Official Competition: 5 motivi per vederlo
A metà tra "Boris" e "Call my agent", "Official Competition" è una delle commedie più ironiche, autoironiche e politicamente scorrette mai girate sul mondo del cinema e in particolare sulla preparazione degli attori.
Che differenza c'è tra un grande maestro teatrale e un divo che è più fenomeno mediatico che altro? E che cosa succede quando i due sono costretti a lavorare insieme, torturati da una regista anticonvenzionale e sadica, pronta a distruggere i loro premi davanti ai loro occhi?
"Official Competition" è la risposta, un film da vedere per questi cinque motivi.
1. L'ironia e i look da urlo di Penélope Cruz
Penélope Cruz mai in un ruolo così comico, autoironico, scorretto. Interpreta Lola Cuevas, una regista indipendente che ha una precisa idea del suo cinema e la impone senza pietà ai suoi attori, che manipola come due marionette in suo pieno potere. Li avvolge nel cellophane, li fa recitare sotto un masso gigante sospeso sulle loro teste, li costringe a mettersi continuamente in discussione.
Un personaggio unico, libera fino al midollo, sessualmente fluida, iconica anche a livello di stile: capelli cotonati, ascelle non depilate, look super casual alternati a una tutina aderente glitterata (alla fatidica premiere del suo film).
Piccolo spoiler: vedrete uno dei primi piani più belli in assoluto che le abbiano mai realizzato su grande schermo.
2. La bravura di Antonio Banderas
Non è una novità che Banderas non sia solo un divo mainstream, come il personaggio di questo film, ma un attore maturo capace di emozionare e scendere in profondità nelle sue performance. Stavolta si prende molto in giro nei panni di un attore famoso nel mondo e pluripremiato, e fa ridere, ma commuove anche in una scena molto drammatica che non sveliamo. Non a caso è tra i favoriti per la "Coppa Volpi" maschile (e per chi scrive la merita tutta).
3. Le curiosità dei retroscena
Diciamolo, i film che raccontano i retroscena di ciò che accade nello showbiz sono sempre troppo pochi. Eppure il set è sede e fonte inesauribile di incontri, esperienze, stimoli e aneddoti. Lo sa bene chi ha visto "Boris" e "Call My Agent", serie incentrate proprio su quanto accade dietro le quinte di ciò che tutti i giorni vediamo accadere, come per magia, di fronte a uno schermo, ma che in realtà nasce da una serie di prove e nevrosi incrociate.
4. L'inabissamento dell'ego maschile
È anche un film a suo modo squisitamente femminista: propone una leader donna (la regista Lola Cuevas, appunto) e due artisti fintamente machi ma intimamente fragili e alla continua ricerca di conferme, costantemente guidati e manipolati da lei. Fèlix e Ivan, due divi che sono due "prime donne" in continua competizione, come suggerisce il titolo, e in pere. E rivalità. Sono i due protagonisti, ma ognuno mira a essere la sola e unica star del film. Ad ogni costo.
5. Ridere, e di gusto anche
Dopo Il cittadino illustre, il film precedente del duo argentino Cohn e Duprot (già in concorso a Venezia e candidato all'Oscar come "Miglior Film Straniero"), la coppia artistica dimostra di non aver perso la verve e riesce a realizzare una commedia brillante e vivace. Dialoghi perfetti, tempi comici e ritmi impeccabili, battute divinamente scritte, dirette e interpretate, lo rendono un film imperdibile. Non è facile ridere di gusto e in maniera intelligente al cinema: "Official Competition" ce ne offre l'occasione, ironizzando su ciò che siamo e su come buffamente ci affanniamo ad apparire.
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