GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Young Generation

    Young Generation

    Young Generation

  • Primavera Estate 2021

    Primavera Estate 2021

    Primavera Estate 2021

  • Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

  • It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • Casa
  • Magazine
  • Oroscopo
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
  • Newsletter
    • Pubblicità
    • Gruppo Mondadori
    • Network
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • © 2021 Mondadori Media S.p.A. - via Bianca di Savoia 12 - 20122 Milano - P.IVA 08009080964 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Lifestyle

Natalie Portman: «Hollywood ti lascio»

Natalie Portman: «Hollywood ti lascio»

foto di Anna Gennari Anna Gennari — 1 Novembre 2013

Fotogallery Natalie Portman: «Hollywood ti lascio»

  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman e Jean Reno Natalie Portman e Jean Reno Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman e Tobey Maguire Natalie Portman e Tobey Maguire Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman Natalie Portman Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman e Gael Garcia Bernal Natalie Portman e Gael Garcia Bernal Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
  • Natalie Portman e Benjamin Millepied Natalie Portman e Benjamin Millepied Natalie Portman, nata Natalie Hershlag, nasce a Gerusalemme il 9 giugno 1981.
/ 18 Tutte le foto
ADVERTISEMENT

...

Al cinema prende a schiaffi il semidio Thor, ma nella vita ha deciso di seguire l’uomo che ama. Natalie Portman trasloca a Parigi. Senza disfare la valigia: «Voglio andare a Gerusalemme per il mio primo film da regista»

Dopo averla vista in 3D nell’ipercinetico Thor: the dark world sono esausta.
Il nuovo film targato Marvel è talmente zeppo di effetti speciali, che viene l’ansia: martelli giganti che ti arrivano addosso, Thor che schizza in volo sfiorandoti la spalla, astronavi che ti atterrano sulle ginocchia, il cattivo che sparisce nella seconda dimensione e magari lo ritrovi seduto accanto a te in sala. Uno tsunami.

Così, parlare con Natalie Portman dopo 
la proiezione è un’esperienza rasserenante, quasi zen.
L’attrice, 32 anni e 34 film in curriculum, nata a Gerusalemme e cresciuta a Washington, mamma di Aleph, avuto dal marito coreografo Benjamin Millepied, è una che parla a bassa voce e con tono suadente.
È minuta (un metro e 62 di altezza, 50 chili di peso), riservata e non ama la mondanità.

Sia il primo Thor, firmato Kenneth Branagh, sia il nuovo (nelle nostre sale dal 20 novembre) diretto da Alan Taylor (Il Trono di Spade, Mad Men), la vedono coprotagonista nei panni della scienziata Jane Foster, in contatto con un mondo invisibile e parallelo al nostro.
Ammetto di avere un debole per lei, sin dal primo incontro al cinema in Leon, di Luc Besson, quando aveva solo 12 anni. Poi, l’ho amata nel ruolo della figlia adolescente del presidente degli Stati Uniti nell’esilarante film-cult di Tim Burton Mars attacks! e ammirata in Il cigno Nero, di Darren Aronofsky, (Oscar 2011 come miglior attrice protagonista).
E ora che la vedo alle prese con uno come 
Thor (interpretato dal gigante australiano Chris Hemsworth, un metro e 91) mi dispiace un po’.
Ma lei non è una che rifiuta a prescindere i film commerciali: «Sono cresciuta circondata da un certo snobismo circa ciò che è serio fare e ciò che non lo è, ma si tratta solo di pregiudizi».

Giusto, ma un conto è stato recitare in Guerre stellari che l’ha portata al successo, Thor invece non è un po’ troppo fumettistico.
«Sono due cose diverse. Credo che Thor sia qualcosa di molto speciale per il pubblico che ama questo genere spettacolare e un po’ old fashion. Un mix tra azione e humour: intrattenimento puro».

Ha preso veramente a schiaffoni Chris Hemsworth come si vede in una delle scene?
«Spero di non aver picchiato troppo duro come sembra».

Anche nel primo Thor il povero Hemsworth è stato preso a pugni da lei...
«Sono una donna fisicamente forte».

Nonostante così minuta, carina, “piccolina”?
«Credo che la forza di una persona sia nella personalità, non nella taglia».

