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Grazia

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Lifestyle

Ryan Gosling: «Io so che cosa vogliono le donne»

Ryan Gosling: «Io so che cosa vogliono le donne»

foto di Alessandra Mattanza Alessandra Mattanza — 18 Marzo 2013

Fotogallery Ryan Gosling: «Io so che cosa vogliono le donne»

  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling in “The Slaughter Rule” Ryan Gosling in “The Slaughter Rule” Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling Ryan Gosling Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling ed Emma Stone in “Gangster Squad” Ryan Gosling ed Emma Stone in “Gangster Squad” Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
  • Ryan Gosling ed Eva Mendes Ryan Gosling ed Eva Mendes Ryan Thomas Gosling nasce a Londra il 12 novembre 1980.
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Sexy e forte: Ryan Gosling non vi deluderà in Come un tuono. «Nella vita, però, sono dolce e pronto a tutto per amore». Chiedete alla fidanzata Eva Mendes…

Sexy e forte: Ryan Gosling non vi deluderà in Come un tuono. «Nella vita, però, sono dolce e pronto a tutto per amore». Chiedete alla fidanzata Eva Mendes…

È sexy, statuario, ma anche di una tenerezza disarmante.
È questa la prima impressione che ho di Ryan Gosling, quando lo incontro nel suo ristorante Tagine di Beverly Hills, alle prese con un budino liquido di cioccolata calda con la crema e intento a giocare con il suo cane George («L’ho trovato in un canile di Los Angeles e continua a crescere anche se mi avevano giurato che sarebbe rimasto piccolo»).

Siamo qui per parlare del suo nuovo film Come un tuono, in uscita il 4 aprile. Lui, però, molto rilassato, parte parlando del suo locale. «Ho sistemato questo piccolo ristorante con le mie mani, mi piace fare qualche volta lavori da falegname e sono sempre pronto a lanciarmi in nuove “avventure”. Quando ho costruito tutto questo non ero ancora famoso come attore. È sempre stato un po’ la mia via di fuga, il mio piano B».
Non ci mette molto a convincermi: Ryan Gosling sembrerebbe la perfetta sintesi tra divo e marito ideale. Tutte cose che, probabilmente, sa bene la modella e attrice Eva Mendes, sua fidanzata e protagonista, insieme a Bradley Cooper, del nuovo film diretto dal regista Derek Cianfrance (con cui Ryan aveva lavorato anche in Blue Valentine).
Gosling, che per il ruolo si è ossigenato di biondo, interpreta un motociclista acrobata. La Mendes è la madre di suo figlio, anche se, quando lui la ritrova al ritorno da un tour, lo ha lasciato per legarsi a un uomo più affidabile. Così Ryan, per provvedere economicamente a questa scombinata famiglia e riconquistare la donna che ama, deciderà di diventare un rapinatore di banche.

Che cosa l’ha portata a scegliere, dopo il successo di Drive, un altro ruolo con motori a tutta velocità e rapine?
«Ci crede se le dico che ho sempre sognato di svaligiare le banche su una motocicletta, ma avevo paura di finire in prigione? Così, non appena mi si è presentata l’occasione, non me la sono lasciata sfuggire... Scherzi a parte adoro le motociclette (avevo 12 anni quando ho avuto la prima) e mi piace guidare. Quando ho un volante in mano la prima cosa che penso è che potrei iniziare un lungo e bellissimo viaggio. Anche se magari non devo andare oltre un paio di isolati».

Ha suggerito lei al regista la scelta di Eva Mendes?
«Mi pareva adatta per questo ruolo. È una ragazza che si impegna totalmente nel suo lavoro e si immerge molto scrupolosamente nei personaggi che interpreta. Inoltre anche lei, come la protagonista del film, viene da una famiglia latina, di cubani di prima generazione, ed è cresciuta con la madre dopo il divorzio, in un quartiere degradato di Los Angeles. Ha avuto un’infanzia e un’adolescenza dure e sa cosa voglia dire trovarsi in situazioni di profondo disagio».

Le è stato facile o difficile fare il padre sul set?
«Mi sono trovato benissimo. E poi quel bambino aveva davvero un’energia positiva incredibile, era capace di mettermi subito di buon umore!».

