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Lifestyle

Mini recensione del film di Barbie (e degli addominali di Ryan Gosling)

Mini recensione del film di Barbie (e degli addominali di Ryan Gosling)

foto di Giada Borioli Giada Borioli — 20 Luglio 2023
BARBIEBARBIE-film
Barbie è un'icona femminista o un biondissimo simbolo di patriarcato? Il film con Margot Robbie e Ryan Gosling va ben oltre il rosa

Prima di entrare in sala a guardare Barbie chiedetevi cosa avete voglia di vedere: un film sulle bambole con cui avete giocato - probabilmente dimenticandovi di comprare Ken e facendo uno scempio in testa ad almeno una di loro provando a tagliarle i capelli (e allora ricordatevi di staccare il cervello quando tra una battuta e l'altra si parla di femminismo e patriarcato) - o un film, appunto, che tra una battuta e l'altra mette sul piatto tra leggera satira e ironia una realtà che più che rosa Barbie è nera pece.

Il film di Barbie, infatti, neanche troppo a sorpresa, visto che la regista è Greta Gerwig (quella che ha realizzato quei piccoli capolavori di “Lady Bird” e “Piccole donne” per intenderci), affianca al racconto del mondo rosa stereotipato che tutti conosciamo una critica per niente velata al confronto infelice con la realtà: se a BarbieLand le donne possono essere tutto, nel mondo reale è il contrario e sono gli uomini ad avere la strada spianata per poter essere tutto.

Alla faccia della locandina, dove si legge: «Lei può essere tutto ciò che vuole. Lui è solo Ken».

E insomma: tra una borsetta fucsia e un paio di rollerblade fluo i veri protagonisti sono il femminismo e il patriarcato. Ma funziona?

BARBIE-il film

Barbie è un'icona del femminismo o del patriarcato?

La risposta non è semplice e non va semplificata: sul piatto della bilancia ci sono molte verità di cui alcune estremamente fastidiose.

Dalla sua, Barbie fin dalla nascita nel 1959 si è proposta come emblema di emancipazione femminile: è stata pur sempre la prima bambola a dare alle bambine l’idea di poter aspirare ad altro oltre alla maternità come fonte di realizzazione personale (non a caso dal 1959 a oggi ha intrapreso ben 156 carriere diverse, tutte con successo).

barbie-margot-robbie

Per contro, però, la Barbie stereotipo incarnata da Margot Robbie è lo stesso simbolo di non inclusività e di canoni estetici irraggiungibili che purtroppo attanagliano il mondo femminile e lo relegano a una continua rincorsa di approvazione e apprezzamento sociale guarda caso proprio in forza di una società patriarcale.

E nonostante negli anni quella prima Barbie nata da un'idea di Ruth Handler, moglie del patron Mattel, abbia cambiato forma, colori e proporzioni, proprio per diventare più inclusiva, l'idea che le donne per poter essere CEO debbano comunque essere anche mamme, mogli, cheerleader dei propri compagni, buone figlie, colleghe sempre disponibili e possibilmente entrare in una 42 e avere i capelli a posto stenta a perdere terreno.

barbie margot robbie

Barbara Millicent Roberts (FYI, è questo il nome intero di Barbie) ha sempre voluto ispirare le bambine all'indipendenza, all'autorealizzazione personale e a una nuova idea di femminilità. Ma quando si pensa a una Barbie si pensa comunque a una sgnacchera stratosferica col punto vita di un ragazzino e le tette che guardano all'insù.

«Credevo fosse importante dare alle bambine autostima», ha raccontato Ruth parlando della sua creatura. 

E ci è riuscita. Solo che era lei stessa figlia di una società patriarcale quando l'ha pensata e questo ha inesorabilmente condizionato la sua visione.

barbie cast

Il risultato insomma è un film che un po' incespica su questo punto - tanto che la voce narrante precisa che sentire Margot Robbie lamentare insicurezza per il suo aspetto fisico potrebbe risultare poco credibile.

Però è pur sempre un film, ed è un film molto ben fatto, che fa ridere, sorridere e anche riflettere.

E anche se la realtà che racconta una volta tolta la patina rosa che la edulcora è tutt'altro che risolta sia nel film che fuori, le quasi due ore di film dedicate a Barbie (e Ken - nato a tutti gli effetti come un accessorio di lei nel 1961, a cui Ruth Handler ha dato il nome del figlio Kenneth e Greta Gerwig il corpo di Ryan Gosling) volano con piacere e tante risate.

Non sarà un film a cambiare le sorti della società e men che meno a sradicare il patriarcato, ma perlomeno nel ricordarcelo ci ha deliziato con un sacco di rosa, di ricordi - e degli addominali scolpiti di Ryan Gosling.

** Qui tutti i nostri contenuti su Barbie **

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