Fuorisalone 2024: cosa vedere quartiere per quartiere

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5Vie, Tortona, Brera, Isola e Fondazione: ecco una mini-guida per distretti di ciò che va (assolutamente) visto Fuorisalone 2024.

Dal 15 al 21 aprile a Milano torna il Fuorisalone, il momento dell’anno in cui la città si anima per celebrare il mondo del design con mostre, installazioni diffuse, presentazioni e feste nei distretti.

Il tema del Fuorisalone 2024 è Materia Natura

Il tema 2024 proposto da Fuorisalone.it come chiave di lettura e interpretazione degli eventi di quest’anno è Materia Natura, un concetto che, mettendo in relazione queste due parole, ha l’obiettivo di promuovere una cultura del progetto consapevole.

Con focus sulle tematiche dell’economia circolare, del riuso, della sostenibilità dei processi e dei materiali, Fuorisalone si terrà come di consueto in concomitanza con il Salone del Mobile.Milano, che quest’anno giunge alla 62esima edizione.

La collaborazione con miart

E per la prima volta nasce anche una collaborazione con miart - fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, per promuovere una relazione sempre più stretta tra arte e design, che insieme contribuiscono a dare forma a un mese importantissimo per la cultura contemporanea in città.

Saranno molti, infatti, i contenuti che nascono nel contesto di miart e sono pensati per sconfinare nella Milano Design Week, come molti sono gli eventi del Fuorisalone che vedono l’arte protagonista.

Miart e Fuorisalone si attiveranno quindi per produrre contenuti, percorsi e guide legate all’arte a Milano nei giorni della Design Week, tips per gallerie milanesi selezionate, itinerari inediti proposti da Nicola Riccardi - Direttore Artistico di miart - alla scoperta di luoghi della città, ed eventi che prevedono il coinvolgimento di artisti all’interno del palinsesto di appuntamenti del Fuorisalone.

Cosa vedere al Fuorisalone distretto per distretto

(Continua sotto la foto)

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5VIE Art+Design

5VIE Art+Design, con la nuova edizione “Unlimited Design Orchestra”, ripropone e amplifica il tema della scorsa edizione “Design for Good”, ovvero quello del design inteso come strumento per creare e coltivare profonde vibrazioni umane, nell’ottica di una sostenibilità radicata nella collaborazione e nella condivisione come accade per gli elementi di un'orchestra.

Quest’anno il distretto torna ad occupare Palazzo Litta in Corso Magenta, prestigioso luogo settecentesco, dove è stato possibile installare le opere d’arte di designer di alto profilo culturale provenienti da tutto il mondo all’interno di spazi nobili, con l’obiettivo di valorizzare oltre alle nuove creazioni anche il patrimonio storico artistico della città.

Tra gli appuntamenti da segnalare quello con Artemest, che presenta la seconda edizione de L’Appartamento, una celebrazione della bellezza e dell’unicità dell’artigianato e del design italiano all’interno di una nuova location nel distretto 5VIE: una suggestiva dimora milanese di inizio Novecento, Residenza Vignale, in Via Enrico Toti 2.

Gli spazi saranno curati da Elicyon, GACHOT, Rottet Studio, Studio Meshary AlNassar, Tamara Feldman Design, and VSHD Design. I sei studi progetteranno ciascuno una stanza usando esclusivamente arredo, illuminazione, arte e decoro realizzati da artigiani e artisti italiani presenti su Artemest.

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Samsung al Museo della Scienza e della Tecnologia

Per il Fuorisalone Samsung porta il suo "sogno" nelle sale de Le Cavallerizze del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano.

L'installazione, dal titolo “Newfound Equilibrium”, mira a rappresentare la filosofia del design che mette l’uomo al centro: “Samsung Design Identity 5.0: Essential, Innovative, Harmonious” è la nuova direzione che Samsung vuole intraprendere in vista del 2030, in cui il design contribuirà a integrare le tecnologie innovative nelle case reali, mentre la tecnologia avrà il compito di trasformare i sogni del design in realtà.

Questo perché solo quando design e tecnologia sono in armonia il prodotto offre un valore concreto agli utenti.

La traduzione è un percorso immersivo tra colori pastello a tutta parete, suoni coinvolgenti e schermi che interagiscono con il movimento.

«Abbiamo creato una metafora per rappresentare quello che sarà il nostro obiettivo nel design nei prossimi anni», spiega Felix Heck, Head of Samsung Design Europe.

