La bibita colorata a base di tè, latte e palline inventata negli anni Ottanta a Taiwan sta vivendo un boom incredibile: cosa c'è da sapere sul Bubble Tea
Se vedete in giro dei bicchieroni di plastica trasparenti pieni di liquido fluorescente e palline multicolor, non fatevi ingannare dalle apparenze: non c’è nessun raduno di Cosplayer nei paraggi, è solo il Bubble Tea.
Si tratta di una bibita che sembra uscita da un cartone animato giapponese ed è per questo che risulta gettonatissima tra chi ama il food bello e buono, quello perfetto da postare sui Social per ottenere parecchi like.
Ma oltre ai like dei follower, anche le papille gustative approveranno, parola di chi l'ha provato e adesso non può più fare a meno di bramarne un sorso.
Un sorso, ma anche un morso a ben vedere, dato che questo tè con palline non solo si beve ma si mastica anche.
A definirlo chewy (da masticare) è stata una testimonial d’eccezione, ossia Hillary Clinton.
L’ex First Lady - e aspirante First Lady President - ha sperimentato durante un giro elettorale nel Queens newyorkese questo snack drink, in voga tra gli asiatici fin dalla fine degli anni Ottanta ed esploso nell'ultimo anno negli USA.
Da noi sta arrivando soltanto adesso e visto che il Bubble Tea va un casino quest’anno (cit. Mugatu di Zoolander), ecco tutto quello che c’è da sapere su questa bibita da trend setter.
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Che cos’è esattamente il Bubble Tea
Innanzitutto per conoscere questo elisir kitsch è necessario sapere cosa contiene.
Gli ingredienti che stanno alla base di un Bubble Tea sono il tè, il latte (oppure un mix di entrambi) e uno sciroppo (di frutta o alla crema).
Dulcis in fundo (in senso proprio letterale in questo caso), sul fondo si trovano delle palline gommose che definire zuccherose sarebbe riduttivo.
Queste mini-balls vengono chiamate “topping” e possono essere pezzetti di tapioca (un tubero originario del Sudamerica dal colore nero), sfere di frutta, striscioline di gelatina aromatizzata o infine le cosiddette “popping boa”.
Quest’ultime vanno un casino, sempre per dirla à la Mugatu: sono perle trasparenti ripiene di sciroppi cremosi e dolcissimi, pronti a esplodere sul palato e a cariarvi anche il cuore.
Il galateo dei Millenials impone di succhiare con una cannuccia larga queste microsfere per poi schiacciarle con i denti o farle esplodere sulla lingua senza freni inibitori.
Insomma, la crème de la crème della società 2.0 non si fa problemi a masticare e sorbire rumorosamente il Bubble Tea, quindi sbizzarritevi pure nel rumoreggiare hardcore.

Perché si chiama Bubble Tea
Per non sfigurare con l’amica che ne sa sempre una più del diavolo (e veste Prada), è bene che conosciate l’etimologia di Bubble Tea.
In inglese significa letteralmente “tè con bolle” ma in realtà bubble deriva da una storpiatura di boba, termine taiwanese usato per indicare le perle di tapioca.
Vi è però un’altra scuola di pensiero secondo cui bubble deriverebbe invece dalla forma del coperchio del bicchierone di plastica tipico di questa bevanda, che presenta una strana cupola nella parte superiore che effettivamente ricorda una bolla.
Più semplicemente, Bubble Tea potrebbe riecheggiare Bubble Gum, la gomma da masticare coloratissima con cui si fanno i palloncini, dato che in entrambi i casi la definizione di Hillary calza a pennello: chewy!
Negli States a volte viene chiamato anche pearl milk tea, boba milk tea, boba juice o semplicemente boba ma la sostanza rimane la stessa. Solo che a Williamsburg dire Bubble Tea è troppo mainstream.

Com’è nato il Bubble Tea
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio del decennio successivo, in una sala da tè di Taichung (a Taiwan) è successo un fatto strano: il proprietario del locale ha sperimentato una novità, aggiungendo delle palline di tapioca nel tè da servire ai clienti.
Se già il tè alla maniera taiwanese è rigorosamente miscelato con il latte, la pallina è stata la ciliegina sulla torta sui generis, mandando in visibilio tutta la clientela.
Da allora la pallina di tapioca nel tè è diventata come l’oliva nel Martini e Liu Han-Chieh, il proprietario della Chun Shui Tang Teahouse, è passato alla storia come il padre del Bubble Tea (benché altri barman taiwanesi ne rivendichino la paternità).
Nell’isola di Taiwan sono poi sbocciati tanti piccoli localini specializzati in questa bevanda e nel giro di pochi anni il Bubble Tea ha incominciato a fiorire rigoglioso in tutta la Cina, in Giappone, negli Stati Uniti e da qualche mese anche in Europa.

