Dal vinyasa all’hatha: mini guida per capire che tipo di yoga scegliere in base ai vostri obiettivi


In un mondo che corre veloce, tra notifiche continue, impegni sovrapposti e l’esigenza costante di essere presenti ovunque, lo yoga è diventato per molti un rifugio.
Una pratica per rallentare, respirare e ritrovare l’equilibrio tra corpo e mente.
Ma se vi state avvicinando a questa disciplina, è probabile che vi siate chiesti almeno una volta: da dove comincio? Hatha, vinyasa, ashtanga, kundalini… I nomi sono tanti, e spesso in sanscrito, ma niente panico.
È infatti possibile scegliere tra diversi tipi di pratiche, ciascuna con caratteristiche e approcci specifici: ogni stile offre infatti benefici diversi e si adatta ad obiettivi, livelli di forma fisica e preferenze personali differenti.
Che il vostro obiettivo sia sciogliere le tensioni, scaricare il nervosismo o coltivare la spiritualità, c’è sicuramente un tipo di yoga adatto a voi. Ecco una guida per aiutarvi a scegliere.
**Dieci benefici dello yoga su mente e corpo**
**Lo sport migliore per ognuno dipende dalla personalità**
(Continua sotto la foto)

Le principali tipologie di yoga e i loro benefici
Hatha yoga
Adatto anche ai principianti, è lo stile più classico e diffuso, caratterizzato da un ritmo lento che combina le posizioni (asana) con le tecniche di respirazione (pranayama). Può essere molto utile per migliorare la forza muscolare e la flessibilità, ridurre lo stress ed aumentare la consapevolezza corporea. Il termine “hatha” deriva dal sanscrito ed è composto da due parole “ha” (“sole”) e “tha” (“luna”), simboleggiando dunque l’unione di queste due energie opposte.
Vinyasa yoga
Perfetto per chi non ama la staticità e adatto sia ai principianti sia a chi ha già una base di yoga, è uno stile dinamico che enfatizza il flusso di movimento continuo coordinato e sincronizzato con il respiro. Le asana si susseguono infatti con sequenze fluide, senza pause prolungate, utilizzando il respiro come guida per le transizioni. La parola “vinyasa” significa infatti “collegare” o “posizionare in modo particolare”.
Ashtanga yoga
Si tratta di uno stile molto rigoroso, tra le forme più impegnative dello yoga; è ideale per chi cerca una pratica tradizionale e può essere approciato anche dai principianti i quali, grazie alla ripetizione dei movimenti, riescono ad interiorizzare al meglio l’esecuzione corretta. Esso si basa infatti su sequenze fisse e predeterminate di posture che vengono sempre eseguite nello stesso ordine. “Ashtanga” significa “otto rami”, in riferimento agli otto principi dello yoga classico di Patanjali (considerato il padre della filosofia dello yoga).
Dharma yoga
Fondato da uno dei guru di questa disciplina, Sri Dharma Mittra, integra la pratica fisica tradizionale con insegnamenti spirituali e filosofici. Esso combina infatti elementi dell’hatha yoga classico con tecniche di raja yoga (focalizzato principalmente sulla meditazione), unendo pratiche fisiche, respiratorie, meditative e filosofiche. Questa pratica include una grande varietà di asana, che vengono mantenute per tempi più lunghi rispetto al vinyasa; grazie alle sue modificazioni, può essere adatto a tutti i livelli.
Kundalini yoga
Stile unico che combina posture, respirazione, meditazione, mantra e movimento volti a risvegliare la “kundalini” (letteralmente “arrotolata come un serpente”) ovvero l’energia vitale che secondo la tradizione risiede addormentata alla base della colonna vertebrale. Seppur come impegno fisico possa essere praticata da tutti, richiede sicuramente un’apertura mentale verso pratiche inusuali e più spirituali.
© Riproduzione riservata