Cosa fare a Roma a Dicembre: mostre, eventi e appuntamenti

Gli eventi di dicembre a Roma da non mancare.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a dicembre
(Continua sotto la foto)
Lo schiaccianoci al Teatro dell’Opera
È il tradizionale balletto delle feste natalizie, dall’atmosfera onirica e incantata: Lo schiaccianoci di Čajkovksij, firmato dal coreografo canadese Paul Chalmer, torna al Teatro dell’Opera di Roma dal 15 al 24 dicembre.
Per la prima di questo amatissimo balletto (domenica 15 dicembre) si prevede già il tutto esaurito ma sono in cartellone diverse repliche, sia in orario serale che pomeridiano.
Biglietti: a partire da 17 euro
Indirizzo: piazza Beniamino Gigli
Trame di luce all’Orto Botanico
Installazioni e opere d’arte luminose inedite e interattive, tutte a basso impatto ambientale, realizzate con la collaborazione di artisti internazionali e studenti di istituti e atenei italiani: si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la mostra multisensoriale open air Trame di Luce (fino al 6 gennaio 2025) all’Orto Botanico di Trastevere.
Una kermesse ricca di arte, musica e natura adatta a tutti, grandi e piccoli, dall’atmosfera sognante che si respira già all’ingresso negli spazi esterni di Palazzo Corsini (sede della prestigiosa Accademia Nazionale dei Lincei): è proprio qui che si trova il punto di partenza del percorso con Luminaripainting, rivisitazione in chiave moderna, grazie alla tecnica del light painting, delle classiche decorazioni luminose natalizie pugliesi.
Proseguendo i bambini resteranno affascinati da E luce sia, albero di Natale illuminato da circa 300 lanterne accese in sequenza con tanto di musica in sottofondo.
E proprio quest’anno la musica è parte del percorso esperienziale di Trame di luce con ogni installazione impreziosita da melodie diverse.
Biglietto: intero a partire da 12 euro
Orari: mercoledì-domenica dalle 18 alle 23 (ultimo ingresso alle 21); chiuso il 24, 25 e 31 dicembre
Indirizzo: via Corsini 25
Lunch & Lab all’Hotel De La Ville
Dopo il successo della prima edizione, continuano gli appuntamenti con i Lunch & Lab organizzati dall’Hotel De La Ville (5 stelle del gruppo Rocco Forte Hotels a due passi da Trinità dei Monti): una serie di workshop tematici, aperti anche agli ospiti esterni, in abbinamento al Pranzo della domenica a cura dello chef Fulvio Pierangelini.
C’è tempo fino a febbraio per partecipare e il prossimo sarà il 15 dicembre con il lab dedicato alla Pittura su vetro; a gennaio, il 19, sarà la volta invece della Decorazione di candele.
E quest’anno una grande novità: oltre ai laboratori, sono in programma anche gli Spa & Lunch (8 e 22 dicembre) per concedersi qualche ora di relax prima di assaggiare le proposte pensate dal Creative Director of Food di Rocco Forte Hotels.
Info: prenotazione necessaria
Indirizzo: via Sistina 69
Roma Pittrice a Palazzo Braschi
Per la prima volta Roma ospita una mostra corale che racconta dell’affrancamento e del successo delle donne in ambito pittorico, mestiere a lungo prerogativa del mondo maschile: si tratta di Roma pittrice - Artiste al lavoro tra XVI e XIX, in programma a Palazzo Braschi fino al 23 marzo 2025.
Il filo conduttore di questo progetto espositivo – a cura della Direttrice dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina Ilaria Miarelli Mariani – è quello di proporre una serie di opere (circa 130) eseguite da diverse artiste attive nella Capitale tra il 1500 e il 1800.
Di queste artiste si vogliono ricostruire vicende professionali e biografiche, spesso ignote a causa della mancanza di documentazione o perché le loro opere erano state attribuite ai lavori di maestri e familiari uomini.
