Cura del corpo, uno sguardo sul futuro: tutte le tendenze che cambieranno il mondo della bellezza
Di fronte ai cambiamenti epocali degli ultimi mesi, abbiamo tutti cercato nuove risposte ai tanti e inediti interrogativi. Il mondo della bellezza è stato tra i primi ad avere cercato delle soluzioni e ad aver delineato uno preciso sguardo sul futuro che è... già oggi. Dai main trend alle novità di prodotto fino alla comunicazione, molto è destinato a cambiare. Qui vogliamo raccontarvi, senza avere la prestesa della completezza, come evolveranno le tendenze per la cura del corpo, in particolare haircare e skincare e quello che, di nuovo, renderà il beauty world sempre più interessante.
Clean beauty: cosa cambia
Clean era la keyword del 2019/20. Sarà anche la chiave d'accesso al futuro. A confermarlo sono le ricerche più recenti sulle tendenze beauty 2020. Secondo l'Osservatorio della Bellezza di Avon, nove donne su 10 sono sensibili alla tematica green nell'ambito beauty. Tra queste, ben l'80% apprezza le aziende che si impegnano in un approccio rispettoso del pianeta. “Clean” sembra insomma la parola must. Soprattutto sui social, come dimostra una ricerca di Mintel, società con sede a Londra. Già dal 2015 si era assistito a un incremento esponenziale di tutti i riferimenti legati al “clean living” associato a temi come green, cruelty free o a ingredienti naturali.
Lo skincare "free of"
Soprattutto nello skincare dove il messaggio predominante era (ed è) basato sul “free of”. L'obiettivo è comunicare l'assenza di elementi non necessari nelle formulazioni o, addirittura, considerativi nocivi per la pelle. Allo stesso tempo, valorizzare la trasparenza degli ingredienti naturali o di origine naturale e la loro efficacia, sempre supportata da prove scientifiche. Come evolverà la clean beauty nel prossimo futuro? Sarà sempre più «associata a un altro termine ovvero sicurezza - spiega all'Ansa Clare Hennigan, senior beauty analist per Mintel -. Alla richiesta di prodotti clean si è affiancato il bisogno di scegliere prodotti sicuri e trasparenti anche nelle pratiche di fabbricazione». Insomma, la novità è che siamo più esigenti e vogliamo saperne di più.
La trasparenza è protagonista
Il prodotto da solo non basta. La generazione Z è affamata di informazioni e vuole avere risposte. Per esempio, sull'origine delle materie prime e sulla politica sociale e ambientale dell'azienda. Come riportato dalla rivista “Cosmopolo”, secondo uno studio fatto da Cone Communications, agenzia di marketing statunitense, il 65% dei giovani consumatori del lusso (non solo del settore beauty), controlla se l'azienda è sincera quando prende posizione su tematiche sociali e ambientali. Il 76% cercherà proprio questo tipo di informazioni prima di fare un acquisto.
Un nuovo approccio valoriale
«In questo momento storico – afferma Sonia Ziveri, Head of Sustainability di Davines, azienda di cosmesi con sede a Parma - difficilmente le aziende che non adotteranno un approccio valoriale potranno avere spazio nel mercato. Il tema fondamentale è la trasparenza, anche a costo di ammettere i propri limiti». «L'approccio – continua – è olistico e va oltre il prodotto finale per abbracciare tutti i settori aziendali, incluse le persone che lavorano per noi e i collaboratori che sono la nostra comunità. La trasparenza è fondamentale per aiutare il consumatore a capire quello che succede nei nostri laboratori ma anche nel valutare l'impronta ecologica e ambientale del prodotto».
Radicamento al territorio
Il senso della comunità e del radicamento al territorio è molto forte nelle aziende, come Davines, che guardano al futuro con un metodo decisamente inedito. L'obiettivo finale per questi marchi è «mettere in atto azioni rigenerative, in grado di restituire agli stakeholder, ambiente incluso, più di quanto sia stato preso». Tradotto: il business as usual è decisamente superato. E tutto l'ecosistema dell'industria della bellezza sarà destinato a ripensare se stesso, anche sotto la spinta di necessità economiche sempre più vicine a claim, come il chilometro zero, che noi beauty addicted conosciamo molto bene.
