Disclaimer, la nuova serie thriller di Cuarón, è assolutamente da vedere


È incredibile come generi e storie all’apparenza piuttosto semplici nella costruzione, nella mano di grandi narratori si trasformino in piccoli capolavori. È di sicuro questo il caso del regista Alfonso Cuarón (Roma, I figli degli uomini, Gravity) e di Disclaimer, serie tv thriller che ha scritto e diretto, in uscita su Apple TV+ l’11 ottobre (con le prime due puntate, poi a seguire ne verrà rilasciata una a settimana).
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La trama di Disclaimer è piuttosto lineare: una giornalista di grande successo, interpretata dalla sempre meravigliosa Cate Blanchett, che ha basato la sua professione sullo smascheramento delle verità altrui, di punto in bianco si trova protagonista di un libro che porta a galla un fatto da lei celato molti anni prima.
Non ne sa nulla suo marito Robert (Sacha Baron Cohen), non ne sa nulla il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee), con cui la donna ha già un rapporto problematico. Il fatto sconvolge la sua vita, come è stata sconvolta anni prima quella di chi quel libro lo ha scritto e pubblicato, ovvero la coppia interpretata da Kevin Kline e Lesley Melville.
Una serie in sette episodi, inquietante e intrigante, in cui si parla di vendetta e di privilegi, di dolori inguaribili e di priorità che si scoprono troppo tardi. Splendidamente diretta e interpretata, è di sicuro tra i prodotti televisivi migliori usciti quest’anno. Ecco perché.
Perché Disclaimer è una serie tv da vedere
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La narrazione su tre linee temporali
Disclaimer è tutta giocata su tre linee temporali. Il presente, dove il mondo della giornalista Catherine Ravenscroft (Blanchett) viene messo a soqquadro dalla pubblicazione di un libro intitolato The Perfect Stranger che la vede protagonista di un fatto accaduto anni prima.
La bravura di Cuarón è di non svelarci tutto subito, ma di spalmare sapientemente l’accaduto nel corso delle puntate.
Poi c’è il passato, che corrisponde a quanto è narrato nel libro. E infine c’è il passato della coppia interpretata da Kevin Kline e Lesley Melville, che man mano capiamo come è stata toccata da Catherine e il perché cercano vendetta nei suoi confronti.

Il dolore raccontato da Cuarón
Disclaimer è una serie permeata dal concetto di dolore. C’è quello per la perdita di un figlio e quello causato da una malattia incurabile, c’è quello per un passato che non tornerà più e quello per un passato che non si vuole lasciare andare, c’è quello legato al tradimento e quello al troppo amore, ci sono la solitudine e l’incomprensione.
Quella scritta e diretta da Alfonso Cuarón non è una serie semplice perché, come ci ha abituati il regista, entra nel vivo dei sentimenti più profondi che l’animo umano fa emergere in determinati contesti. Disclaimer è un thriller psicologico, che affronta le reazioni di un gruppo di individui molto diversi tra loro di fronte allo stesso accadimento.

Il cast di Disclaimer
Tratto dal romanzo La vita perfetta di Renée Knight, la serie vede nel ruolo della protagonista, Catherine Ravenscroft, Cate Blanchett, a cui il regista non ha negato che stava pensando già in fase di sceneggiatura.
Insieme a lei nel cast ci sono un inedito e sorprendentemente drammatico Sacha Baron Cohen nel ruolo del marito Robert e Kodi Smit-McPhee in quello del problematico figlio della coppia.
Punta di diamante di Disclaimer è però Kevin Kline, che si trasforma in un inaspettato “antagonista”. L’attore veste i panni di Stephen Brigstocke, autore della pubblicazione del romanzo The Perfect Stranger.
La sua vendetta verso Catherine, basata sull’ipotetica ricostruzione romanzata degli accadimenti scritta dalla moglie prima di morire di cancro, porta a un’escalation di follia da brividi. In lui troviamo echi di Norman Bates e un inarrestabile desiderio di portare a termine il proprio piano persecutorio.

Nessuno è redento
Ogni personaggio in Disclaimer arriva a mostrare il suo lato più umano e oscuro. Da una giovanissima Catherine che è disposta a tutto pur di salvaguardare la propria famiglia e il proprio privilegio, a suo marito Robert che da marito comprensivo si trasforma in un concentrato di gelosia, fino al figlio Nicholas con le sue dipendenze e il suo odio verso la madre.
Per non parlare dei coniugi Brigstocke e il loro bisogno ossessivo di dare un nome e un cognome alla propria tragedia.
In Disclaimer non ci sono personaggi che ci staranno del tutto simpatici o antipatici, nessuno con cui probabilmente empatizzeremo e che ci conquisterà fino in fondo. Eppure rimarranno tutti impressi nella nostra mente, insieme a questa storia raccontata magistralmente.
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