Tra le protagoniste Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler, Emma Gaggiotti e Artemisia Gentileschi.
Biglietti: intero (solo mostra) 13 euro
Indirizzo: piazza di S. Pantaleo 10
Musica, concerti e spettacoli dal vivo
Concerti nel mese di dicembre a Roma? Mercoledì 18 e giovedì 19 Alessandra Amoroso sarà al Palazzo dello Sport; qui anche Antonello Venditti (venerdì 20 e domenica 22) e Gianna Nannini (lunedì 21).
All’Atlantico attesi invece i Santi Francesi venerdì 13.
Giovedì 26 Stefano Bollani sarà all’Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) con uno speciale appuntamento per celebrare il periodo festivo: il concerto farà parte del cartellone di Natale in Auditorium, rassegna natalizia organizzata dalla Fondazione Musica per Roma.
Sabato 7 dicembre è in programma la 14esima edizione di Musei in Musica: i musei civici di Roma Capitale saranno aperti in via straordinaria la sera, dalle 20 alle 2, con un biglietto di ingresso al prezzo simbolico di 1 euro (gratis per i possessori della Roma MIC Card).
Oltre ad ammirare le collezioni permanenti e le mostre temporanee dei musei, sarà possibile assistere a un ampio programma di concerti e spettacoli dal vivo: tra i Musei Civici coinvolti, i Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Museo di Roma, Museo Napoleonico, Museo di Roma in Trastevere, Museo Pietro Canonica, Musei di Villa Torlonia (Casina delle Civette, Casino Nobile, Serra Moresca) e molti altri.
L’8 dicembre, nel Salone Bernini di Palazzo Ripetta, si terrà il concerto Candlelight: i grandi successi di Bridgerton tra migliaia di candele, allestimenti floreali a ricreare l’ambiente della serie tv e soprattutto un quartetto d’archi a interpretarne i brani più iconici (ore 17.30, 19.30 e 21.30).
Nei giorni a seguire, sempre a Palazzo Ripetta, inizierà la serie di appuntamenti dedicati alle Festività e ai brani natalizi: Candlelight: i classici del Natale saranno il 13, 14 dicembre e 15 dicembre (sempre alle 17.30, 19.30 oppure 21.30).
Biglietto: intero 22 euro
Indirizzo: via di Ripetta 231
Novità gastronomiche e nuovi locali
Ristorante, cocktail bar, salone di moto e spazio eventi: una formula inedita e inattesa quella proposta da Gusta, progetto guidato da Riccardo Celon e dalla sua famiglia nei pressi della stazione Tiburtina. Una vera sorpresa in zona, strategica per una sosta gourmet ma di sostanza.
Il ristorante è uno spazio moderno con cucina a vista e curato nei minimi dettagli – dalla mise en place alla presentazione dei piatti, dagli arredi alla bottigliera sopra il bancone bar – dotato anche di dehors esterno, dove fermarsi per un pranzo, un aperitivo o una cena tra piatti in carta e fuori menu a cura dello chef Edoardo Conti tutti uniti da un comune denominatore: l’alto livello delle materie prime.
E proprio in occasione delle festività natalizie, Gusta celebrerà l’anno che si sta concludendo con una selezione di signature che raccontano l’identità del locale come il Pastrami fatto in casa servito su fette di focaccia integrale o l’ottimo Supplì dalla doppia panatura croccante fino all’Abanico di maiale iberico alla brace.
