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Lifestyle

7 cose importanti che possiamo imparare sullo stalking da Baby Reindeer

7 cose importanti che possiamo imparare sullo stalking da Baby Reindeer

Baby Reindeer MarthaBaby Reindeer stalking
Baby Reindeer non è solo una serie tv in grado di tenerci incollati allo schermo, ma anche un buon modo per imparare qualcosa di utile

È un grande successo anche in Italia: parliamo di Baby Reindeer, la serie Netflix di Richard Gadd. In sette episodi racconta una storia di stalking con una visione doppiamente interessante.

** 4 serie tv simili a Baby Reindeer da vedere **

Innanzitutto si tratta di una storia vera. Poi la prospettiva è invertita rispetto ai racconti ai quali siamo abituati nelle cronache dei giornali: è una storia di una donna che perseguita un uomo.

La serie, drammatica ma con un sottofondo di commedia dark, racconta cosa si cela nel buio della spirale di un evento così tragico, insegnandoci molte cose, non generalizzabili ma interessanti, sullo stalking ma anche sulle relazioni umane. 

Senza che sia un'esplicita volontà, riesce a far comprendere meglio anche agli uomini l'incubo di questa forma di abuso a parti invertite. Ecco cosa ho imparato dalla serie.

L'articolo contiene spoiler.

7 cose sullo stalking da imparare grazie a Baby Reindeer

(Continua dopo la foto)

incontro martha donny

L’incontro di due solitudini 

Quando nella serie Martha fa il suo ingresso nel pub dove lavora Donny, non lo fa con alcuna intenzione o piano. Con lo sguardo triste di chi vive nel buio della solitudine, trova nel gesto di Donny, quello di offrirle una tazza di tè, tutto tranne che una semplice gentilezza.

All’interno di quel gesto Martha trova un amico, un potenziale amante, il padre dei suoi figli, il centro della sua vita. Se ne innamora, è proprio il caso di dirlo, follemente: così è fatta la sua testa.

Donny capisce tardi cosa sarebbe successo assecondando le gentilezze di Martha che lo facevano sorridere e sentire finalmente "capito", fino a finirci dentro diventando attivamente, suo malgrado, benzina per quel fuoco.

Quando vuole scappare via da quella violenza, è troppo tardi per farlo agevolmente.

Ci sono più vittime che carnefici 

Uno degli aspetti ricorrenti nella serie, dichiarato anche dal suo creatore, è di non smettere mai di rendere i personaggi... umani.

Questo significa che Martha, la stalker del barista aspirante comico, dopo oltre 40 mila mail inviate al suo indirizzo di posta elettronica, centinaia di messaggi vocali (quando ha poi ha scoperto il numero) e varie altre cattiverie imperdonabili, non viene mai dipinta come un mostro pur comportandosi in modo dissennato.

In modi diversi sembra che non ci siano (anche se ci sono) colpe da attribuire ma piuttosto responsabilità che hanno origini più profonde. 

donny e Teri

Il sentimento più ricorrente è la vergogna 

L’attesa nel denunciare Martha o anche solo di raccontare cosa stava accadendo alle persone vicine, l’incapacità di Donny di ammettere di essere in qualche modo "attratto" da lei, la difficoltà contemporanea del protagonista nel comprendere quale fosse la sua sessualità sono qui conseguenze di un dramma più grande.

Un fatto del suo passato che l'ha reso, come lui stesso ha detto nel commovente monologo finale, “carta moschicida” per tutta una serie di persone che suo malgrado, attraeva per il più banale ma opprimente dei motivi: la vergogna.

Questo turbamento interiore lo faceva vivere rinchiuso in una scatola, dove nessuno lo poteva vedere tranne chi in quel buio si sente perfettamente a suo agio.

Donny si vergogna persino di dire ai suoi colleghi di voler diventare un comico e cela alla sua nuova fiamma, la splendida ragazza transessuale Teri, il suo lavoro, fingendosi un costruttore edile per apparire più virile. I suoi genitori, infine, sono totalmente all’oscuro anche sulle cose più banali della sua vita. 

Il punto di partenza (e di non ritorno?) 

Molto tempo prima però Donny è a Edimburgo e cerca di farsi notare come comico. Una tazza di tè gliela offre Darren, un presunto “mentore” e sceneggiatore televisivo che, dietro false promesse e costruendo una complicità tossica, abuserà sessualmente di lui.

Secondo il racconto di Donny, questo evento traumatico che si ripeterà più volte, continua a perpetrarsi anche quando il protagonista ha ben chiare le intenzioni del suo abusatore. In nessun momento l’aspirante comico sembra accettare il compromesso, ma sviluppa una forma di dipendenza dal suo carnefice, lasciando strascichi immensi sulla sua persona e sulla sua capacità di ritrovare un modo lineare di interpretare la vita. L’origine della vergogna arriva da qui. 

donny richard gadd

Il punto di arrivo: parlare 

Sembra incredibile ma l’aspetto risolutivo di questa brutta faccenda non sembra essere stata solo la denuncia, ma innanzitutto la comunicazione con il mondo esterno. Fuori dalla scatola.

Parlare con la sua ragazza di allora, poi con i colleghi, poi ancora con il suo pubblico e infine con la famiglia (in una sequenza che appare randomica ma che è invece molto comune) sembra essere il metodo migliore quantomeno per prendere consapevolezza, farsi aiutare, avere degli alleati. Uno fra tutti, a sorpresa, suo padre. La verità ci rende visibili, la verità può proteggerci.

Il finale di Baby Reindeer, tra speranza e apprensione 

Come avrete notato in queste righe si è parlato pochissimo di come evitare di essere perseguitati o come si respinge l’insistenza. Nella serie “Baby Reindeer”, Donny le prova davvero tutte: dal silenzio alla compassione, dalle minacce al bandirla dal locale dove lavorava. Ogni azione che sembrava risolutiva, in realtà è stato solo un frangente di “riorganizzazione” per reiterare la sua violenza psicologica.

Nell’intricato tentativo di “incastrarla”, Donny si ritrova persino a essere considerato complice di quella violenza psicologica, rendendo ancora più lenta la macchina della giustizia che ha poi portato all’arresto della donna, già protagonista di altri casi di stalking, grazie poi a una profonda analisi dei messaggi inviati da Martha.

La giustizia ha incastrato la stalker, ma non è bastato per tirare fuori Donny dal dramma della sua vita. La dualità con la quale da una parte cerca vendetta o giustizia e dall’altra come cerca di farsi “coccolare” da quegli atteggiamenti abusivi, è il cuore del problema e forse anche la sua soluzione.

Quando si presenta di nuovo dallo sceneggiatore Darren e poi entra in un bar facendosi offrire un drink, sembra ritrovarsi con tutte le scarpe nei panni della sua carnefice, ricordandoci quanto flebile sia la gioia e quanto inesauribile a volte sia lo strascico del dolore.  

© Riproduzione riservata

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