«"Essenziale, innovativo, armonioso" sono le tre parole che racchiudono il design del futuro di Samsung, in cui viene messa al primo posto l'interazione semplice e intuitiva con l'uomo.

In questo senso l'avvento dell'AI ci ha aiutato. Grazie all'intelligenza artificiale è cambiata l'interazione con i prodotti - questo è un momento storico importante - e in esposizione è possibile vedere alcuni prodotti Bespoke che lo dimostrano: abbiamo cercato di ridurre l'impatto del design e di aumentare la personalizzazione, in favore di interazioni sempre più semplici e intuitive.

La nostra ispirazione è il modo in cui le persone vivono e i loro bisogni. E il nostro obiettivo è quello di realizzare prodotti che possano accontentarli. Il nostro motto, "Make it meaningful" lo riassume: tutti i nostri prodotti devono essere pensati per gli utenti».

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Brera Design District

Brera Design District propone un fitto calendario con oltre 260 eventi nel distretto e 196 showroom permanenti.

In occasione del Fuorisalone 2024 la Brera Design Week giunge alla sua quindicesima edizione sposando il tema “Materia Natura” proposto da Fuorisalone, e si impegna a promuovere una riflessione sulle sfide del contemporaneo, incoraggiando una cultura del progetto consapevole dando spazio a pratiche capaci di generare azioni di cambiamento.

Tra gli appuntamenti da segnalare: l’installazione Transitions, presentata da Stark nella Sala dei Pilastri del Castello Sforzesco.

Al suo interno si entrerà in uno spazio multisensoriale e interattivo, tra pattern sinuosi e inaspettati che nascono dalla presenza o l'assenza di acqua.

Torna anche glo che, in continuità con il 2023, aggiunge un’ulteriore tappa all’ampio progetto artistico itinerante “glo for art” con un’installazione immersiva firmata da Emiliano Ponzi, tra i più rinomati illustratori del panorama nazionale ed internazionale all'interno dell'Hub Gattinoni, in Via Statuto, nel cuore di Brera, che si trasformerà nel glo Hub per un’intera settimana.

Lo spazio espositivo, interamente ideato e disegnato dall’artista, si trasformerà in una esplosione di colori, che faranno da contorno a un grande portale e che circonderanno il visitatore, invitandolo a percorrere un tunnel vibrante di forme e cromie, al termine del quale sarà visibile una grande opera artistica dal forte impatto visivo.

Corriere della Sera riaprirà le porte di Solferino 28 al pubblico con una straordinaria installazione ideata dallo studio Mario Cucinella Architects dal titolo Città Miniera: «Design, Dismantle, Disseminate».

Una passeggiata all’interno dello storico cortile consentirà di scoprire una “nuova” città progettata e costruita con casse della frutta in legno che, dopo aver dato vita a uno spazio urbano inedito, saranno smontate per tornare alla loro funzione originale.

In occasione della global campaign “Pop by Nature”, Chiquita porterà a Milano l’artista internazionale Romero Britto. L’arte dell’esponente del NeoPop e fondatore dell’Happy Art Movement sarà protagonista assoluta della Chiquita House. La “casa di Chiquita” sarà spazio immersivo, interattivo e colorato che esalterà la natura pop della banana più famosa del mondo. Appuntamento presso Cambi Casa d’Aste in Via San Marco.

Porsche tornerà a Palazzo Clerici con “The Pattern of Dreams”, 5a edizione della serie itinerante di arte e design “The Art of Dreams” della casa automobilistica – un’iniziativa globale capace di collegare il pubblico con comunità creative, attraverso la commissione di opere d’arte ispirate al tema dei sogni.

Dal suo lancio a Parigi nel 2021 presso il museo Palais Galliera, “The Art of Dreams” ha fatto tappa nelle principali piattaforme d’arte, tra cui la Singapore Art Week, la Milano Design Week e Art Basel Miami Beach.

Per la Milano Design Week 2024, “The Art of Dreams” celebrerà il motivo, il ritmo, la simmetria e la ripetizione, presentando in anteprima “Lines of Flight”, del collettivo di design Numen/For Use – una monumentale opera d’arte interattiva ispirata all’iconico motivo pepita proposto per la prima volta nella 356C, 911 Porsche.

La struttura dell’opera d’arte è un sistema di leggere cellule di metallo su cui è tesa o dispiegata fluidamente una sorta di pelle sotto forma di reticolo trasparente, che richiama una colonia di ali vibranti.

La rete sospesa si sottrae a qualsiasi sistema di controllo, confinamento o cattura. Come un “paesaggio fluttuante”, l’installazione invita i visitatori a salirci e a esplorare questa scultura sociale immersiva come “un’amaca sociale” e un luogo di fuga, transizione, fantasia e libertà. 