Continua poi l’appuntamento con l’Aperitivo all’italiana targato Vespa, lanciato di recente in occasione del benvenuto nell’atelier di moto attiguo al ristorante (MV Agusta) dell’iconico marchio italiano delle due ruote: una proposta di drink studiati ad hoc dal bar manager Alessandro Mastrofini, come il Vespa Sprint (a base di Campari bitter, rabarbaro, prosecco e soda) e il Vespa GTS (rum ambrato, liquore di carciofo e tonica Fumo Baladin), da accompagnare a street food come le Crocchette di baccalà mantecato, i Supplì e le Chips
Orari: lunedì-mercoledì dalle 12 alle 15.30; giovedì-sabato dalle 12 alle 15.30 e dalle 19 alle 23
Indirizzo: piazza Carlo Magno 13
Al suo Micro Forno di Fiumicino Luca Pezzetta – patron anche della pizzeria Clementina, a soli pochi passi di distanza – anche quest’anno propone il suo panettone artigianale con lievito madre, farina ottenuta da grani 100% marchigiani, burro francese da panna di centrifuga, uvetta, arancia candita e vaniglia Bourbon.
Non mancano le varianti, come quella con crema di gianduia e pepite di cioccolato fondente.
Il panettone artigianale di Pezzetta, classico e al cioccolato, anche quest’anno si potrà acquistare online; in vendita anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino agli Aelia Duty Free Store.
Indirizzo: via Giovanni Battista Grassi 22
Leggero, gustoso e naturale: se è il gelato che cercate, da poco più di un mese sappiate che è arrivato a Roma (tra Monti e l’Esquilino) Terra Gelato, brand milanese premiato con i Tre Coni del Gambero Rosso.
La sua caratteristica è il Metodo Terra grazie al quale ogni singolo gusto viene creato partendo dall’ingrediente principale, bilanciando in maniera naturale e senza basi pronte.
A basso contenuto di zuccheri e di grassi, è un piacere da concedersi anche in inverno.
Indirizzo: piazza Santa Maria Maggiore 9
Tradizione sì ma dal tocco esotico: lunedì 2 dicembre (dalle 18.00) il Forno Gelato di Alessandro Giuffrè in viale Trastevere organizza un evento unico in cui sarà possibile assaggiare il panettone classico con il gelato al mango e il PanMango di Sicilia Avocado con gelato allo zabaione.
Non mancheranno avocado toast con deliziosi topping alla frutta esotica e una chicca tutta da provare: l’olio di Avocado AVO ottenuto da una selezione dei migliori avocado coltivati alle pendici dell'Etna.
Indirizzo: viale Trastevere 255
Anche Deliveroo ha il suo panettone e, per di più, una limited edition in collaborazione con T’a Milano da ordinare attraverso gli store di Deliveroo HOP di Roma, Firenze e Milano.
Due le versioni: una ricetta classica del panettone milanese dalla forma tradizionalmente bassa e un’altra variante golosa ai marron glacé.
Sarà possibile ordinarlo dagli store Deliveroo HOP - il servizio di consegna rapidissima della spesa - dal 25 novembre e fino ad esaurimento scorte.
Il 12 dicembre l’Executive Chef del ristorante San Baylon di Palazzo Ripetta, Christian Spalvieri, assieme alla Pastry Chef Roberta La Piana, porterà a tavola un menu dedicato a sostegno della Compagnia Stabile del Teatro Patologico – realtà da oltre trent’anni attiva nel dar voce a giovani con disabilità psichiche e fisiche.
A partire da quel giorno, l’hotel sarà avvolto da un’atmosfera fiabesca tra giochi di luci, addobbi e decorazioni natalizie.
E durante l’intero periodo delle festività, Palazzo Ripetta ospiterà una serie di eventi esclusivi come brunch a tema, cene di gala e piatti d’autore, tra cui spicca un intero menu dedicato al tartufo.
Indirizzo: via di Ripetta 231
Il J.K. Place Roma domenica 29 dicembre, a partire dalle ore 16, organizza un pomeriggio speciale per immergersi nello spirito delle feste in modo dolce e creativo: in compagnia del pasticcere dell’hotel, sarà possibile cimentarsi nella decorazione di deliziosi biscotti natalizi, imparando le tecniche più originali e divertenti.
E una volta terminata l'attività, spazio a tè, cioccolate calde con panna, sandwich e altre prelibatezze da godersi in un'atmosfera calda e festosa.
