In occasione dei 60 anni dal lancio della crema Re-Nutriv, l’attrice e ambasciatrice italiana del brand, è volata a New York per incontrare la famiglia Lauder. Il racconto del viaggio
Un viaggio a New York sulle tracce di Estée Lauder: è l'esperienza entusiasmante di Martina Colombari, da poco diventata ambasciatrice per l’Italia di Re-Nutriv. Martina ha festeggiato con la famiglia Lauder il lancio della nuova versione di Re-Nutriv, a 60 anni dalla nascita della "crema delle creme", ma per l'attrice è stata anche l'occasione per conoscere meglio la città e il legame unico che ha con la famiglia della signora Estée.

Prima tappa: alla Neue Gallery con Ronald
Prima tappa del viaggio di Martina è stata la visita alla Neue Galerie, il museo dedicato all’arte austriaca e tedesca di inizio Novecento che Ronald Lauder ha fondato comprando una bellissima dimora sulla Quinta Strada, vicino al Metropolitan Museum. Ronald, 72 anni, è il secondo figlio della Signora Estée Lauder ed è un grande collezionista. A Martina ha raccontato di aver cominciato da ragazzo, prendendo tutti i regali ricevuti per il suo “bar mitzvah” (la festa con cui gli ebrei celebrano il compimento dei 13 anni, ndr) e vendendoli per comprarsi un disegno del pittore austriaco Egon Schiele. Al primo piano della Neue Galerie, Martina è rimasta a bocca aperta davanti al Ritratto di Adele Bloch-Bauer dipinto dal pittore austriaco Gustav Klimt, che è il centro della nuova mostra appena aperta, Klimt e le donne dell’era d’oro di Vienna, 1900-1918. Il quadro l’ha comprato proprio Ronald, dieci anni fa, per la cifra 135 milioni di dollari da Maria Altmann, la nipote di Adele: la sua storia l’ha raccontata il film Woman in Gold, con Helen Mirren. Ronald ha comprato il quadro di Klimt per condividerlo con tutti nel museo. Lui e tutta la sua famiglia sono, infatti, grandi benefattori a favore dell’arte, dell’educazione e della ricerca medica.

Seconda tappa: gli archivi Estée Lauder e l'incontro con Aerin
Martina ha anche incontrato Aerin, la nipote prediletta di Estée Lauder e figlia di Ronald, nel luogo che ospita gli archivi Estée Lauder. Anche Aerin è impegnata nell’azienda di famiglia, come suo zio Leonard, sua sorella Jane, suo cugino William e come ha fatto anche suo papà per 20 anni. «Ho cominciato a lavorare in Estée Lauder d’estate, durante le vacanze scolastiche – ha raccontato Aerin, che ha 46 anni- . Finito il college, ci sono entrata a tempo pieno. Mi sono sempre piaciuti i cosmetici».

«Guardo la storia di Estée Lauder negli archivi - decenni di creme e rossetti, campagne pubblicitarie firmate da artisti come Andy Warhol, lettere di ringraziamento di clienti come la Duchessa di Windsor - e capisco quanto perfezionista fosse la fondatrice, sempre alla ricerca dell’eccellenza». Una frase nella sua autobiografia ha colpito l’attrice: «Come donna d’affari, mi è sembrato ovvio usare la mia femminilità come un punto di forza e non una debolezza». Martina è d’accordo con l’affermazione perché «a 41 anni anch’io so di poter usare la mia bellezza come un’arma, un valore aggiunto. Da tempo non sento più l’imbarazzo di quando, all’inizio della mia carriera, se mi invitavano a una cena poi nessuno mi parlava, credendo che fossi una bambola con la testa vuota».

Terza tappa: il ristorante asiatico
E a proposito di cena, indimenticabile è stata quella in un ristorante asiatico sulla Madison Avenue, sotto la galleria d’arte Gagosian, di cui sono clienti i Lauder. È stato il gran finale, organizzato nei minimi dettagli da Aerin: tavoli dorati, dalie bianche e rosa ovunque, sushi e sashimi squisiti. Martina ha mangiato di fianco a Aerin e sono subito diventate amiche. Aerin le ha raccontato della nonna: erano molto vicine, passavano ore insieme a fare shopping, mangiare gli spaghetti con le polpette - il piatto preferito della Signora Estée - e in vacanza a Palm Beach, in Florida. L’ha descritta come la tipica mamma e nonna un po’ dittatrice ma sempre presente e dolcissima.

Martina e Aerin si sono mostrate le foto dei mariti e figli. «Ho raccontato ad Aerin di quanto ci tengo a mantenere le buone abitudini in casa, quando non viaggio: la mattina a colazione e la sera a cena, per esempio, mio marito Alessandro (Costacurta, opinionista sportivo su Sky, ndr), mio figlio Achille e io siamo sempre insieme a tavola».
«Mi sono sentita come parte della famiglia durante questo viaggio a New York - racconta Martina - e tutto è stato elegante, rilassato e amichevole».

Credit ph: Joe Schildhorn
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