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Zona Tortona

La zona di Tortona torna come sempre in batteria: Tortona RocksTortona Design WeekSuperstudio e BASE Milano

Base Milano torna dal 15 al 21 aprile con WE WILL DESIGN, la piattaforma-laboratorio sperimentale che accoglie e promuove progetti di designer da tutto il mondo. Attraverso incontri, residenze, talk e mostre, la quarta edizione della rassegna è dedicata alla convivialità.

Superstudio con il Superdesign Show guarda oltre con il suo concept “THINKING DIFFERENT - everything, everywhere, everyone”.

Tortona Rocks presenta Prelude. Introduzione al design che verrà: un ampio spartito di contaminazioni tra arte e design, tra nuove tecnologie e responsabilità ecologica.

Tra gli highlights, IKEA presenta 1st, una mostra che esplorerà le molte "prime volte" che le generazioni più giovani vivono quando riescono ad avere il loro "primo" posto da chiamare casa. Il focus sarà sulle storie dei primi momenti vissuti da persone di tutto il mondo. Il programma della settimana prevede il lancio di nuovi prodotti, uno spazio dedicato al food, tanta musica ed eventi incentrati sul concetto di “prima volta”. 

Archiproducts Milano porta il progetto a firma di Studiopepe, la collaborazione di NOROO Group con lo street artist Okuda San Miguel e AG&P greenscape fonde la natura con l'AI.

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Porta Venezia Design District

Porta Venezia Design District ritorna con una visione inclusiva e contemporanea del design che ben interpreta l’animo camaleontico e cosmopolita del quartiere. 

** Fuorisalone 2024: le installazioni più belle del Porta Venezia Design District **

Non a caso il tema del 2024 è EverythinK is design, proprio per sostenere come il design possa essere un catalizzatore dei fermenti e delle creatività che animano il distretto tutto l'anno.

Tra gli appuntamenti imperdibili:

Google a Garage 21 (via Archimede, 26) presenta Making Sense of Color. Un viaggio immersivo dall’etereo al materiale che mette in luce come il colore sia fondamentale per percepire il mondo che ci circonda (e allo stesso tempo è un aspetto fondamentale dell’ultimo progetto hardware di Google).

L’installazione è stata creata da Ivy Ross, Vice President of Hardware Design di Google, e dal suo team di progettazione, in collaborazione con il laboratorio artistico e di ricerca Chromasonic.

Lasvit, invece, leader nella lavorazione del vetro, presenta la mostra “Re/Creation” a Palazzo Isimbardi.

Una monumentale installazione in vetro fuso per esaltare la maestria del brand ceco e l’approccio innovativo al design, all’architettura e alla produzione vetraria. (L'ingresso è aperto a tutti ma per accedere è necessario preregistrarsi qui).

TOILETPAPER, il progetto editoriale nato da un’idea dell’artista Maurizio Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari, presenta, da venerdì 12 a domenica 21 aprile 2024 – in concomitanza con la Milano Art Week e la Milano Design Week – una serie di novità che vedono protagonista ancora una volta via Balzaretti nel cuore di Città Studi, la prima strada interamente trasformata in un’installazione permanente di arte pubblica, all’interno del Porta Venezia Design District.

Dopo la decorazione della facciata del civico 4 (dove si trova il quartier generale del team creativo), con la grafica Lipsticks – in cui mani maschili impugnano rossetti –, il folle e spiazzante universo iconografico di TOILETPAPER ha invaso l’intera via colorando i palazzi adiacenti e rendendo così la strada una destinazione riconosciuta e imperdibile in città.

A consolidare questa trasformazione si aggiunge ora un ulteriore tassello, il nuovo spazio TOILETPAPER APARTMENT che apre per la prima volta da venerdì 12 aprile (via Balzaretti 8) presentando la collaborazione con l’artista statunitense Alex Prager; da martedì 16 aprile invece TOILETPAPER STUDIO, al numero 4, ospita ancora una volta diversi originali progetti.  

Orari: 12pm - 7pm, Giovedì 12pm - 5pm
Aperto a tutti previa registrazione su eventbrite

Palazzo Reale

Dopo aver conquistato Milano durante la scorsa edizione del Fuorisalone, GROHE torna con una nuova esperienza immersiva presso una delle location più rinomate di Milano: Palazzo Reale.