Indirizzo: via di Monte d'Oro 30
C'è tempo fino al 31 dicembre per provare, in selezionate pasticcerie artigianali, il progetto KoRo x Bakeries, brand di prodotti food innovativi e di alta qualità.
Grandi protagoniste sono ricette uniche, 100% vegetali e soprattutto realizzate con ingredienti di alta qualità che si trasformano in creazioni originali con un perfetto equilibrio tra tradizione locale e innovazione culinaria rafforzando il legame con la community e valorizzando realtà che condividono la stessa passione per l’eccellenza e la sostenibilità.
Le bakery coinvolte sono state selezionate per i valori che condividono con KoRo: amore per l’artigianalità, attenzione alla qualità e un forte legame con il territorio.
Ogni bakery ha ideato una ricetta unica: nel caso di Roma si può trovare il Donut Fiocco di Neve ripieno alla crema di mandorle e cocco da Radagast, vegan bakery punto di riferimento nella capitale per tutti gli amanti della pasticceria americana.
Una soffice “nuvola” dal ripieno cremoso con una spolverata di granella di cocco con cui fare colazione e iniziare la giornata in modo delizioso.
Indirizzo: via Teano 307/309
Mercatino di Natale
The Hoxton martedì 3 dicembre, dalle 11.00 alle 20.00, ospita il pop-up Back to Xmas Shopping dove trovare tanti spunti interessanti per gli acquisti natalizi: tra i vari brand presenti, i gioielli di Mapi Jewels, i gadget a tema viaggio di InArrivo, la pelletteria di Arron, le collezioni di Maison le Nine e molto altro.
Indirizzo: largo Benedetto Marcello 220
Più libri più liberi alla Nuvola
Più libri più liberi è la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria – promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) – che si terrà anche quest’anno a La Nuvola dell’Eur dal 4 all’8 dicembre.
Il tema di questa 23° edizione è “La misura del mondo” e rende omaggio alla ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore e autore de Il Milione, resoconto dei suoi viaggi in Asia.
Biglietti: intero online 10 euro
Indirizzo: viale Asia 40/44
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A Natale sono tutti più tristi? La psicologa spiega perché
Per molti il Natale è sinonimo di calore, famiglia, magia. Per altri – spesso silenziosamente – è un periodo emotivamente più faticoso del resto dell’anno. A dicembre, infatti, si attiva un copione sociale potentissimo: dovresti essere felice adesso; e quando non lo sei, la tristezza pesa il doppio.
È quello che la dott.ssa Angela Persico, psicologa di Doctolib.it - piattaforma digitale che consente di prenotare visite e gestire la propria salute in modo semplice e gratuito - definisce “pressione della felicità”.
“La fatica psicologica del Natale spesso non è nella tristezza in sé, ma nel peso schiacciante del giudizio che le riversiamo addosso. Siamo immersi in una narrazione di felicità obbligatoria che trasforma emozioni normali in fonte di grande disagio”.
Il “divario emotivo” che fa male
Alla base c’è un meccanismo preciso: lo scarto tra come ci sentiamo e come “dovremmo” sentirci.
“Il dolore scaturisce dalla frattura tra il nostro mondo interno, autentico, e il copione di felicità obbligatoria che la società ci consegna a dicembre”, spiega Persico.
In psicologia si parla di “emotional mismatch”, il “divario emotivo”: quando l’esperienza reale (stanchezza, malinconia, stress) collide con l’imperativo esterno (gioia, armonia, gratitudine), si attiva un “giudice interiore” ipercritico che rifiuta un'emozione legittima come la tristezza, perché percepita "fuori luogo" (a causa della vergogna di provarla in maniera dissonante al contesto).
Il paradosso è che la sofferenza aumenta proprio perché proviamo a combatterla. “Cerchiamo di fuggire da stati interni legittimi perché li consideriamo ‘inaccettabili’ in quel contesto. Più combattiamo un’emozione, più le diamo potere”, sottolinea la psicologa.
