Cosa dovete sapere su Dogman, il nuovo film di Garrone


Dogman è il nuovo, straziante, film di Matteo Garrone, al cinema dal 17 Maggio: ecco cosa dovete saperne prima di decidere di andare a vederlo
Il nuovo film di Matteo Garrone, Dogman, non è triste, è massacrante.
Ma partiamo dall'inizio: la trama.
In una non precisata periferia italiana, Marcello (interpretato da Marcello Fonte) ha un negozio di toelettatura per cani, Dogman, appunto.
Separato, con una figlia bambina che adora, nel quartiere è benvoluto da tutti, anche (anche se più che bene lì si tratta di interesse) da Simoncino, (Edoardo Pesce) un ex pugile violento e cocainomane che sfrutta l'animo buono di Marcello per imporgli la propria volontà su tutto.
Troppo buono per reagire davvero, Marcello sa sempre qual è la cosa giusta da fare ma per mancanza di carattere non la fa mai - e così si ritrova a coprire la cattiveria di Simoncino senza avere mai niente in cambio, nemmeno gratitudine o rispetto.
Quando la situazione degenera, Marcello con l'obiettivo di riaffermare la propria dignità, decide di provare ad addomesticare Simoncino con l'unico metodo che conosce, quello che usa con i cani aggressivi.
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Dogman non è un film per tutti
Il protagonista è un uomo semplice e sempliciotto.
Ha una scorta di cocaina che spaccia e consuma senza averne l'aspetto o l'attitudine, ma è un brav'uomo.
Simoncino invece è un disastro: violento, rude, ignorante e vandalo.
E se l'estetica, come sempre nei film di Garrone, racconta anche lei, da sola, una storia di degrado e accettazione, è la violenza il perno attorno a cui alla fin fine continua a girare intorno il film.
Violenza fisica, con molte, forse troppe, scene per stomaci forti, ma ancora di più violenza psicologica.
Perché quello che è un vero pugno, e che lascia senza fiato e senza parole quando si riaccendono le luci in sala, è l'altalenarsi delle emozioni che percepiamo in Marcello.
Che vede il male ma non riesce a tenerlo a bada, riconosce il giusto ma non riesce a perseguirlo, sa cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma è troppo buono, o forse troppo stupido, per imporsi anche con se stesso.

Dogman a Cannes 2018
Proiettato mercoledì sera il noir di Garrone ha ottenuto quasi 10 minuti di applausi in sala.
In concorso alla 71° edizione del Festival di Cannes, ha conquistato la critica internazionale facendo incetta di recensioni entusiastiche.
La stampa straniera l'ha promosso senza se e senza ma, per la capacità registica di saper trasmettere il pathos e soprattutto per le performance dei due protagonisti, entrambi presenti alla proiezione insieme al regista.
Dogman ha segnato il ritorno di Garrone in Croisette per la quarta volta, a tre anni di distanza da Il racconto dei racconti.
Se ne volete un assaggio, qui c'è il trailer.
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