Il ritorno del chilometro zero
Ma «se prima la produzione a chilometro zero era motivata soprattutto da esigenze etiche ed ecologiche spinte dalle richieste dei consumatori – dice Michael Nolte, direttore creativo di Beautystreams, azienda leader di tendenze cosmetiche in tutto il mondo – ora tutte le beauty company hanno capito che il localism offre anche dei benefit economici. Fino a oggi era considerato vantaggioso spostare la produzione e l'approvviggionamento lì dove era meno costoso. Adesso, invece, ci si è resi conto che questo sistema è non solo potenzialmente dannoso per l'ambiente ma anche all'economia». Il momento è unico: oggi le aziende beauty e i consumatori si trovano straordinariamente vicini e, quindi, «quanto più noi aziende saremo in grado di trasmettere i nostri valori anche attraverso i nostri prodotti, tanto più saremo vincenti», conclude Ziveri. Come cambierà il mondo della cura del corpo nelle tendenze beauty 2020? Ve lo raccontiamo nei prossimi paragrafi.
Come saranno i nuovi prodotti skincare ed haircare: less but better
Cambia decisamente il focus per la cura del corpo. Non più (soltanto) risultati veloci e visibili ma ingredienti selezionatissimi per una quantità minore di prodotti nel beauty case: è la tendenza less but better. Nasce dalla consapevolezza che «ingredienti di qualità superiore possono avere un effetto positivo a lungo termine e benefici per il benessere molto più durevoli rispetto a una soluzione rapida», afferma Nolte. «C'è, poi, il tema della sicurezza e dell'igiene emersi per ovvi motivi di salute: sarà su questo che si focalizzerà l'attenzione nei prossimi anni»: un tema che rivoluzionerà tutto, a partire dal packaging dei prodotti. Proviamo a immaginare cosa succederà.
Come cambierà il packaging dei cosmetici
Dimenticate il classico pot dove attingere con le vostre dita. «Il packaging, come strumento per preservare il prodotto dal rischio di contaminazioni o deterioramento,- spiega Matteo Moretti, presidente di Lumson, azienda che opera nel settore del packaging primario per la cosmetica - sarà sempre più importante nel mondo beauty perché dovrà garantire la sicurezza e l’integrità del prodotto. Crescerà molto la richiesta di soluzioni touchless e di sistemi airless che evitano proprio questo tipo di rischio». Sicurezza sì, ma sempre con un occhio all'ambiente: «I nuovi sistemi airless assicureranno pochi residui e quindi aiuteranno a minimizzare gli sprechi. In più, una volta esaurito il prodotto, sarà possibile separare le parti in vetro (o in alluminio) da quelle in plastica, per garantirne il riciclo».
Il nuovo linguaggio della bellezza sui social network
Ingredienti selezionati, pack studiato, tutela dell'ambiente e infine, una nuova comunicazione perché quello che di epocale è successo alla nostra quotidianità, negli ultimi mesi, ha cambiato molto anche il nostro linguaggio e la nostra routine. Come? Con «neologismi, metafore e innovazioni lessicali – dice su The Conversation, Robert Lawson della Birmingham City University – che dimostrano quanto la creatività linguistica stia rimodellando il nostro modo di interagire con il mondo, riunendo le persone intorno a punti di riferimenti collettivi […] così che i discorsi condivisi diventano una parte importante nell'aiutare le persone a sentirsi connesse tra loro anche tramite i social network».
Le parole della bellezza
Neologismi e connessioni digitali a parte «la sensazione è che adesso il consumatore manifesti la necessità di una comunicazione informativa, povera di orpelli e barocchismi - sostiene la sociolinguista Vera Gheno - e, quindi, è probabile, che acquisirà molta importanza il campo semantico della salute: igiene, sanificazione e pulizia». «Al di là di tutto – conclude Gheno - assisteremo a un enorme peso specifico delle parole». Sarà una tendenza beauty di cui si parlerà a lungo, secondo i ricercatori, e che avrà un impatto anche sulla scelta delle testimonial e delle influencer. Secondo Nolte, «lì dove non sarà possibile avere un'esperienza di contatto diretto con il prodotto, diventeranno sempre più importanti le descrizioni credibili e le testimonianze riportate dalle persone con le quali ci sono affinità. Ecco perché nel prossimo futuro ci sarà un investimento soprattutto sui micro-influencer perché sono più credibili agli occhi di chi acquista».
In definitiva cosa cambierà? Forse questo primo semestre del 2020 ci ha fatto riflettere sul modo in cui usiamo i prodotti e in cui intrecciamo relazioni con le persone che hanno le stesse nostre passioni apprezzando ancora di più valori come l'essere autentici con tutto il caro emotivo di questa qualità. Questo modificherà davvero il nostro rapporto con il mondo della bellezza? In parte sì, e in maniera definitiva, e in parte no, perché continueremo sempre a coltivare sogni e desideri, primo fra tutto quello di vivere esperienze indimenticabili. E, ovviamente, uniche.
Credit ph: Pexels, Clarins
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