"Regista, donna e araba": ecco chi è davvero Hala Matar

È spesso dai fashion film e dai video musicali che si notano i talenti più originali che approderanno a tempo debito sul grande schermo. Hala Matar, giovane regista del Bahrein, ha diretto film per Louis Vuitton, Chanel, Moncler, Issey Miyake, Diesel e Vivienne Westwood; videoclip per Interpol, The Voidz e Poolside; lavorato con le attrici più cool in circolazione, tra cui Kristen Stewart, Chloe Sevigny e Suki Waterhouse.
Non ci stupiamo dunque di scoprire che Hala ce l’abbia fatta e che Electra, il suo primo lungometraggio, sarà proiettato sabato 30 giugno all’Ischia Film Festival, diretto da Michelangelo Messina.
Con Maria Bakalova (candidata agli Oscar come Miglior attrice non protagonista per Borat 2), Abigail Cowen (Stranger Things, Le terrificanti avventure di Sabrina), Jack Farthing (Spencer, La figlia oscura) e Daryl Wein (White Rabbit, Lola Versus), Electra è l’esilarante storia di un giornalista che arriva a Roma per intervistare un famoso musicista, il cui invito in una appartata residenza di campagna si trasforma presto in qualcosa di inaspettato e un po’ folle.
Abbiamo raggiunto Hala Matar per una chiacchierata pre-festival, in cui ci ha raccontato la sua passione per l’Italia, per Federico Fellini e i suoi progetti futuri.
Ciao Hala, ti puoi presentare?
Sono un’amante delle risate e Roma è la mia religione.
Cosa ami di più di essere una regista?
La capacità di creare mondi e rappresentare visivamente pensieri e sogni.
Come definiresti il tuo stile di regia?
Esuberante, giocoso e surreale con aspirazioni melodrammatiche.
Mi deresti una tua definizione di ‘cool’?
Facile.
Come mai hai scelto l’Italia come set del tuo primo film, Electra?
8½ (Federico Fellini, ndr) e Il conformista (Bernardo Bertolucci, ndr), serve dire altro?
Mi racconti com’è andata la tua prima esperienza con il lungometraggio?
Il poco tempo che avevamo per realizzarlo mi ha costretta a fidarmi della mia “pancia” e a seguire il mio istinto: non avevo tempo per pensare troppo e questo mi ha aiutato moltissimo a rafforzare la mia fiducia come regista. Mi ha anche fatto innamorare del montaggio come forma d’arte. La post-produzione è come realizzare un film molto diverso da quello che hai filmato.
Com’è stato lavorare con Maria Bakalova?
Maria è una delle attrici più creative con cui abbia mai lavorato nel corso della mia carriera. Porta qualcosa di nuovo in ogni scena ed è piena di sorprese oltre che, cosa davvero importante, essere molto collaborativa, una vera gioia.
Un episodio divertente accaduto sul set?
Stavo dirigendo una scena di danza con costumi di animali, provando a convincere gli attori di non essere pazza perché era davvero folle. È stato divertente. Lo è stato anche nella scena in cui il personaggio interpretato da Maria insegna al personaggio interpretato da Abigail a recitare. Quei costumi erano davvero esilaranti. Maria era ammalata quel giorno, ma in qualche modo è riuscita a portare così tanta comicità che mi sono dovuta impegnare davvero tanto per non scoppiare a ridere e rovinare le riprese.
Perché dovremmo vedere Electra?
Perché è sfacciato e divertente (molti film lo sono al giorno d’oggi). Anche perché è pieno di immaginazione, è sperimentale e sexy! Esplora in modo interessante le dinamiche tra i personaggi. È grandioso per i filmmaker vederlo perché mostra quanto puoi fare con pochissime risorse e tempo a disposizione. È una testimonianza dell’ottimo lavoro di squadra, di amore e di forza di volontà.
Hai lavorato molto anche nella musica (videoclip) e nella moda: quanto hai portato di queste esperienze in Electra?
La moda, la musica e i costumi sono una parte fondamentale di questo film. Amo la grandezza e rendere tutto incredibile, cosa che faccio moltissimo nei miei fashion film.
Cosa ti piace di più della moda? E dei social media?
La moda permette di esprimerti in modo immediato e intenso, oltre che trasportati in mondi ed epoche differenti. Detesto invece i social media e vorrei che non esistessero. Stanno rovinando la nostra capacità di essere presenti e interagire socialmente.
3 serie tv o film usciti nel 2024 che dovremmo assolutamente vedere.
Povere creature! È del 2023 (in Italia invece è uscito nel 2024, ndr) ma ci penso ancora, ne sono ossessionata. Challengers! Ne ho amato lo stile originale di regia e musica. Così divertente e contemporaneo. Savage House, che deve uscire. È del mio caro amico Peter Glanz ed è un capolavoro assoluto, spiritoso da morire.
3 registi/e che ami.
Yorgos Lanthimos: credo sia uno dei più grandi del nostro tempo. Luca Guadagnino: ammiro come riesce a lavorare con generi differenti mantenendo la sua voce e la sua originalità. E riesce a dire qualcosa di nuovo in ogni film. Federico Fellini: ci ha insegnato a essere liberi e a esprimere le emozioni umane più toccanti e dolorose con leggerezza e bellezza. Cosa che ho imparato anche vivendo in Italia.
Cosa ti aspetti dalla proiezione all’Ischia Film Festival?
Sono davvero contenta che attori e troupe saranno lì con me per celebrare ciò che abbiamo realizzato insieme. Significa tantissimo per me poterlo vedere nel mio paese preferito, nonché quello in cui l’ho girato. Ischia è davvero bella e divertente.
Progetti futuri.
Per far vivere progetti futuri, TV e spettacoli. Anche il mio prossimo film è ambientato in Italia!
Una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui ti sarebbe piaciuto rispondere.
Una domanda… Come ti senti come regista, donna e araba? Non mi sento limitata in tal senso. Mi vedo come una narratrice universale, più interessata a discutere di idee che a essere stereotipata.
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