Cosa mangiare prima e dopo la corsa (o la palestra)

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Prima dello sport vanno consumati pasti leggeri e digeribili, dopo è bene puntare su macronutrienti per il recupero muscolare: ecco cosa mangiare quando

Palestra, sport di squadra o corsa in solitaria, poco importa: qualunque sia l'attività fisica scelta, l'alimentazione costituisce un tassello chiave del benessere psico-fisico e non può non essere tenuta in considerazione quando l'organismo è sottoposto a sforzi faticosi e prolungati.

Affinché abbia le energie giuste per portare a termine (e con successo) la propria performance, senza rischiare spiacevoli inconvenienti, lo sportivo deve cercare di seguire una sorta di schema alimentare che gli consenta di ottimizzare l'allenamento e, se serve, di perdere massa grassa.

Se l'obiettivo finale è dimagrire, infatti, bisogna scegliere con cura gli alimenti e i macronutrienti che, prima e dopo la pratica sportiva, non solo rispondano meglio alle diverse necessità del fisico ma evitino anche - a lungo andare - di formare nuovo adipe.

I pasti pre e post workout devono essere ragionati, altrimenti si rischia di vanificare ogni sforzo... e tanto valeva stare sul divano (NOT!).

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Cosa evitare prima dell'allenamento

Prima regola: vietato digiunare.

Allenarsi a stomaco vuoto è una pratica del tutto controproducente: non solo ci si sente deboli già poco dopo l'inizio del workout, correndo il pericolo di svenire, ma iniziano anche a calare la glicemia e il glicogeno, cioè l'energia di riserva, con il rischio che i muscoli siano più vulnerabili e soggetti a traumi.

Anche se può sembrare controindicato e svantaggioso, consumare un pasto molto leggero o mangiare un piccolo snack prima di correre o fare palestra è più che mai necessario.

L'importante è non abbuffarsi e non abbinare in maniera errata i macronutrienti.

sport evitare prima allenamento

Cosa mangiare prima dell'allenamento

Il pasto che precede l'attività fisica deve essere leggero, facilmente digeribile, con poche proteine e un indice glicemico medio, che consente di mantenere stabile il livello degli zuccheri nel sangue.

Per questi motivi sarebbe meglio prediligere i carboidrati, che devono essere complessi nel caso in cui si possano consumare almeno un paio d'ore prima dell'allenamento: in questo caso il pasto ideale è composto da 70-80 g di pasta o riso integrali, conditi con olio extravergine d'oliva e qualche cucchiaio di passata di pomodoro, accompagnati da una porzione di verdure.

Se il tempo a disposizione scarseggia e non si ha la possibilità di mettersi ai fornelli, ci si deve limitare a uno snack veloce ma altrettanto energetico, che contenga carboidrati semplici.

In questo caso si può privilegiare la frutta fresca, come ad esempio banane, uva, kiwi, arance, anche sotto forma di spremute o frullati. Via libera anche a un vasetto di yogurt bianco intero, accompagnato da cereali e qualche pezzo di frutta a scelta.

Chi soffre di reflusso gastroesofageo, però, dovrebbe evitare i frutti acidi (kiwi e agrumi in primis) perché durante l'allenamento i succhi gastrici possono risalire più facilmente verso l'esofago e causare fastidi, crampi addominali, bruciore e nausea.

Da evitare assolutamente i grassi, che rallentano la digestione e sottraggono sangue ai muscoli per favorire questa attività.

sport cosa prima allenamento

Cosa fare durante l'allenamento

Parola d'ordine: idratazione. Per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione, è necessario bere piccoli sorsi d'acqua a intervalli regolari.

L'ideale sarebbe farlo ogni 10 minuti, cercando di finire quantomeno una bottiglietta da 0,5 l.

Questa pratica deve assolutamente essere seguita anche durante i pasti che precedono e seguono l'allenamento.

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Cosa mangiare dopo l'allenamento

Entro 30-60 minuti dalla pratica sportiva bisognerebbe introdurre nell'organismo le proteine, che favoriscono il recupero muscolare. 

Se si ha la possibilità, infatti, sarebbe opportuno consumare 20-30 g di carne bianca, di pesce o di uova.

Bastano una fettina di pollo alla piastra, una sogliola in padella o un'omelette.

Per ripristinare le scorte di glicogeno e facilitare la riparazione muscolare, bisognerebbe aggiungere una piccola porzione di carboidrati semplici: una macedonia di frutta, un succo o un frullato.

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95