Social e “Natale editato”: quando il confronto diventa tossico
A rendere più difficile il periodo, oggi, c’è un amplificatore enorme: i social.
“A dicembre ci mostrano un Natale ‘editato’, dove ogni momento è un highlight, ogni relazione è armoniosa, ogni tavola impeccabile. Così confrontiamo il nostro dietro le quinte con il palcoscenico altrui”, dice Persico. Il risultato è un confronto sociale “truccato” che alimenta inadeguatezza e una vera e propria “FOMO natalizia”: la sensazione che “tutti stiano vivendo il Natale perfetto tranne me”.
Spot e film: lo “script” che promette un lieto fine garantito
Anche la narrazione cinematografica tradizionale contribuisce a costruire un modello irraggiungibile. “Spot e film ci propongono un Natale da fiction: una trama semplice con un lieto fine garantito dalla magia. Promettono che i conflitti taceranno, le assenze saranno colmate e la felicità sarà uniforme”, spiega Persico. Quando la realtà non coincide con quello script, non arriva solo delusione, ma il rischio di svalutare la propria storia: “Ci sentiamo in difetto per non corrispondere a una finzione”.
Perché dicembre riapre ferite: il Natale come “faro emotivo”
C’è poi un altro motivo per cui le feste “riattivano” ciò che sembrava sopito. “Le feste sono marcatori temporali potenti: il Natale è un faro emotivo che illumina il divario tra ‘cosa era’ e ‘cosa è’”, dice Persico. Odori, luci, musiche e rituali diventano trigger che riportano alla mente ricordi e stati emotivi, rendendo più presente ciò che manca: lutti, separazioni, cambiamenti. Si tratta di una reazione legata al significato profondo di ciò che abbiamo vissuto.
I nuovi volti della solitudine (spesso invisibili)
Quando si parla di solitudine natalizia, si pensa subito agli anziani. Ma oggi i “volti” della fragilità sono ancora di più e spesso invisibili: “È una solitudine di transizione o di ruolo: persone perfettamente inserite nella vita sociale che a Natale si sentono psicologicamente fuori posto perché la loro verità non ha spazio nello script della festa”.
Tra chi può soffrire di più, la psicologa indica giovani fuori sede o expat, sospesi tra autonomia e bisogno di radici; genitori separati, che vivono la frammentazione dei tempi con i figli contro il mito della “famiglia unita”; chi vive un lutto, una malattia o un cambiamento importante, per cui le feste diventano un attivatore; chi affronta difficoltà economiche, amplificate dall’obbligo implicito di regali e cene; chi vive infertilità o lutti perinatali, il cui dolore è spesso reso invisibile “per non rovinare la festa”.
Tutti possono sentirsi soli, anche in mezzo agli altri
La solitudine più dolorosa non coincide con l’assenza di persone, ma con l’assenza di risonanza emotiva. “Ci si sente soli quando si è presenti con il corpo, ma il sé autentico deve rimanere nascosto. È la solitudine della performance obbligatoria: sei guardato, ma non visto”, spiega Persico. E nelle riunioni familiari si riattivano copioni antichi: ruoli infantili, aspettative, paragoni e “domande scomode” che diventano richieste di conformità.
Domande scomode: come rispondere senza farsi travolgere
“Quelle domande spesso non cercano risposte, ma riaffermano gerarchie e aspettative. La strategia non è trovare la risposta perfetta, ma proteggere il proprio spazio emotivo”, dice la psicologa. La chiave è disinnescare e reindirizzare: rispondere con eleganza, senza entrare in un campo minato.
Un “kit di primo soccorso emotivo” per un Natale più sostenibile
La buona notizia è che non serve “farsi andare bene tutto”, né inseguire il Natale perfetto. “Il vero benessere non si costruisce aggiungendo obblighi: si costruisce con discernimento, sottraendo il superfluo per fare spazio all’essenziale”.