Ispirata all'ex giardino del Cortile d’Onore, l’installazione rende omaggio alla storia dell’edificio fondendo natura e architettura per creare un viaggio sensoriale incentrato sul potere rivitalizzante dell'acqua.

I visitatori saranno guidati attraverso quattro innovativi spazi “Aquatectures” che, attraverso l’unione dell’elemento acqua con l’architettura, celebrano l’essenza delle soluzioni bagno premium GROHE SPA: benessere attraverso l'acqua. 

Palazzo Reale, Piazza del Duomo, 12
Per accedere è necessario registrarsi qui.

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Isola Design District

Isola Design District presenta un viaggio attraverso la sostenibilità e la funzionalità del design, mostrando il suo potenziale nell’affrontare questioni reali anticipando il futuro del settore ed espandendosi in nuove location inedite: Lampo Milano, WAO PL7 e Galleria Bonelli, mai esplorate durante la Milano Design Week, sono gemme nascoste del quartiere che hanno tutta la potenzialità di diventare nuovi hotspot del distretto.

Cinque mostre collettive e numerose installazioni ospiti metteranno in evidenza il design circolare, i nuovi materiali e l'artigianato. Inoltre, Isola accoglie varie realtà dal Medio ed Estremo Oriente promuovendo connessioni globali.

L’evento, con mostre, installazioni, eventi, workshop, live performance e talk, coinvolgerà più di 320 designer internazionali, studi di design, creativi e produttori ospitati in oltre 40 location, inclusi i 3 hub principali.

Il tema di Isola Design Festival 2024 è This Future is Currently Unavailable, che sprona a proiettarsi nel futuro, a sperimentare e lavorare con attori provenienti da diversi ambiti e discipline, cercando soluzioni innovative, tenendo sempre in considerazione l’impatto collettivo del design sul pianeta e sull’uomo.

Milano Durini Design

L’associazione alla base del Durini Design District è nata nel 2016 da un primo nucleo di sette aziende associate (B&B Italia, Cassina, Interni, Meritalia, Luxury Living, Porro, Technogym).

Oggi è composto da 40 brand e vede protagonisti oltre 40mila metri quadri di spazi espositivi. Tema dell’edizione 2024 è “Color Design Experience”: il focus, come suggerisce il titolo, è il ruolo del colore nel design, che si declinerà attraverso un percorso di urbanistica tattica e di elementi diffusi all'interno del distretto.

Zona Sarpi

Zona Sarpi è una nuova piattaforma che promuove la rete di progetti ed eventi culturali legati al design e che si svilupperà lungo via Paolo Sarpi, al Centro Culturale Cinese e avrà una selezione di progetti alla Fabbrica del Vapore e all’ADI Design Museum.

statale fuorisalone 2024

Università Statale

Come sempre imperdibili gli spazi dell'Università degli Studi, in via Festa del Perdono 7 grazie alla mostra-evento Interni Cross Vision.

Tra i protagonisti principali Amazon, che presenta il progetto “The Amazing Walk”.

Un percorso ispirazionale che trasporta il visitatore in un suggestivo scenario, dove la maestosità di una montagna si riflette su uno specchio d'acqua.

I visitatori avranno l'opportunità di percorrere un sentiero sospeso sull'acqua, simbolo metaforico del viaggio dei clienti nell’esplorazione dei prodotti di proprio interesse. Attraversando la montagna, il visitatore avrà modo di vivere un'esperienza immersiva, esplorando un’ampia selezione di prodotti per la casa, l’arredamento, l'illuminazione, la smart home e accessori tecnologici, da quelli più accessibili a quelli più ricercati.

“Door is Love” invece è un'installazione studiata per Bertolotto dall'artista Marco Nereo Rotelli e prodotta da Ever in Art. Nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano verrà allestito un grande Portale d’Oro, formato da 46 porte dorate incise con versi poetici dedicati ai concetti dell’amore; queste si fondono con un carro a(r)mato dipinto di blu che diventa espressione di pace.

L’installazione, visibile dal 15 al 28 aprile, vuole essere insieme paradosso e provocazione. Le singole porte simboleggiano l'ingresso a tutte le città del mondo mentre sulla soglia, spazio reale e metaforico, si svolge una metamorfosi.

La soglia diventa un varco, un luogo di passaggio, di attesa, di meditazione.

Questo è il senso dell’opera: aprire la porta “verso” un mondo migliore perché l’amore vince la guerra, vince su tutto.

Baranzate-Ateliers_Via-Gaudenzio-Fantoli

Baranzate Ateliers

Curato da Zaventem Ateliers, polo creativo di arte e design fondato dal designer e architetto belga Lionel Jadot nel 2019, il progetto Baranzate Ateliers torna alla Milan Design Week dopo il successo riscosso nel 2022.

