quattro matrimoni e un funerale nel 1994, passando per gli iconici abiti di Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann o i cambiamenti che portò in tv Sex and The City. 

(Per gli altri episodi bisogna attendere l'uscita).

In Vogue: The 90s_Naomi Campbell

Chi sono gli ospiti celebri

Amber Valletta, Baz Luhrmann, Claire Danes, Claudia Schiffer, Donna Karan, Elizabeth Hurley, Grace Coddington, Gwyneth Paltrow, Hillary Clinton, Jean Paul Gaultier, John Galliano, Kate Moss, Kim Kardashian, Linda Evangelista, Marc Jacobs, Mary J. Blige, Michael Kors, Missy Elliott, Miuccia Prada, Naomi Campbell, Nicole Kidman, Sarah Jessica Parker, Stella McCartney, Tom Ford, Tommy Hilfiger, Vera Wang e Victoria Beckham sono solo alcuni degli ospiti della serie.

Un cast di prim’ordine che ripercorre insieme ad Anna Wintour e agli editor di Vogue il decennio che tutto ha cambiato, gli anni '90, portando la moda a contatto con la strada, la musica, lo spettacolo, trasformandola da intrattenimento elitario a qualcosa che toccava le vite di tutti, dai giovani ai non, dagli appassionati di cinema a quelli di tv, da chi voleva solo vestirsi a chi voleva comunicare qualcosa attraverso ciò che indossava. 

In Vogue: The 90s_Missy Elliott

La moda prima di internet

La bellezza di un documentario come In Vogue: The 90s è che racconta come il mondo della moda che conosciamo oggi - con incursioni continue di arte, musica, spettacolo etc - è nato, senza che quel mondo esista più. La diffusione capillare di internet è della fine del decennio in esame. Vogue negli anni ’90 insieme a tante altre riviste di settore era il veicolo con cui scoprire e seguire tendenze.

Come un social media ante-litteram, Vogue dettava le tendenze e portava all’acquisto. I suoi giornalisti erano in grado di influenzare con la propria personalissima, colta e ineccepibile visione un settore.

La serie è anche un omaggio al lavoro di Anna Wintour, a quanto attraverso il suo talento e la sua costanza, sia stata in grado di cambiare le cose, al suo occhio per i talenti altrui, soprattutto quello dei suoi collaboratori, con cui non sempre è stata d’accordo ma di cui si è sempre fidata ciecamente.

Sua è stata la capacità di portare nomi all’avanguardia come Galliano e McQueen nel mondo dell’alta moda, sua quella di trasformare il Met Gala da didascalico evento per l’alta società a incredibile fashion show seguito da tutto il mondo. 

In Vogue: The 90s_Edward Enninful

Cosa guadare dopo In Vogue: The 90s

La serie dà tantissimi spunti di visione revival: dal film Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann alla stranota serie tv Sex and The City, ma anche il documentario Unzipped di Douglas Keeve (1995), uno speciale dietro le quinte della collezione di Isaac Mizrahi del 1994.

Per restare in settore moda invece, sempre su Disney+ da non perdere la serie fiction Becoming Karl Lagerfeld con Daniel Brühl. Tra i film cult: Paris is Burning di Jennie Livingston (1991), Fresh Dressed di Sacha Jenkins (2015), Antifashion 90s (2012), The Tents di James Belzer, (2012), solo per citarne alcuni.

Su Vogue se non lo avete mai visto è ora di recuperare The September Issue (2009). 

© Riproduzione riservata

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