Tra i consigli pratici dati dalla dottoressa Persico:
Micro-ancoraggi sensoriali: un minuto sui cinque sensi o sul respiro per interrompere la spirale del rimuginio.
Auto-compassione: sostituire il “non dovrei sentirmi così” con una voce interna più gentile e realistica.
Confini: imparare a dire “no” con assertività gentile; un “no” alla pressione può essere un “sì” al proprio benessere.
Social più consapevoli: ridurre lo “scroll automatico” e ricordarsi che si stanno guardando momenti scelti, non la vita reale.
Nuovi rituali: creare un Natale “su misura”, senza colpa.
Persico propone anche un modello semplice, i “tre permessi”: il permesso di scegliere (ridurre e selezionare ciò che conta davvero), di creare (inventare rituali nuovi che rispecchino chi siamo oggi) e di riposare (pianificare il recupero, non arrivarci per sfinimento).
“La via d’uscita non è lottare per sentirsi diversi, ma riconoscere ciò che si prova con gentilezza e ridurre la pressione di aderire a copioni emotivi che non ci appartengono”, conclude la psicologa. “Un Natale sostenibile è un Natale intenzionale: non significa fare di meno, ma fare con più autenticità”.
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È meglio fare la doccia la sera o la mattina? Ecco cosa dicono gli esperti

C’è chi non riesce a iniziare la giornata senza una doccia energizzante e chi, invece, la considera il rituale perfetto per rilassarsi prima di dormire. Ma quando fa davvero meglio lavarsi? Meglio fare la doccia la mattina o la sera?
Una domanda che, in realtà, non riguarda solo le abitudini quotidiane, ma anche la salute della pelle, la qualità del sonno e perfino il nostro equilibrio mentale.
Gli esperti spiegano che non esiste una regola universale: il momento giusto per fare la doccia dipende da cosa vogliamo ottenere. C’è chi la usa come una sveglia naturale e chi come un piccolo gesto di self-care per concludere la giornata. Tuttavia, medici e specialisti concordano su un punto: entrambe le opzioni hanno benefici specifici, e la differenza può essere più importante di quanto sembri.
**Ecco perché fare la doccia con l'acqua fredda fa bene alla salute**
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Fare la doccia la mattina porta energia, buonumore e concentrazione
Fare la doccia al mattino è il modo più semplice e naturale per svegliare corpo e mente. Il getto d’acqua, soprattutto se tiepido o leggermente freddo, stimola la circolazione, aumenta il livello di ossigeno nel sangue e aiuta a sentirsi subito più concentrati e attivi. È l’alleata ideale per chi fatica ad alzarsi presto, per chi deve affrontare giornate intense o semplicemente per chi ama iniziare la mattina con una sensazione di pulizia e leggerezza.
Inoltre, dal punto di vista psicologico, la doccia mattutina agisce come un vero e proprio “reset”: libera dai residui del sonno, rinfresca la pelle e regala un momento tutto per sé prima di entrare nel ritmo della giornata.
Ma attenzione: se l’obiettivo è prendersi cura della pelle, la doccia del mattino potrebbe non essere sempre la scelta più indicata. Chi vive in città, ad esempio, trascorre l’intera giornata esposto a smog, polveri sottili e agenti irritanti che si depositano su pelle e capelli. Lavarsi solo la mattina, in questo caso, significa portare con sé lo sporco per tutto il giorno - e poi anche nel letto.
Fare la doccia di sera assicura relax, pulizia profonda e sonno migliore
Chi preferisce fare la doccia la sera ha invece dalla sua diversi vantaggi. Secondo gli esperti, lavarsi prima di dormire aiuta a scaricare la tensione muscolare, alleviare lo stress e preparare il corpo al riposo. L’acqua calda agisce come un naturale rilassante: ammorbidisce la pelle, distende i muscoli e favorisce la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno.