C’è un momento irresistibile nel film, quando lei e il suo compagno d’avventura contate i soldi e lei si mette a ballare con un cagnolino...
«Ecco che cosa voglio dire quando parlo di energia positiva. Quella scena è nata per caso, spontaneamente, mentre ascoltavo Dancing in the dark, di Bruce Springsteen».

Lei da bambino era una star su Disney Channel e cantava con Justin Timberlake e Britney Spears. A quel tempo si immaginava di diventare un divo?
«Mi sono sempre divertito a esibirmi in pubblico. Ho cominciato a recitare e cantare a sei anni. Quindi non ho scelto la strada del cinema, mi è semplicemente capitata. Posso dire, addirittura, che non mi è toccato nemmeno scegliere».

Però adesso sta per esordire alla regia. Questo non è certo un passo da prendere alla leggera.
«Vero. Di How to catch a monster ho realizzato anche la sceneggiatura. È un fantasy noir, la storia di una madre con due figli che scoprono la strada per un macabro mondo sotterraneo. È un lavoro a cui tengo molto».

Lei ha avuto molte compagne e fidanzate: è stato con Sandra Bullock, poi con Rachel McAdams, sua compagna sul set in Le pagine della nostra vita, ha avuto flirt con Kat Dennings, Blake Lively, Olivia Wilde... Ma solo ora a fianco di Eva Mendes sembrerebbe aver messo la testa a posto.
«Sono un romantico e, quando ho la fortuna di avere la ragazza giusta al mio fianco, non cerco altro. Anzi, per la mia “ragazza” sono disposto davvero a qualsiasi cosa».

Mi ha molto incuriosito qualche tempo fa l’uscita di un piccolo libro non autorizzato intitolato “Feminist Ryan Gosling”, una raccolta di tutte le sue frasi famose a favore delle donne.
«Sono nato in Canada e dopo il divorzio dei miei genitori sono cresciuto con mia madre e mia sorella. Come potrei non essere femminista, dopo che ho praticamente imparato a pensare come una donna? Anche se, al tempo stesso, so essere molto protettivo».

Lei ha anche una band indie rock, Dead Man’s Bones. Qual è il suo rapporto con la musica?
«Suonare mi ha aiutato a comprendere meglio come si fanno i film e a stare davanti alla cinepresa con un approccio più sensibile e completo. Mi piace pensare che la mia recitazione sia molto simile all’interpretazione di una canzone».

Crede nell’importanza di saper cogliere l’attimo giusto nella vita di un attore?
«Non saprei. A volte spero che la vita vera arrivi nel mezzo di uno shooting o di un provino e che sconvolga il modo in cui mi aspetto succedano le cose. Mi annoio quando niente mi sorprende e quando credo di avere il controllo totale della situazione. Gli imprevisti mi fanno sentire sempre “vivo”».

Quali sono i momenti importanti per lei?
«Facendo l’attore si impara a cogliere la magia delle piccole cose. Mi vengono in mente tanti indimenticabili attimi di vita. Istanti che accadono improvvisi e che per me durano per sempre, incisi nella memoria, come nella pietra».

A che si riferisce? Ce ne racconta uno?
«Ricordo, per esempio, un particolare di quando girammo Blue Valentine, con il regista Derek Cianfrance. Due innamorati si stavano baciando a un angolo di strada, con grande passione e intensità. Ecco, questo è stato un frammento di vita che si è mescolato alla finzione. Ma mi vengono in mente anche i tic e le piccole manie dei clienti che vengono al ristorante. Il mestiere di un attore è quello di osservare tutto. E di non accontentarsi mai di quello che vede. Io elaboro ogni spunto e spesso lo porto nei miei film».

I suoi ultimi film sono molto adrenalinici e lei appare intraprendente. Che cosa, invece, la spaventa?
«L’acqua, e ancora di più l’oceano, di cui non percepisco la fine. Quando ero bambino vivevo vicino a un fiume e mia madre mi disse che vi era sprofondata una città. L’idea inquietante di nuotare sopra case, “tombe” di altra gente che vi era rimasta magari imprigionata, mi è rimasta per sempre addosso come un’ombra. Che dirle di più? In spiaggia non sono il più coraggioso del gruppo».

© Riproduzione riservata

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