Matrimonio: dieci segnali per capire se siete pronti a sposarvi
Il matrimonio non è per tutti. Ci sono persone che non saranno mai pronte per correre all'altare, altre che non desiderano altro fin da quando erano bambine.
C'è chi sta insieme da anni senza avere fretta di ufficializzare la propria unione, chi, al contrario, non vede l'ora di realizzare il sogno d'amore e vive ogni giorno nella speranza di ricevere la proposta.
Prima delle nozze, però, sarebbe bene che ogni futura sposa si facesse qualche domanda per essere certa che quello sarà il suo (unico) lieto fine.
Per semplificarvi le cose, abbiamo pensato di indicarvi la strada.
Sfogliate la gallery fotografica per scoprire i dieci segnali per capire se siete pronte per il grande passo.
I segnali per capire se siete pronti per matrimonio
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Cosa fare a Capodanno a Milano

Decidere cosa fare a Capodanno è una questione di scelte e di prese di posizione: restare in città o uscire perlomeno dalla cerchia dei Bastioni, festeggiare fino all’alba o iniziare l’anno con calma, puntare sul divertimento o sulla cultura.
Nonostante l'assenza anche quest'anno di un concertone in piazza Duomo, Milano offre comunque una serie di alternative decisamente valide che permettono di costruire la serata e il giorno dopo su misura.
Dalle spa aperte fino a notte fonda ai ristoranti iconici, dai teatri ai concerti, fino ai musei visitabili anche il 1° gennaio, ecco una mappa per orientarsi tra tutti gli appuntamenti per salutare il 2025 e dare il benvenuto al 2026.
Capodanno al ristorante
Per un Capodanno dal respiro internazionale, Gong Oriental Attitude costruisce un menu simbolico che intreccia alta cucina, tradizione orientale e intrattenimento musicale. I piatti iconici del ristorante si affiancano a creazioni pensate come augurio per il nuovo anno, in un percorso che trasforma la cena in un’esperienza immersiva, accompagnata da musica dal vivo e da un’atmosfera festosa ma curata.
RaMe Bistrot propone invece un Capodanno più classico, caldo e conviviale. La serata del 31 dicembre è costruita attorno a una cena cantata che unisce cucina mediterranea, piatti della tradizione e DJ set, creando un clima informale e accogliente, ideale per chi vuole festeggiare senza rinunciare al piacere della buona tavola.
Per chi cerca una vista iconica sulla città, Terrazza Duomo 21 affaccia direttamente sulla Cattedrale e propone una cena a buffet, curata dallo Chef stellato Roberto Conti, che accompagna la serata fino al brindisi di mezzanotte, con Milano illuminata sotto gli occhi. Una scelta perfetta per chi vuole vivere l’atmosfera del centro storico senza rinunciare a comfort e panorama.
Capodanno da bere e ballare
Per chi immagina il 31 dicembre come una notte lunga, fatta di cibo, cocktail e musica, senza cenoni infiniti, ci sono alcune alternative. Salmon Guru Milano propone una cena che mescola suggestioni internazionali e comfort food reinterpretato, per poi trasformarsi in una vera festa notturna. A scandire il ritmo fino alle prime ore del mattino è il DJ set, in un ambiente scenografico e multisfaccettato, fatto di sale tutte diverse e drink list curata e ricca che hanno reso il locale come uno dei punti di riferimento della nightlife milanese.
Nella stessa direzione si muove ULTRA Milano, che per San Silvestro costruisce un’esperienza fluida divisa in due tempi. La serata prende forma con una cena esclusiva che attraversa l’identità gastronomica del locale, tra pizza contemporanea, piccoli piatti e grandi classici delle feste rivisitati, accompagnati da Champagne e da un cocktail New Year creato per l’occasione. Dopo le 23, il ritmo cambia: il bancone bar diventa il centro della scena con DJ set firmato Gramophone, brindisi di mezzanotte e musica fino a tarda ora.
Capodanno alla spa
Di tutt'altro tenore la serata che aspetta chi decide di concedersi una serata di festeggiamenti sì, ma all'insegna del relax.