Dal punto di vista igienico, la doccia serale è considerata la più efficace. Durante la giornata, la pelle accumula polvere, sudore, sebo, allergeni e batteri che, se non rimossi, finiscono inevitabilmente su lenzuola e cuscini. Questo può favorire irritazioni, secchezza cutanea e anche piccoli problemi come brufoletti o acne, soprattutto sul viso e sulla schiena. Fare la doccia la sera permette di andare a dormire puliti e rigenerati, con un effetto benefico non solo sulla pelle ma anche sulla qualità del sonno.
C’è anche una spiegazione fisiologica: dopo una doccia calda, la temperatura del corpo tende a scendere, e questo raffreddamento naturale induce una sensazione di sonnolenza. È il motivo per cui gli esperti consigliano di lavarsi circa 30-45 minuti prima di andare a letto, così da sfruttare al meglio l’effetto rilassante.
Dal punto di vista dermatologico, inoltre, la sera è il momento ideale per prendersi cura della pelle con creme nutrienti o oli, che penetrano meglio dopo la detersione. Il risultato è una pelle più morbida, pulita e pronta a rigenerarsi durante la notte.
Allora, è meglio fare la doccia la mattina o la sera?
In realtà, la risposta dipende molto dal vostro stile di vita. Se avete bisogno di energia e concentrazione, la doccia al mattino è la soluzione perfetta. Se invece cercate relax, pulizia e un sonno migliore, la doccia serale è imbattibile.
Al di là del momento, gli esperti raccomandano anche di prestare attenzione a temperatura e durata: l’acqua non dovrebbe mai essere troppo calda e il tempo sotto il getto non dovrebbe superare i 10 minuti. Le docce eccessivamente lunghe o bollenti, infatti, rischiano di eliminare i lipidi naturali della pelle, lasciandola secca e più sensibile.
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4 mise en place originali per Natale
Durante le festività natalizie, la tavola diventa il cuore della casa e curarne l’allestimento è fondamentale per creare l’atmosfera giusta. Ecco 4 idee originali per una mise en place natalizia.
A suggerirle è Stars for Europe, l’associazione europea impegnata a valorizzare e diffondere la Stella di Natale, fiore simbolo delle feste.
4 idee originali per la mise en place di Natale
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Tavola in stile cottage
Per gli amanti delle decorazioni colorate e vivaci: piatti con delicati motivi di cerbiatti si abbinano a mini Stelle di Natale rosse e color pesca, pigne e rametti di abete. Il risultato è una tavola allegra e originale per stupire i propri ospiti.
Decorazioni scandinave
L’eleganza delle decorazioni in stile nordico è inconfondibile.
Mini Stelle di Natale color crema, abbinate a decorazioni di carta sospese, danno alla tavola delle feste un tocco di classe ed eleganza.
Centrotavola DIY
Per chi ama creare decorazioni personalizzate, le Stelle di Natale diventano protagoniste di composizioni DIY. Abbellite con della carta da regalo e disposte sulla tavola, sono perfette per aggiungere un dettaglio unico e originale al pranzo o alla cena di Natale.
Colori a contrasto
Il Natale non deve essere per forza tradizionale.
Bicchieri e candele nelle tonalità dell'azzurro si abbinano a un centrotavola diffuso composto da Stelle di Natale dai colori accesi, disposte in piccoli vasetti di vetro, creando un gioco di contrasti che rende la tavola moderna e raffinata.
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La magia del Natale può davvero farci sentire meglio? Risponde la psicologia

L’albero decorato, le strade illuminate, il profumo di cioccolata calda nei bar: dicembre ha una capacità unica di cambiare l’atmosfera delle nostre giornate. In molti sentono un piccolo miglioramento dell’umore, una specie di calma naturale, quasi una leggerezza d'animo che arriva senza un motivo preciso.
Ma questa sensazione di benessere è reale o è una sorta di “illusione luminosa”?
