Undici insegnamenti da Baywatch

Baywatch è diventato un film e noi non vediamo l'ora di vederlo: ecco cosa abbiamo imparato da Mitch Buchannon e gli altri

Baywatch è diventato un film.

D'altra parte, con oltre un miliardo di spettatori in tutto il mondo, la serie ha segnato il nostro immaginario sui bagnini e ha traumatizzato per sempre la nostra prova costume.

Per anni le vicende del team di Mitch Buchannon ci hanno convinto che in California si corresse solo al rallenty, che i tramonti durassero mezza giornata e che i capelli lasciati al vento e salsedine fossero sensuali e non stopposi.

Rivedere le vecchie puntate con gli occhi di oggi è come rivedere il parco giochi di quando eravamo bambini: lo scivolo non era né alto né ripido e le altalene non arrivavano a toccare gli alberi.

Ma Mitch continua a insegnarci parecchio.

Sfogliate la gallery e fate tesoro di questi consigli anni Novanta - almeno fino a quando non andrete al cinema a vedere il film.

Cosa ci ha insegnato Baywatch

Abbiamo qualcosa in comune con le modelle di Victoria's Secret Perché persino loro tremano al confronto con le bagnine in costume rosso, capaci di abbronzarsi in modo perfettamente uniforme, di resistere al sole senza lenti scure e, soprattutto, di essere pettinate anche quando il vento soffia a centomila nodi.
L’acqua è uno stato mentale Il team di Baywatch si tuffa, nuota, ma quando esce dall’acqua è asciutto e coi capelli in piega.
Quando c’è una festa su una barca, i proprietari sono degli imbecilli Se su uno yacht c’è gente che si diverte, la cosa va sempre a finire male: o c’è un incidente perché nessuno è capace di fissare l’ancora, o qualcuno finisce in mare ubriaco. Per fortuna i baywatchers hanno una bracciata capace di polverizzare Michael Phelps e basta un secondo per salvare tutti.
Farsi trovare pronti Mantra di ogni baywatcher è la regola «Tieni d’occhio l’acqua». Per questo le feste a cui vanno i bagnini della serie sono sempre sulla spiaggia. Quando poi scatta l’inevitabile emergenza, basta un gesto e sotto gli abiti eleganti compare il costumino rosso.
Fatevi largo In ogni puntata ci sono lunghe sequenze dedicate a spiagge caotiche dove si raduna una popolazione prevalentemente bionda e nullafacente. Quando però un bagnino deve correre verso il mare, il puzzle di asciugamani sparisce e la gente scompare, lasciando l’eroe libero di compiere la sua missione.
Bevete tanta acqua Stare dodici ore al sole mette alla prova chiunque, persino i bagnini. Questo emerge molto chiaramente nei dialoghi fra i personaggi che, resi poco lucidi dal colpo di calore, hanno conversazioni inutili e con sguardi persi nel vuoto. Frequente è una perdita della memoria a breve termine; i saluti si dilungano all’infinito e il solito Mitch è spesso richiamato indietro a più riprese con frasi del tipo: «Hey Mitch! Passa a trovarmi» E un attimo dopo: «Hey Mitch! Salutami gli altri» e ancora (quando ormai Buchannon s’è rotto di fare avanti e indietro in cinque metri di sabbia): «Hey Mitch! Grazie!».
L’età è quello che si sente dentro Hobie, il figlio di Mitch, ha l’aspetto di uno alle elementari e la libertà di un quarantenne. Nonostante la sua saggezza ai limiti della pedanteria, ha anche lui i suoi crucci: «Non è facile seguire le orme di una leggenda vivente».
Less is more I baywatchers hanno un fisico pazzesco: gli uomini sono la matrice del Ken e le donne, oltre a sfidare ogni legge di gravità, sono valorizzate dal temibile costume intero sgambato. Quando però i personaggi abbandonano pantaloncini e maglietta per vestirsi da capo a piedi, la delusione è veramente cocente e la loro sensualità evapora al primo pantalone ascellare (Pamela Anderson non conta).
Qualcuno vi sta guardando Quando c'è un'emergenza arriva sempre un elicottero. Non si sa chi lo guidi, chi l'abbia chiamato nè a cosa serva, ma c'è.
Certi lavori sono una vocazione I baywatchers non conoscono vacanze. Ovunque vadano c’è qualcuno che decide di andare a nuotare in una grotta o fare snorkeling fra gli squali. Il costumino è quindi sempre in valigia.
State lontano dai guai A guardare «Baywatch» ci si chiede come sia possibile che i personaggi siano così tonti: in tutte le stagioni le cose peggiori succedono sempre vicino agli scogli e al molo, eppure questi continuano a cascarci. Meno male che c'è Mitch.