Monticello The Entertainment Spa, a pochi chilometri da Milano, organizza per la notte di San Silvestro La Fabbrica dei Sogni. L’intero complesso viene allestito come un mondo fiabesco ispirato all’immaginario della Fabbrica del Cioccolato: rituali benessere a tema cacao, cerimonie aufguss, performance artistiche, percorsi sensoriali e cenone convivono in una serata che culmina con il brindisi di mezzanotte nelle vasche, tra vapori e luci scenografiche.
De Montel–Terme Milano propone un Capodanno teatrale ispirato a The Great Gatsby, una notte che unisce atmosfere anni Venti, musica jazz, spettacoli dal vivo e percorsi termali. Tra colonne liberty, acque calde e performance artistiche, l’esperienza è pensata per chi cerca una festa raffinata ma non convenzionale, dove il relax è parte integrante della celebrazione.
Capodanno in musica
La musica dal vivo accompagna l’ingresso nel nuovo anno con proposte molto diverse tra loro.
Al Blue Note Milano, Harlem Gospel Choir è ormai una tradizione. Il gruppo porta sul palco l’energia e la potenza del gospel per una serata che unisce emozione, spiritualità e grande musica, in uno dei club più iconici della città. Al Teatro Carcano va invece in scena Hair, il musical simbolo di libertà e cambiamento, perfetto per chi vuole iniziare l’anno con un messaggio positivo e una colonna sonora che ha fatto la storia.
Capodanno a teatro
Il teatro è una delle scelte più amate per salutare l’anno nuovo, e Milano offre un cartellone particolarmente ricco per il 31 dicembre.
Al Teatro degli Arcimboldi il comico Max Angioni torna con lo spettacolo Anche Meno, un racconto ironico tra piccoli disastri quotidiani e grandi domande esistenziali, pensato per far ridere e riflettere con leggerezza.
Al Teatro Carcano, Corrado Nuzzo e Maria Di Biase presentano il Nuzzo Di Biase Comic Late Show, una serata di sketch surreali e improvvisazioni che prosegue dopo lo spettacolo con un brindisi di mezzanotte e DJ set.
Al Teatro Manzoni è in scena Ogni promessa è debito, interpretato da Vincenzo Salemme, mentre alla Fabbrica del Vapore, Linus firma Capodanno a Casa Linetti, un format che mescola racconto, musica e intrattenimento, trasformando la serata in un evento a metà tra spettacolo teatrale e festa.
Capodanno al museo
Per chi ama iniziare l’anno con la cultura, Milano offre la possibilità di godersi una mostra: il 1° gennaio diversi spazi culturali sono regolarmente aperti.
Sono visitabili le mostre di Palazzo Reale, che come da tradizione apre le sue sale durante le festività, così come il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, il MUDEC – Museo delle Culture, la Fabbrica del Vapore e la mostra natalizia di Palazzo Marino, ospitata nella Sala Alessi. Resta aperta anche Casa della Memoria, con le iniziative di Cantierememoria.
Capodanno fuori porta (ma non troppo)
Per chi vuole allontanarsi da Milano senza andare realmente lontano, l’Emilia propone un Capodanno d’autore tra città d’arte, teatri storici e castelli medievali.
A Parma, la notte di San Silvestro si accende con musica e spettacolo: dal circo contemporaneo nello Chapiteau del Parco della Cittadella al concerto in piazza, fino al tradizionale Concerto di Capodanno al Teatro Regio il 1° gennaio.
Piacenza celebra il 31 dicembre al Teatro Municipale con il Concerto di San Silvestro, affiancato dalla possibilità di visitare le cupole affrescate della città negli ultimi giorni dell’anno. Reggio Emilia festeggia tra teatro e piazza, con spettacoli al Teatro Valli e la tradizionale festa collettiva di mezzanotte, mentre mercatini e piste di pattinaggio proseguono fino all’Epifania.
Per un Capodanno da fiaba, i Castelli dell’Emilia aprono le porte a esperienze uniche: dal Castello di Rivalta, con cenone e brindisi tra le mura storiche, al Castello di Gropparello immerso in un’atmosfera natalizia tra musica e camini accesi; da Castell’Arquato, con visite guidate e brindisi finale, al Castello di Contignaco con la suggestiva Notte delle Candele. Il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino e la Reggia di Colorno completano un itinerario che trasforma il passaggio al nuovo anno in una favola.