Secondo molti psicologi, la risposta è sorprendente: la magia del Natale esiste davvero, e funziona un po’ come un effetto placebo emotivo. Non perché sia finta, ma perché è il nostro cervello a trasformare simboli, tradizioni e ricordi in una forma autentica di conforto.
**Qui la nostra selezione dei migliori regali di Natale**
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Cos’è davvero l’effetto placebo del Natale?
L’“effetto placebo del Natale” non ha nulla a che fare con la finzione. È un fenomeno psicologico molto concreto: il cervello associa gli stimoli tipici delle feste - come luci soffuse, rituali, profumi, sapori - a momenti di sicurezza e connessione vissuti in passato.
È come se dicembre attivasse una memoria emotiva capace di calmare, rassicurare e persino migliorare il nostro benessere generale.
Gli esperti spiegano che, in questi casi, il nostro sistema nervoso risponde ai segnali positivi in modo automatico: le tradizioni ripetute negli anni creano prevedibilità, e la prevedibilità riduce lo stress.
Le luci colorate influenzano aree cerebrali legate alle emozioni, i profumi della cucina risvegliano ricordi infantili, la musica natalizia stimola un senso di familiarità e appartenenza. Sono piccoli stimoli, ma insieme costruiscono un ambiente che il cervello interpreta come “sicuro”.
Anche la nostalgia gioca un ruolo fondamentale: diversi studi hanno dimostrato che ricordare momenti felici del passato aumenta ossitocina e serotonina, due ormoni con effetti calmanti e stabilizzanti sull’umore.
Non è un caso, quindi, se in questo periodo ci sentiamo più gentili, più affettuosi, persino più indulgenti verso noi stessi: il Natale apre quella parte della memoria che ci ricorda chi siamo stati e cosa ci ha fatto sentire bene.
Perché la magia delle feste ci fa sentire meglio
Una parte del potere del Natale sta nei suoi rituali. Decorare l’albero, preparare biscotti, scrivere biglietti, accendere una candela: gesti semplici ma estremamente efficaci nel dare ritmo alle giornate e riportarci in una dimensione più lenta e consapevole.
I rituali hanno da sempre una funzione psicologica: riducono l’ansia, aumentano la sensazione di controllo e rafforzano il senso di identità.
E non è tutto: il periodo festivo ci spinge, anche inconsciamente, a rallentare. A concederci pause che durante l’anno fatichiamo a trovare. A vedere amici, famiglia, a sentirci parte di qualcosa. In questo senso, svariati studi hanno mostrato che la percezione di connessione sociale è uno dei fattori protettivi più forti contro ansia e stress.
In altre parole, l’effetto placebo del Natale è la prova che il benessere non nasce solo dalle grandi decisioni, ma anche dalle piccole atmosfere che ci circondano e dai momenti che scegliamo di vivere con intenzione.
**I 5 Christmas trend di Natale da cavalcare quest'anno**
Quando l'effetto placebo del Natale non funziona (e perché non è colpa vostra)
Non per tutti il Natale è sinonimo di serenità. Anzi: proprio perché dicembre porta con sé aspettative molto alte può diventare un amplificatore di stress.
A volte risveglia ricordi dolorosi, altre volte mette in evidenza mancanze, solitudini, fatiche emotive che durante l’anno riusciamo a tenere sullo sfondo.
Gli psicologi sottolineano che non sentirsi “felici a comando” non significa avere qualcosa che non va: significa semplicemente essere umani. I rituali possono trasformarsi in un peso, le tradizioni in un confronto continuo con ciò che non abbiamo o non siamo riusciti a costruire.
E anche questo è psicologicamente coerente: quando un’intera società celebra la gioia, chi non la prova rischia di percepire il suo stato d’animo come un fallimento, quando in realtà è solo un’esperienza valida quanto le altre.
Ecco perché parlare di “effetto placebo del Natale” aiuta anche a normalizzare chi non lo sente: le feste non funzionano allo stesso modo per tutti, e non c’è nulla di sbagliato in questo.
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