Katie Holmes: «Altro che Dawson's Creek, fatemi fare una commedia»
Katie Holmes ha iniziato a recitare da adolescente ed è diventata subito popolare grazie alla serie Dawson's Creek.
Oggi che ha 44 anni consiglierebbe alla se stessa di allora di andarci piano, divertirsi e non pensare solo al lavoro.
Lo dice con lo stesso sorriso luminoso di allora Katie Holmes, oggi regista, sceneggiatrice e produttrice oltre che attrice, ospite dei talk Women in Motion di Kering al Festival di Cannes.
"Oggi mi sento molto valorizzata come artista, ma non è sempre stato così: il mio consiglio per le giovani donne che lavorano nello spettacolo è di far sentire sempre la propria voce, in ogni singolo ambito delle loro vite. Senza preoccuparsi troppo di arrivare, meglio fidarsi dei passi che si fanno, sono quelli a portarci lontano. Dobbiamo continuare ad andare avanti, essere coraggiose e credere in noi stesse".
Agli inizi della sua carriera le cose non erano semplici: "Avevo tanta pressione addosso, volevo dimostrare di essere brava, ero super giovane e dovevo lavorare a ritmi serrati, non importava se fossi stanca o meno. La mia vita era lavoro, lavoro, lavoro".
Impossibile non chiederle di Dawson's Creek: "È stata un'esperienza preziosa per ognuno di noi, da anni ci propongono di farne remake e reboot, ma finché non c'è un'idea forte, che ci metta d'accordo tutti, preferiamo lasciar stare.
Anche perché allora non c'erano cellulari e social media, il pubblico ha amato l'innocenza dei personaggi e non so quanto avrebbe senso attualizzarli a oggi".
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Tempi diversi richiedono diverse esperienze, che lei non si è fatta mancare:
"Per una persona creativa come me ci sono tante opportunità, mi piace sperimentarmi in tanti ambiti diversi senza timore, non sta scritto da nessuna parte che "devo" solo fare l'attrice".
Del resto da quando ha iniziato a oggi c'è stato un grande cambiamento:
"Ci sono molte più registe donne, lo trovo meraviglioso, più punti di vista diversi ci sono meglio è. Sono cresciuta ammirando la carriera di Jodie Foster, come attrice prima e come regista dopo, stimo anche Sarah Polley, con cui siamo amiche, mi è di grande ispirazione".
L'idea della regia, concretizzata con Eternal Princess nel 2015 e All we had nel 2017, le è venuta parlando con un amico:
"'Dovresti iniziare a dirigere', mi ha detto, ci ho pensato su, poi ho risposto: 'Sai che c'è? Ci provo'. E così ho fatto il mio primo film con un team di grande supporto da cui ho imparato tanto. Adoro lavorare con gli attori e ci tenevo a raccontare una storia anche visivamente, libera di mettere insieme i pezzi del puzzle come volessi".
Sta lavorando al suo nuovo film, attualmente in pausa a causa dello sciopero degli sceneggiatori:
"Sto dalla parte degli scrittori, da scrittrice non potrei fare altrimenti, abbiamo un grande bisogno di storytellers".
Katie Holmes racconta con fierezza di essere diventata mentore del programma per far emergere le registe dell'Arabia Saudita:
"Avrò l'opportunità di lavorare con loro e aiutarle a far circolare le loro opere ai festival. Ci tengo a far sì che si esprimino, che vengano ascoltate".
Come ha fatto con lei ai tempi Curtis Hanson:
"Mi ha valorizzato, ispirato e supportato, dandomi grande fiducia in me stessa. Ora tocca a me farlo, mi piace lavorare con le nuove generazioni di attrici e attori: sono convinta che sia necessario dare a ognuno di loro l'opportunità che merita".
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