Come se l’è cavata sul set in mezzo a tanti effetti speciali?
«È sempre divertente girare per un film tridimensionale: devi immaginare situazioni che non ci sono, lotti con qualcuno che non è presente, 
reciti cercando di ricordarti come sarà la scena una volta completata con gli effetti. Sembravamo tutti dei matti sul set, ognuno parlava da solo per la maggior parte del tempo».

In quali film la vedremo prossimamente?
«Ho finito di girare Knight of Cup di Terrence Malick e Jane Got a Gun di Gavin O’Connor».

E ora che cosa sta facendo?
«Sto preparando la mia prima pellicola come regista».

Di che cosa si tratta?
«Di un film tratto dalle memorie di Amos Oz Una storia di amore e di tenebra (in Italia è pubblicato 
da Feltrinelli, ndr), che racconta l’infanzia dello scrittore a Gerusalemme durante e dopo l’ultima guerra mondiale, tra il 1940 e 50».

Lei è solo regista o anche uno dei personaggi?
«Recito nel ruolo della madre di Amos Oz».

Un progetto impegnativo, no?
«Sarà un’ esperienza totalmente diversa per me. Quando ho incontrato Amos mi ha detto: “Non cercare di essere fedele al libro. Fai la tua personale opera d’arte”. Le sue parole sono state molto liberatorie per me».

La laurea in Psicologia presa ad Harvard l’aiuta nel suo lavoro e nelle relazioni personali?
«Sì, perché capisci il motivo per cui le persone si comportano in un certo modo. è la stessa cosa 
che recitare: devi metterti nei panni del personaggio per renderlo autentico. La psicologia è un modo interessante di approcciare il mondo».

Ha mai pensato di esercitare questa professione?
«Veramente no».

Se fosse una paziente di se stessa, come si descriverebbe dal punto di vista psicologico?
«So che posso essere tante cose diverse in situazioni differenti. Certe volte mi sento forte, altre debole, ci sono momenti in cui penso di sbagliare, altri in cui credo di fare la cosa giusta...».

Come riesce a conciliare il suo lavoro con la maternità?
«Non amo parlare della mia vita privata».

Era solo per sapere se Aleph, suo figlio di 2 anni, la fa correre...
«La maternità è faticosa, ma allo stesso tempo meravigliosa».

Lei è molto impegnata nell’attività di beneficenza, che cosa fa in concreto?
«Il mio compito è raccogliere fondi per la Finca, un’organizzazione internazionale che aiuta 
le famiglie povere grazie al microcredito, e per Free the Children, che si occupa dell’istruzione, della costruzione di scuole, di fornire acqua e cibo 
per chi non ha nulla. Io visiono i progetti, faccio pubblicità a queste due organizzazioni nel 
mondo e incontro donne meravigliose che lottano 
su questo fronte».

Perché lo fa?
«Perché trovo inaccettabile vedere bambini che muoiono di fame o che dormono per la strada
con le loro mamme».

Qual è il suo peggior difetto?
«Posso essere molto, molto impaziente».

C’è un momento della sua vita in cui si è sentita particolarmente orgogliosa di se stessa?
«Quando avevo vent’anni e mi sono resa indipendente. Ho sempre pagato i miei conti, lavorato e fatto volontariato. Cercavo di capire quali fossero le cose importanti da fare, cercando di migliorarmi, studiare, essere creativa. E poi mi divertivo con le mie amiche. è stato un momento molto bello».

Abbiamo letto che l’anno prossimo si trasferirà 
a Parigi perché suo marito è stato chiamato come nuovo direttore di danza al Paris Opera Ballet. Contenta di traslocare?
«Sono entusiasta, tutti vorrebbero vivere in una città affascinante come Parigi. Sarà una grande 
esperienza lasciare gli Stati Uniti. Adesso stiamo cercando casa...».

© Riproduzione riservata

© Riproduzione riservata

  • IN ARRIVO

  • La normalità di essere prime. Intervista a Elisabetta Casellati

  • Lino Guanciale: «Io vivo nel mistero»

  • Il vestito di Oscar de la Renta indossato da Meghan nella sua ultima apparizione è favoloso (e lo vogliamo anche noi)

  • La ragazza del lago — e non è il film con Valeria Golino

Grazia
Vuoi abilitare le notifiche?
Attendi…

No, grazieSi, attiva