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Cosa fare tra Natale e Capodanno? 8 attività originali per dire addio alla noia

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1. Organizzate un brunch (salutare) post-natalizio con gli amici
Dopo i pranzi e le cene abbondanti di Natale, un brunch con gli amici può essere l’occasione perfetta per ritrovarsi in modo informale e salutare.
Via libera a piatti leggeri ma gustosi come insalate colorate, avocado toast e smoothie. Potete anche aggiungere un tocco creativo proponendo bevande detox o tisane rigeneranti. È un modo piacevole per condividere del tempo con chi amate e smaltire le calorie in eccesso senza rinunciare al gusto.
2. Fate una maratona di film a tema
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno ma volete passare tutto il giorno in pigiamo, allora una maratona di film a tema è ciò che fa al caso vostro.
Potete scegliere i vostri classici natalizi preferiti o avventurarvi in una saga cinematografica che avete sempre rimandato. I giorni tra Natale e Capodanno sono ideali per abbandonarsi alla magia del grande schermo, magari con pop-corn alla mano e una coperta calda.
3. Organizzate una gita fuori porta
Per chi ama la natura, questo è il momento perfetto per riscoprirla in una veste invernale. Organizzate una passeggiata nei boschi, una ciaspolata sulla neve o una semplice visita al parco più vicino a casa.
L’aria fresca e i paesaggi innevati sono rigeneranti e ideali per staccare la mente dai pensieri delle feste. E se siete fortunati a trovare una pista di pattinaggio sul ghiaccio sul vostro cammino, approfittatene per aggiungere un pizzico di divertimento.
4. Provate una nuova attività creativa
Avete mai desiderato dipingere, lavorare a maglia o creare gioielli? I giorni tra Natale e Capodanno sono perfetti per dedicarsi a un hobby creativo. Potete acquistare un kit fai-da-te o seguire un tutorial online per imparare qualcosa di nuovo.
Questa attività non solo vi aiuterà a tenere la mente occupata, ma potreste anche scoprire una passione nascosta che vi accompagnerà per il resto dell’anno.
5. Dedicatevi al decluttering
Se vi state chiedendo cosa fare tra Natale e Capodanno per sentivi produttivi, il decluttering è un’ottima scelta. Sfruttate questo periodo per mettere ordine in casa: liberate armadi e cassetti dagli oggetti inutilizzati e donate ciò che non ti serve più.
È anche un’ottima scusa per creare spazio per i regali ricevuti a Natale e iniziare il nuovo anno con un ambiente più organizzato e sereno.
6. Create una tradizione tutta vostra
Chi dice che le tradizioni debbano essere tramandate? Potete crearne una tutta vostra per rendere questi giorni unici e indimenticabili.
Potrebbe essere un appuntamento fisso con un libro speciale, una cena a tema con la famiglia o un pomeriggio dedicato a scrivere lettere di gratitudine. Creare una nuova tradizione, qualsiasi essa sia, non solo arricchirà il vostro periodo di feste, ma vi regalerà anche quel qualcosa in più da aspettare ogni anno.
7. Regalatevi una giornata di relax e self-care
Dopo le corse frenetiche per i regali dell'ultimo minuto e le infinite cene natalizie, meritate un po’ di relax. Dedicate una giornata al self-care: un bagno caldo con candele, una maschera per il viso e un libro rilassante possono fare miracoli.
Potete anche concedervi un massaggio o una sessione di yoga per riequilibrare corpo e mente. In questo modo, ricarichere le energie per affrontare con slancio l’arrivo del nuovo anno.
8. Pianificate l'anno nuovo
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno, potete usare questi giorni per riflettere sull’anno che si sta chiudendo e pianificare il prossimo.
Scrivete una lista di obiettivi personali e professionali, i viaggi che volete fare e le esperienze che volete vivere. Questo semplice esercizio vi darà un senso di direzione e motivazione per iniziare l’anno con il piede giusto.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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