Noto. Una superba villa dall’atmosfera gattopardesca
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Un restauro durato sei mesi ha riportato a nuova vita una villa ottocentesca dall’atmosfera gattopardesca
Corrado Papa, architetto, parla lentamente e sceglie le parole con cura per raccontare la storia piena di pathos della villa ottocentesca di Noto che ha restaurato in sei mesi. «Merito di una committenza illuminata», precisa.
Con espressioni e parole che possono provenire solo da quella latitudine, intreccia la storia della famiglia a quella dell’architettura. «Senza un profondo amore per la Sicilia questa casa non sarebbe mai stata costruita e neanche restaurata. Tutte le maestranze hanno lavorato per salvare un pezzo della sua storia».
A guardarla opulenta e riservata, protagonista di vicende dalle fortune alterne, si pensa subito a Il Gattopardo, perché l’atmosfera che emana è la stessa del film di Luchino Visconti.
I nuovi proprietari volevano mantenerne intatto lo stato originale proprio perché denso del clima culturale di fine Ottocento che la pellicola magistralmente ricostruisce grazie a un intreccio di vicende familiari, sociali e politiche. La grande casa era stata abitata da una famiglia che l’aveva lasciata per trasferirsi altrove: ricoprirono gli arredi con teli bianchi lasciando intatte sale e stanze e andarono via senza portare nulla con sé. Per 40 anni è rimasta in silenzio.
Negli anni ’30 fu in parte ristrutturata e più recentemente è stata salvata da un’infelice speculazione edilizia.
Tre anni fa la svolta. I nuovi proprietari hanno fatto dell’intervento di restauro un’opera di mecenatismo, mantenendo intatti tutti i caratteri dell’architettura siciliana. Ripulite le facciate, i lavori interni hanno lasciato la divisione originale degli ambienti e recuperato quanto era stato lasciato. Per la pavimentazione è stata utilizzata la pietra pece locale insieme a cementine dell’epoca e ceramiche di Caltagirone e Santo Stefano di Camastra.
Recupero filologico anche nella grande stanza da bagno ricavata dalla vecchia cucina che serviva per scaldare l’acqua. Le carte da parati delle camere sono state sostituite da nuove fatte realizzare con disegni speciali in Francia. La maggior parte degli arredi sono stati trovati in villa e integrati con pezzi acquistati da antiquari siciliani.
Tanti gli artigiani dell’area di Noto che Corrado Papa ha coinvolto. «Sono le nuove generazioni che hanno imparato l’arte dai padri, significative delle grandi capacità manuali e della vitalità dell’art&craft dell’isola», dichiara orgoglioso.
La piscina, che ovviamente non esisteva, è stata progettata nella vecchia aia, collocata su un terrazzamento del terreno e inserita con molta discrezione nel paesaggio. La circonda un grande giardino, un paradiso di piante mediterranee con molti esemplari tropicali, grandi ficus, palme, alberi di ulivo, e immancabili rosmarini e gelsomini che profumano l’aria.
GALLERY
Foto 1. La facciata. La grande villa ottocentesca con loggiato superiore neoclassico è stata restaurata in modo filologico dal progettista, architetto Corrado Papa.
Foto 2. Atmosfere speciali. I raggi del sole entrano dal loggiato, illuminando in maniera morbida gli ambienti interni, ma soprattutto creando particolari giochi di luce con le ampie tende mosse dal vento.
Foto 3. Come Donnafugata. Il salone è affrescato con un trompe l’oeil che riproduce banani, araucarie, agavi, gelsomini e palme tipiche dei giardini dell’isola e i tendaggi ispirati al palazzo di Donnafugata, nel film Il Gattopardo. Il pavimento di ceramiche siciliane ottocentesche ha un bordo di pietra bianca di Noto. Tutte le porte sono state restaurate, serrature comprese.
Foto 4. Riflessi d’oro. La camera da pranzo con carta da parati dorata è il trionfo dell’opulenza delle case ottocentesche siciliane. Il grande lampadario illumina a giorno la stanza. I pavimenti sono di pietra pece.
Foto 5. Disegno perfetto. L’ampio scalone che dall’ingresso al pianterreno porta al primo piano dove si accede alla camera da pranzo. La villa ha 8 stanze e un grande soggiorno.
Foto 6. Trionfo di decori. Una delle quattro camere da letto con carta da parati proveniente da una stamperia francese. Pavimenti, arredi e quadri sono in parte quelli originali della villa.
Foto 7. Acque calde. La sala da bagno è stata realizzata nell’antica cucina. In primo piano, la cisterna che serviva per prelevare l’acqua che poi veniva scaldata sui focolari, nei contenitori di rame coperti.
Foto 8. Il culto in casa. La piccola cappella è stata ricavata in una dependance della villa, su richiesta dei nuovi proprietari.
Foto 9. Tra ulivi e palme. La piscina è stata realizzata su un terrazzamento del giardino, inserita con discrezione nel paesaggio. Cura particolare è stata posta al rivestimento della vasca che non doveva essere stridente ma in armonia con la vegetazione.
Foto 10. Grafismi botanici. Il giardino è un paradiso di piante mediterranee, cactacee e tropicali. Il muro in pietra che lo circonda è un’opera dei bravissimi maestri artigiani del posto.
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