Ci sono storie in grado di unire il divertimento più spensierato alla più inconsolabile tragedia: Jojo Rabbit è una di queste.
Il film è tratto dal romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens ed è ambientato sul finire della Seconda Guerra Mondiale in Austria, dopo l’annessione del paese al Reich.
Racconta la storia del piccolo Jojo (Roman Griffin Davis), a cui viene affibbiato il soprannome di Rabbit per la sua mancanza di coraggio da altri membri della Gioventù Hitleriana di cui fa parte.
Jojo è ossessionato dal Nazismo e dalle sue regole, tanto che come amico immaginario ha Hitler stesso.
La vita però porta Jojo ha scontrarsi con i principi che tanto adora e a rimetterli in discussione: sua mamma Rosie (Scarlett Johansson) è un tenace membro della resistenza.
Il talentuoso regista Taika Waititi racconta il Nazismo dal punto di vista di un bambino che ne rimane prima affascinato e poi sconvolto.
Si ride tanto e si piange altrettanto.
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Scarlett Johansson e il resto del super cast
Jojo è interpretato dal giovane e biondissimo Roman Griffin Davis, che trasmette perfettamente l’entusiasmo di un bambino di 10 anni alle prese col proprio ideale-sogno.
Accanto a lui Scarlett Johansson nei panni di sua madre Rosie: una donna intelligente, caparbia, affettuosa e affascinante (ha dei look incredibili).
Rosie incarna l’altra faccia del regime, quella di chi non ci sta e decide di combatterlo a ogni costo.
Oltre a loro, i protagonisti di Jojo Rabbit sono: Thomasin McKenzie (The King) nel ruolo di una giovane ragazza ebrea che Rosie decide di aiutare, e i divertenti Sam Rockwell (Tre manifesti a Ebbing, Missouri) e Rebel Wilson (Pitch Perfect) nelle vesti di due strampalati gerarchi nazisti.
Non solo: la baby rivelazione comica Archie Yates (non a caso è stato scelto come erede di Macaulay Culkin nel reboot di Mamma ho perso l’aereo che dovrebbe uscire il prossimo anno) è Yorki, il migliore amico di Jojo.
Il Nazismo raccontato con i toni della commedia
Non pensate che i toni della commedia vadano a smorzare o ridicolizzare la tragedia del Nazismo. Jojo Rabbit li utilizza per raccontare la storia dal punto di vista del suo giovane protagonista.
I momenti di dolore ci sono e il netto cambio di linguaggio accentua, a tratti in modo ancora più violento, l’orrore del momento storico.
Personaggi volutamente macchietta - Sam Rockwell e Rebel Wilson - o al limite col fiabesco - la mamma interpretata da Scarlett Johansson ha caratteristiche molto disneyane - e una messa in scena che ricorda quella dei classici d’avventura per ragazzi, servono a indorare la pillola e a rendere appetibile una storia dura anche ai più giovani.
A proposito dell'Hitler immaginario
È lo stesso regista Taika Waititi a vestire i panni di Adolf, l’amico immaginario di Jojo con le fattezze di Hitler.
Adolf è una caricatura-satira del personaggio storico, così come lo era Il Grande Dittatore di Chaplin, ma a differenza di quest’ultimo che aveva la funzione politica di smitizzare con la risata la potenza del dittatore, il personaggio di Waititi è molto meno carico di significato.
Adolf per Jojo è il padre che non ha mai conosciuto. È colui che la sua immaginazione ha individuato essere una figura carismatica a cui ispirarsi e in grado di dargli quelle risposte che lo aiuteranno a crescere come uomo.
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