La villa di Glass Onion esiste davvero (e ci si può anche andare in vacanza)
Glass Onion è stato davvero girato nella penisola ellenica, ma non su un’isola, bensì sulla terraferma, nella località di Porto Heli, nella regione del Peloponneso, a due ore e mezza di auto da Atene.
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Non si tratta di una villa privata ma del resort Amanzoe della catena di hôtellerie di lusso Aman, dove si può andare in vacanza, budget permettendo (il prezzo si aggira dai 1.700 ai 4.000 euro a notte).
Ogni angolo, in questa meravigliosa location, è un omaggio all'Antica Grecia e ai paesaggi naturali circostanti. Dalle grandi sculture disposte nei giardini, alla selezione di opere d'arte in esposizione, compresi i libri della biblioteca, tutto è stato pensato per dare l'impressione di tornare indietro nel tempo, pur godendo di un ambiente lussuoso.
Amanzoe si affaccia sulla baia Golfo Argolico e, a pochi chilometri dalla costa, da cui si intravede Spetses, una delle Isole Saroniche, (le altre sono Salamina, Egina, Agistri, Poros, Idra, e Dokos), famosa per essere chiusa al traffico.
Ci si sposta solo in motorino e il trasporto pubblico è assicurato da carrozze trainate da cavalli.
Ed è da qui che, nel film, l’eterogenea comitiva si imbarca per raggiungere l’isola privata.
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Rick Heinrichs, lo scenografo, già premio Oscar, è stato letteralmente ammaliato da Amanzoe, completamente bianca, come un tempio greco, con colonnati, piccoli tempi e scalinate.
Per rendere la villa kitsch, una sorta di celebrazione della megalomania del proprietario, gli scenografi hanno ricostruito gli interni negli Studios di Belgrado.
Dei pezzi sono stati creati ad hoc, come le sedie e la scrivania della Glass Onion, realizzate in vetro e la cupola, è stata costruita prima in legno e poi in vetro.
E le opere d'arte?
Tutte le opere d’arte sono copie perfette, distrutte a riprese finite.
Due le chicche per gli appassionati d'arte: la Gioconda, è originale, in prestito dal Louvre, durante il lockdown e un enorme ritratto che raffigura un senatore romano in toga, che, altro non è che Kanye West, rapper e produttore discografico statunitense.
Non passa inosservato il grande lampadario in vetro in sala e un divano curvo in pelle rossa.
Come, nel salone, tante piccole statue di vetro, disegnate da Heinrichs e realizzate da artigiani locali a Praga.
Da notare quella con una sedia e un coltello, in omaggio al primo film; altre citano, invece, i testi dei Beatles con le canzoni “Glass Onion” dal quale trae ispirazione il titolo del film e “Strawberry Fields Forever”.
Un cast stellare per questo film, secondo capitolo della saga mystery di Knives Out, che ha ottenuto 2 candidature al Golden Globes e 6 a Critics Choice Award.
È il terzo film più visto di sempre sulla piattaforma, con 209,4 milioni di ore di visualizzazioni. Il regista-sceneggiatore Rian Johnson (quello di Star Wars, tanto per intenderci), da una parte, insiste su complessità e filosofia dell'assurdo, dall'altra, va in profondità, in quelli che sono i nervi scoperti della società.
Risultato? Un irresistibile mix di situazioni estrose, da brivido e, per tanti versi, sorprendenti.
La storia si svolge su una ipotetica remota isola greca, dove l’egocentrico multimilardiario Miles Bron, amante degli enigmi e degli indovinelli, invita un gruppo di amici, in piena epoca Covid, per partecipare ad una specie di mystery party, in cui inscenerà la sua morte e gli altri dovranno indovinare chi è l'assassino.
Chiamato a indagare sul delitto, che non è ancora avvenuto, è Benoit Blanc, un eccentrico investigatore, alias Daniel Craig.
I suoi outfit sono impeccabili.
Su tutti la mise da piscina: camicia e pantaloncini, a righe bianche e azzurre, con fazzoletto annodato al collo. L’attore, con questa interpretazione, porta sullo schermo una nuova tipologia di maschio alfa: semiserio, sensibile, con le sue sfumature e fragilità che ne aumentano il carisma e la credibilità.
Si può fare un tour in 3D di Glass Onion
Grazie a un tour in 3D, si può visitare l'isola di Glass Onion e scoprire la villa di Miles Bron, con 6 piscine a sfioro, la grande cupola di vetro, un centro benessere privato, le terme, 17 stanze da letto, 22 bagni, terrazze panoramiche, un teatro all’aperto con gradini in pietra e giardini paradisiaci.
Una curiosità: appena prima del lancio della pellicola, la Glass Onion Greek Island, cioè l’oasi privata, progettata e curata dal fondatore di Alpha Industries Miles Bron, è apparsa in vendita su Zillow, il principale sito di vendite immobiliari americano, per 450 milioni di dollari.
L'annuncio, gestito da Derol Zablinski, sedicente agente immobiliare, con all’attivo un solo annuncio riportava: "Proprietà composta da 26 acri, con villa terrazzata di oltre 2.500 metri quadri".
Il mistero è stato presto risolto, si trattava di una trovata pubblicitaria targata Netflix per il lancio del film.
A proposito dello yacht
Lo yacht su cui gli invitati di Bron raggiungono l’isola è Aquarius.
Un'imbarcazione realizzata nel 2016 da Mengi Yay, costruttore navale turco.
Può ospitare fino a 10 persone, grazie alle cinque cabine, ognuna dotata di zona notte e bagno privato. C’è una zona living completamente vetrata, che si apre su due grandi balconi.
All'esterno, un soggiorno con una vasca idromassaggio e lettini prendisole.
Gestite dall'agenzia Ocean Independence , le crociere Aquarius si svolgono nel bacino del Mediterraneo durante tutto l'anno.
Per 220.000 euro a settimana i passeggeri possono, come i protagonisti di Glass Onion , godersi il comfort e la bellezza della nave e le coste greche.
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