Fotogallery Meryl Streep: «La Thatcher? Insuperabile. Anche da me»
...
Estenuanti sedute di trucco, intere giornate a studiare gli archivi di downing street e, si dice, un incontro segreto con la lady di ferro. Un lavoro duro, ma anche questa volta Meryl Streep ha fatto centro, vincendo il Golden Globe e svelandoci il lato inedito dell’ex premier. che ammira, moltissimo. «Ha governato per anni un paese senza nemmeno contare su un cuoco che le preparasse la cena. Io ho smesso di cucinare al mio secondo Oscar...»
Estenuanti sedute di trucco, intere giornate a studiare gli archivi di downing street e, si dice, un incontro segreto con la lady di ferro. Un lavoro duro, ma anche questa volta Meryl Streep ha fatto centro, vincendo il Golden Globe e svelandoci il lato inedito dell’ex premier. che ammira, moltissimo. «Ha governato per anni un paese senza nemmeno contare su un cuoco che le preparasse la cena. Io ho smesso di cucinare al mio secondo Oscar...».
Vista così, in posa per le fotografie proprio davanti al cartellone su sfondo blu, a quattro ruote, pronto a girare le strade di Londra per pubblicizzare The Iron Lady, la somiglianza tra Meryl Streep e appunto Margaret Thatcher è strabiliante. Anche se la diva americana, quasi per contrasto, sfodera un sorriso dolcissimo che difficilmente si è visto sul viso della donna che più ha segnato la politica inglese recente.
«Per me è stato un privilegio essere Margaret e poter “frugare” dentro un personaggio così complesso e decisivo nella storia mondiale, ma i cui risvolti emotivi e interiori mi sono sempre stati oscuri e hanno suscitato, non solo in me, ma in tutti, molta curiosità», spiega una Meryl raggiante vincitrice del Gloden Globe che, si sa, è l’anticamera degli Oscar.
«Mi raccomando, non scrivete, però, che questo mio entusiasmo è anche per il fatto di essere arrivata a 62 anni sulla copertina di Vogue America. Certo, fa piacere essere la cover girl più matura mai apparsa sulla Bibbia del glam, ma per me i traguardi importanti sono sempre stati altri... La vera felicità la danno i figli, il lavoro, la serenità e gli amici, come Robert De Niro: facciamo ancora le tre del mattino a bere whisky nei locali di Los Angeles, proprio come due ragazzacci incorreggibili...».
Il film parte con una Lady di Ferro anziana che si guarda indietro e racconta il suo passato e il suo percorso politico tracciando un bilancio. Lei è molto più giovane di Margaret Thatcher, ma ha avuto una vita altrettanto intensa...
«Non mi fate fare bilanci, per carità. Non mi sento ancora in fase di fare consuntivi e poi non sono un ragioniere. Posso solo confermare di avere la stessa gioia di vivere e voglia di fare di quando avevo 30 anni. Quindi, se proprio ci tenete a fare il punto, diamoci appuntamento nel 2030. Come minimo...».
Ha detto che la sua interpretazione le ha fatto pensare molto a sua madre...
«Anche i miei genitori hanno vissuto una situazione fisica e mentale simile a quella dell’ex premier inglese. A volte, mentre recitavo le scene in cui lei, anziana, narrava il suo presente, i problemi fisici e soprattutto mentali (Margaret Thatcher da alcuni anni è affetta da demenza senile e vive isolata a Chelsea, ndr), mi venivano in mente il volto e le parole di mia mamma. E mi commuovevo».
I figli della Thatcher, invece, non sono stati altrettanto teneri con lei e questo film. Hanno dichiarato: “Nostra madre è più forte e solida di quella che appare sullo schermo”.
«Rispetto la loro opinione, ma vorrei sottolineare che questo è un film, non una biografia autorizzata. Figuriamoci, però, se mi faccio destabilizzare dalle critiche. Penso sinceramente che il film sia molto onesto nei confronti di Margaret. Io e la regista Phyllida Lloyd (la stessa che ha diretto la Streep in Mamma mia, ndr) abbiamo scelto di non calcare troppo su certi aspetti, per rispetto verso una persona ancora viva».
È vero che ha incontrato la Thatcher in gran segreto?
«Questo non glielo svelo. Spetta a voi giornalisti scoprire se il faccia a faccia sia avvenuto davvero. Posso solo dire che ho potuto visionare alcuni documenti stipati negli archivi di Downing Street, di accedere a rari filmati conservati dalla Bbc per capire i tic di Margaret, come parlasse e si muovesse».