Quest’anno Baranzate Ateliers occuperà gli spazi di via Gaudenzio Fantoli 16/3, un monumentale edificio industriale degli anni ‘50 di 7.300 mq vicino a Linate.

Per tutta la settimana del design arte, design da collezione e performance animeranno la collettiva.

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DotDotDot

L’AI è un potente modello matematico a cui forniamo enormi quantità di dati. Elaborandoli, crea immagini, prende decisioni, fornisce direzioni, propone soluzioni. Costruisce un mondo che è lo specchio di quello che siamo. Ma noi chi?

In occasione del Fuorisalone e dei 20 anni dello studio, Dotdotdot presenta nel suo nuovo spazio in via Tertulliano: “Data Bugs – AI is a mirror” un’installazione immersiva emozionale che rende tangibile ed esperienziale il meccanismo di funzionamento di una rete neurale, demistificando l’onnipotenza che troppo spesso viene attribuita all’intelligenza artificiale.

A partire da un modello che elabora in tempo reale, l’installazione interattiva esplora e racconta il potere generativo dell’Intelligenza Artificiale, per riflettere sulle implicazioni sociali, l’importanza della rappresentazione e i rischi che la polarizzazione dei dati ha nell’alimentare bias e stereotipi.

Alcova_Villa-Borsani.Ph.Piergiorgio-Sorgetti

Alcova

Alcova è il progetto curatoriale avviato nel 2018 da Valentina Ciuffi e Joseph Grima e durante il Fuorisalone aggrega brand indipendenti, gallerie, designer emergenti in location sempre affascinanti.

Negli anni è stato la leva potente di riscoperta di alcuni dei luoghi abbandonati e quasi sconosciuti della città - dalla ex fabbrica di panettoni Cova a Nolo, all’ospedale militare di Baggio, fino all’area del ex-macello di Porta Vittoria.

Mentre quest'anno ha scelto Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi, a Varedo,in foto qui sopra, come location per la settima edizione.

Protagonisti sono designer sperimentali, istituzioni e aziende che indagano sul futuro dell’abitare e del fare - oltre a un ambizioso programma di conferenze e performance.

Le due location, raggiungibili a piedi l'una dall'altra, sono collegate al centro di Milano ogni 15 minuti dalle linee S2 e S4.

Lego

Rotonda della Besana

Il Gruppo Lego debutta alla Milano Design Week con Rotonda Bistrò, location d'eccezione all’interno della Rotonda della Besana (via Enrico Besana 12) accanto al MUBA.

Dal 18 al 20 aprile sarà possibile ammirare l'esposizione firmata da Riccardo Zangelmi, primo ed unico LEGO® Certified Professional Italiano.

L’artista presenterà una serie di opere tutte realizzate in mattoncini e impreziosite dalla LEGO Botanical Collection, la linea per dare vita a creazioni floreali. Statue di bambini, mani e fiori arrederanno il giardino e le sale del Bistrò trasformando la già suggestiva Rotonda della Besana in un luogo quasi immaginifico.

In questo ‘set di design’, inoltre, saranno organizzati ogni sera dalle 18.30 alle 21.30 degli appuntamenti-aperitivo, all’insegna dell’arte e della creatività, con ospiti come lo stesso Riccardo Zangelmi, lo stylist Nick Cerioni, il conduttore radiofonico Gianluca Gazzoli e altri ancora.

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Castello Sforzesco: Galleria Gracis

La designer e artista Lauren S. Thompson, dopo essere approdata a New York e Los Angeles, continua il suo tour dedicato alla collezione Tetrastella, portando la sua serie inaugurale a Milano per la Design Week 2024 fino al 21 aprile alla Galleria Gracis. Tetrastella, un concetto scultoreo di precisione geometrica, rappresenta una perfetta sintesi del modus operandi di Lauren e del suo approccio al design basato sulla trasformazione dell’energia in materia. Strutture tetraedriche si intersecano tra loro per creare opere scultoree in granito dalle splendide venature colorate e dalla struttura simmetrica a forma di stella. Questi intricati pattern, giustapposti alle facce angolari dell'oggetto, risultano essere la perfetta unione tra l’eccentricità tipica della natura e la strutturata rigorosità creata dall'uomo. Oltre alla serie Benches e Totem, l’esposizione vedrà come protagonisti svariate colorazioni dei pezzi Tetrastella e Mini Tetrastella.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat