Fuorisalone 2024: dove mangiare distretto per distretto

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Da Brera alle 5Vie, da Isola a Tortona: ecco dove mangiare a Milano nei vari distretti del Fuorisalone durante la Design Week

Dove mangiare a Milano? Dal 16 al 21 aprile Milano è capitale del Design per il Salone del Mobile. E mentre a Fiera Rho si concentrano addetti ai lavori, buyer e giornalisti, la città si colora di installazioni ed eventi per il Fuorisalone.

Qui le cose più interessanti da vedere quartiere per quartiere

Per questo abbiamo pensato a una miniguida di locali da provare, suddivisi per Distretti, cioè quelle aree in cui Milano viene suddivisa a seconda dei quartieri proprio per il Fuorisalone.

Da quelli ideali per un pranzo veloce ai take away fino a quelli più eleganti per rilassarsi a cena, ecco gli indirizzi di cui prendere nota.

Dove mangiare a Milano in zona Tortona

Baratie

Per un aperitivo a base di ottimi cocktail e cicurie (piattini che solleticano il palato) o anche per una cena informale, ma in cui provare abbinamenti fuori dal comune. Insomma, creatività nel cibo e nei drink, perfettamente in tema.

Dove: Via Stendhal 49

Trattoria All’Antica

Un ristorante sobrio, ma non eccessivamente formale, in cui il menù varia a seconda della stagionalità e degli ingredienti di giornata. Un unico foglio di carta in cui trovare dagli antipasti ai primi ai secondi, fino ai piatti unici. Tutto preparato magistralmente. Uno dei pochi ristoranti in città in cui ancora trovare la tarte tatin.

Dove: Via Montevideo 4

Angelo’s Bistrot

Ambiente informale, ma in cui niente è lasciato al caso, con arredamento curato e piatti che sono quasi una coccola. Bella la selezione musicale in sottofondo, piatti sfiziosi e che cambiano ogni mese, staff attento. Una chicca da scoprire.

Dove: Via Savona 55

Isola

Frida

Un'istituzione nel quartiere. Di quei posti in cui sai che verrai accolto (quasi) a qualsiasi ora. Con il bel tempo il cortile si anima di luci e persone, con cui condividere una tavolata o una bella chiacchierata. Così come il menu, tra cui i piattini che vanno dalle polpette al baccalà mantecato allo gnocco fritto coi salumi.

Dove: Via Antonio Pollaiuolo 3

Ratanà

Dalla location, una palazzina Liberty incastonata in uno dei quartieri ormai più moderni, fino al menù pensato sempre nel più piccolo dettaglio. Non un locale per una cena mordi e fuggi, qui ci si rilassa e ci si lascia guidare dai sapori.

Dove: Via Gaetano de Castillia 28

Mercato Comunale

10 botteghe alimentari, 10 cucine e 1 scuola di cucina. Nato nel 1946 come mercato rionale, nel 2022 è stato inaugurato dopo un imponente restauro. Qui si può fare la spesa, ma anche mangiare e provare quasi ogni tipo di cucina. Un luogo di ritrovo in cui prendono vita diverse attività culturali e territoriali legate al mondo del buon cibo.
Dove: Piazzale Lagosta 7

clotilde brera terrazza

Dove mangiare a Milano in zona Brera

Cerere

Di recente apertura, è stata una delle scoperte più piacevoli degli ultimi mesi. Frutto dell'idea di una coppia di giovani, che hanno deciso di seguire il principio “farm to fork” della filiera corta, con frutta e verdura raccolti nell’orto della proprietà situato fuori Milano; pane, pasta, conserve e fermentati fatti in casa, e l’olio proveniente degli ulivi cilentani di famiglia. Il pesce è solo pescato all’amo e la carne deriva da allevamenti etici e sostenibili.

Ogni piatto un racconto, frutto di studio e ricerca e animato dalla giusta dose di creatività. Preparazioni inusuali e lavorazioni del prodotto declinate in chiave gourmet.
 
Dove: via della Moscova 24
 

Clotilde

Brunch, aperitivo, pranzo, cena. Clotilde Brera è il place to go per sentirsi circondato di creatività durante la Design Week. Una posizione che pochi posti a Milano possono vantare, con la terrazza che si affaccia direttamente su Piazza San Marco.

Il luogo ideale in cui fare tappa durante un giro del distretto e godere di ottima cucina. Solo per darvi un'idea del menù: battuta di fassona tagliata al coltello con senape e crostini di polenta, uovo pochè cacio e pepe, cuore di baccalà con agretti e cipollotto, ma anche la classica cotoletta al burro chiarificato e una bella lista di dolci per concludere.

Dove: Piazza San Marco 6


Fioraio Bianchi

Un bistrot dal sapore parigino nel cuore meno milanese di Milano. Un luogo in cui sentirsi fuori dal tempo e provare piatti della tradizione italiana ma rivisitati con passione e amore. Per rifocillarsi, rifarsi gli occhi circondati da fiori e tavolini in legno e rinfrancare stomaco e spirito.

La Fettunta milano fuorisalone

Le 5Vie

Trattoria Milanese

Aperta dal 1933, questa trattoria è un’istituzione: col suo servizio vecchio stampo e il suo ambiente caratteristico. Il menù è presto detto: risotto allo zafferano, cotoletta, ossobuco, mondeghili. Ma non tradisce mai.

Dove: Via Santa Marta 11

La fettunta

Se invece volete evadere da Milano per qualche ora durante il Fuorisalone, qui alle 5Vie potete recarvi in questa trattoria toscana che fa della qualità della carne e della griglia il suo punto di forza. Oltre all'immancabile fiorentina, troverete anche primi come i pici, le bruschette e i crostini con patè di vario genere. E anche la pizza cotta in forno a pietra.

Dove: Via Santa Marta 19/a

Salumeria Lia

Per chi ha fretta e preferisce un take away da gustare per strada ammirando le installazioni o le botteghe aperte per il Fuorisalone, vi consigliamo questa salumeria, in cui prendere piatti pronti da gastonomia o - ancora meglio - uno degli ottimi panini farciti.

Porta Venezia

Isola dei Sapori

Un luogo in cui mangiare pesce e sentirsi a casa, per la cordialità dello staff e per il tipo di cucina, senza fronzoli, ma curata e di prima qualità. Qui potrete provare dalle cruditè ai piatti cotti, con qualche chicca come l'insalata di calamari e puntarelle (a seconda della stagionalità). Porzioni abbondanti e soddisfazione del palato assicurata.

Dove: Via Augusto Anfossi 10

Pan

Una panetteria Tokyo Style, dove provare specialità dolci e salate e potersi fermare per una colazione o un pranzo veloce. Qui potete trovare ottimi paninetti al latte ripieni di uova strapazzate, mayo giapponese e erba cipollina, così come avocado toast o pappa al pomodoro (buonissima). Ma anche dolci e bevande a base di tè matcha.

Dove: Via Leopoldo Cicognara 19

Riad

Un ristorante marocchino, con influenze della cucina italiana, in cui recarsi per cena e fermarsi anche dopo, bevendo un drink e godendosi un dj set o uno spettacolo dal vivo. Un open space su tre piani che vi farà sentire a Marrakech per qualche ora.

Senorio Milano

Dove mangiare a Milano in zona Sarpi

Señorio

Un luogo in cui gustare le autentiche specialità spagnole, dalle più celebri, come la paella (in foto) alle meno note, e in cui rilassarsi gustando uno dei tantissimi vini presenti in lista. Un menù che è un viaggio attraverso le varie regioni iberiche e che lo scorso settembre è valso al locale il riconoscimento di "Restaurante Autentico Español" dal governo spagnolo.

Dove: Via Bramante 13

Ravioleria Sarpi

Per una scorpacciata di ravioli take away da gustare camminando per il quartiere, per non perdere un solo secondo di Fuorisalone, non c'è trascorrere del tempo che tenga. Questa bottega specializzata solo in ravioli rimane fedele a se stessa, nel gusto e nella modalità di servizio.

Da Giulia

Per chi non vuole rinunciare al pasto seduti, rilassandosi tra un calice di bianco e un primo di pesce, questo locale a conduzione familiare continua a essere considerato uno dei ristoranti più buoni della città quando si parla di cucina di mare.

Dove: Piazza Antonio Gramsci 3

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

(Continua sotto la foto)

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95