Anche sul piano fisico immagino sia stato fatto un lavoro scrupoloso: il trucco vi fa sembrare quasi identiche.
«Mark Coulier, il truccatore, è un artista, mi ha praticamente cucito addosso una seconda pelle. Fisicamente per me è stata, comunque, un’esperienza faticosa. Il nostro budget era limitato, appena 14 milioni di dollari. Questo significa che non c’era modo di riposare o rifare troppe volte le scene. Dovevamo ottimizzare i tempi. E poi, per il 40 per cento del film, io recito nei panni di una donna anziana, e muoversi per molte ore come una 80enne è complicato. Al termine di ogni giorno di riprese avevo bisogno di un bel massaggio. E, chissà perché, a Londra è difficile trovare un buon chiropratico...».
È in ogni caso un onore poter interpretare un personaggio femminile così carismatico. Si parla già di Oscar...
«Mi ricordo che quando la Thatcher fu eletta primo ministro inglese, io e i miei più intimi amici eravamo elettrizzati dal fatto che una donna, a maggior ragione appartenente al Partito dei Conservatori, potesse diventare premier del Regno Unito: un evento storico unico. È rimasta al potere per quasi 12 anni, senza avere nemmeno un cuoco in casa che la aiutasse a preparare la cena. Se penso che io ho smesso di cucinare quando ho girato La scelta di Sophie, nel 1982! E poi la Thatcher portava i figli al supermercato, li seguiva nei compiti, anche a costo di riunire il gabinetto dei ministri a notte fonda nella sua casa. Insomma, una forza della natura».
Però era una conservatrice. Lei, se non sbaglio, è impegnata su posizioni politiche opposte.
«In effetti non ho mai condiviso le sue idee, ma non ho nemmeno nutrito dubbi sulla valenza storica della sua elezione. Quando arrivò al potere molte donne sperarono che, se era accaduto in Inghilterra, potesse succedere anche negli Usa. Ma pare che dovremo aspettare ancora un po’... Anche se Hillary Clinton ci è andata molto vicina».
Lei ha il record di nomination agli Oscar, addirittura 16, e ne ha vinti due per “Kramer contro Kramer” e “La scelta di Sophie”. Pensa mai di avere sacrificato la sua vita famigliare per il lavoro?
«È una prospettiva sbagliata da cui analizzare il problema. Quando un uomo lavora non sacrifica, forse, a sua volta la famiglia? Lo stesso discorso, e domanda, devono valere anche per i padri. Nella vita si fanno delle scelte. E, comunque, non devo essere stata una madre così tremenda, se le mie due figlie hanno scelto la mia stessa professione».
Che ne pensa delle sue ragazze, Mamie e Grace, le piacciono come attrici?
«Sono fiera e orgogliosa di entrambe, credo che abbiano talento e una forza non comuni, vista la pressione e attenzione che ricade su di loro per il fatto di essere figlie di Meryl Streep. Non è affatto facile la loro la vita sul set. Ma se vogliono fare questo lavoro, come madre non posso che essere felice della loro libera scelta. Mi mette ansia e preoccupa di più quando sono in volo o perdono il portafogli, come è successo l’altro giorno. Sono due ragazze disordinate e in questo mi assomigliano molto. Chissà che, prima o poi, una di loro non interpreti proprio me sul grande schermo...».
Se facessero un sondaggio partendo dai suoi ultimi ruoli, siamo certi che tutti vorrebbero una madre come Donna di “Mamma mia”, più che una Iron Lady come Margaret Thatcher.
«Anche io non avrei dubbi a scegliere. Però, se ci pensate bene, la mamma migliore è un mix di entrambe».
Nel film, Denis, il marito della Thatcher, alla proposta di matrimonio si sente rispondere: “Lo sai che lavoro faccio e in che guaio ti stai mettendo?”. Tra lei e Don Gummer, suo marito, come è andata, invece?
«Ci domandammo, visto che io ero attrice e lui scultore, se avremmo sempre avuto qualcosa da mangiare nel piatto. A quel tempo non avevamo nemmeno una cucina, solo un tavolo e un materasso. Lui, comunque, era molto amico di mio fratello, sapeva bene a che cosa sarebbe andato incontro... E direi che, a conti fatti, siamo stati fortunati. Siamo insieme da 33 anni».
© Riproduzione riservata