Qual è la versione originale
L’archetipo dei Bubble Tea è ovviamente quello servito da Liu Han-Chieh presso la Chun Shui Tang Teahouse.
A base di tè nero e latte a cui si aggiungono perle di tapioca, nere e gommose, ha un retrogusto che ricorda vagamente la liquirizia.
Le varianti più richieste sono quelle con l'Earl Grey, il matcha e il tè al gelsomino mentre si opta per il tè alla pesca e il passion fruit tea solo durante l’estate, stagione in cui molti preferiscono mischiare al Bubble Tea yogurt freschi, granite e palline di gelato.

E in Italia? Dove bere i migliori Bubble Tea nostrani
Da noi le novità spesso arrivano quando non sono più tali ma ci piace salutarle comunque con lo stesso entusiasmo di chi le ha inventate.
La febbre multicolore del Bubble Tea è esplosa negli ultimi mesi anche nelle metropoli italiane, registrando un sonoro boom soprattutto a Milano.
Qui i Bubble Tea tricolori (sia nel senso di italiani sia nel senso di coloratissimi) stupirebbero addirittura Mugatu. E pure Liu Han-Chieh, l’inventore.
Tra i tantissimi locali specializzati che stanno spuntando come funghi (allucinogeni, stando alle tinte fluo della bevanda), i migliori in cui sorseggiare un tè delle cinque che lascerebbe attonita la Regina Elisabetta sono i seguenti:
QQTea Taiwan Bubble Tea
Nel cuore di Paolo Sarpi, questo locale è la Mecca di chi adora il Bubble Tea. Le varianti di gusti tendono all’infinito e vanno dal mango alla fragola fino ad arrivare al litchi.
MisterTea
Qui si serve (e si consegna a domicilio) un nuovo concept di drink, un Bubble Tea 3.0 in versione classica o vegana con ingredienti di qualità - come il tè in foglia Assam e Jasmine - che arrivano direttamente da Taiwan.
Frankly Bubble Tea & Coffee
È ormai un’istituzione in materia di Bubble Tea. Qui potrete trovare anche il matcha latte e il chai latte.
Boba Bubble Tea and Coffee
Da scegliere freddo, shakerato con ghiaccio oppure calda, il Bubble Tea di Boba è da provare in ogni stagione.

DIY Bubble Tea: ricetta per il fai-da-te homemade
Non c’è bisogno di essere sous-chef per preparare un Bubble Tea.
Per chi volesse farselo a casa, ecco una ricetta for dummies, con semplici passaggi a prova di mammone che non ha mai caricato nemmeno una moka:
- preparate una grossa tazza di tè nero (o verde) e zuccheratelo a piacere;
- mettete in ammollo 50 gr di perle in acqua fredda per un’ora, poi sciacquatele e cuocetele per dieci minuti in 500 ml di acqua;
- lasciate raffreddare le perle, scolatele e aggiungetele al tè caldo;
- aggiungete il latte (vaccino, di riso, di soia, di mandorla… quello che volete);
- sorseggiate la bevanda tiepida con la cannuccia.
Visto? Non c’è da essere Walter White di Breaking Bad per preparare un Bubble Tea.

Sì, ma quante calorie ha il Bubble Tea?!
Nota dolente: le calorie del Bubble Tea.
Amaris in fundo, questo bibitone è tanto dulcis quanto caloricus.
Un bicchiere da 200 ml contiene dalle 300 alle 500 calorie, quindi attenzione a non abusarne.
Esiste anche una versione con zero calorie, priva di zucchero e con i semi di chia al posto della tapioca, perfetta per chi teme le Bubble di cellulite.
I detrattori della bevanda la tacciano anche come concentrato di coloranti, conservanti e additivi, ben lontana dalla filosofia slow e bio food in voga.
Per appagare anche i palati più salutisti, sono nate versioni più salubri come il matcha bubble tea (che ha un ottimo valore nutritivo, ricco com’è di vitamine, minerali e polifenoli) che al posto della tapioca usa il taro, un tubero originario delle Filippine a cui sono attribuite proprietà eupeptiche.

Ora sapete tutto quello che c’è da sapere. Dopo la teoria, non vi rimane che la pratica: buon Bubble Tea Time!
Ricordatevi di esprimere un desiderio se è il primo che sorseggiate.
Vi renderete conto che il desiderio sarà quello di prenderne subito un altro.
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