Cita Calvino («Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane»), commenta Sanremo («Mi sarebbe piaciuto vedere qualche donna sul podio: avevano delle canzoni bellissime»), anticipa qualche dettaglio del suo prossimo tour («Mi vestirò molto di verde, per lanciare un messaggio»): abbiamo incontrato Francesca Michielin alla presentazione di Cani Sciolti, il suo nuovo progetto discografico (in uscita venerdì 24) di cui ha curato in prima persona ogni singolo particolare, dalla scrittura all'arrangiamento e alla produzione.
12 tracce – 9 inediti in aggiunta ai singoli già editi bonsoir e occhi grandi grandi e al brano un bosco – dal carattere intimo e personale, sincero e spudorato, come è solita prestarsi lei: i cani sciolti sono le persone dissidenti, quelle che non stanno al guinzaglio o alle regole, e così il titolo del disco è la metafora del lavoro alla base di questo grande progetto maturato nel tempo, che ha mosso i primi passi tra il 2016 e il 2017.
A proposito dell'album
«Vivere la città e vivere fuori casa mi ha cambiata ma mi ha fatto anche capire cosa mi mancava. Ed è il motivo per cui sono tornata a casa (a Bassano del Grappa, ndr) a scrivere questo disco. Non sono cambiata solo io: la società negli ultimi anni è cambiata tantissimo ed è cambiato anche il nostro modo di vivere le relazioni».
Da qui, una serie di tracce che approfondiscono diversi aspetti "relazionali", con la provincia, con i propri sogni, con l'amore.
Claudia per esempio è un «nata dall'esigenza di creare un brano in cui anche le donne che non hanno mai avuto una canzone da dedicare a un'altra donna potessero sentirsi rappresentate».
Mentre Carmen, dedicata e ispirata a una conversazione avuta con Carmen Consoli a dicembre 2021 spiega l'importanza di portare avanti le proprie idee.
«Non si può fare musica con lo scopo di compiacere tutti, a volte è un dovere disattendere le aspettative e stare un po' sul cazzo a qualcuno».
E, ancora, Ghetto perfetto parla di inclusività mentre Un bosco (brano che sta particolarmente a cuore alla cantautrice) ci porta in un viaggio negli anni 2000, con la voglia di ripristinare il senso
di genuinità delle relazioni dell’adolescenza, tra note classiche di pianoforte e percussioni elettroniche.
Il motorino, i Green Day, Piccoli Brividi: la storia di due persone che si ritrovano da grandi, cambiate e lontane, con il bisogno di ristabilire il contatto e l’equilibrio di una volta.
Le canzoni, nude e crude, prive di sovrastrutture, si possono definire, anche dal punto di vista musicale, “controcorrente”, completamente suonate, realizzate molto spesso in presa diretta, quasi a celebrare gli artisti internazionali che l’hanno ispirata fin da piccola (Rage Against the Machine, The Verve, Red Hot Chili Peppers, Foo Fighters, Radiohead, etc.), con una forte attitudine grunge.
I testi, come ci ha abituati Francesca, sono quasi una collezione di tweet, pieni di frasi che, estrapolate, si prestano per bastare a se stesse in una "cit" dietro l'altra.
Bonsoir! Francesca Michielin torna in tour
«Tra pochi giorni compio 28 anni e ho pensato di regalarmi una cosa rilassante: un tour».
Già, perché ad accompagnare l'album, disponibile in pre-save e pre-order ci sarà anche un tour nei teatri (i biglietti per il bonsoir! - Michielin10 a teatro li trovate su www.vivoconcerti.com) che a partire dalla sua Bassano del Grappa toccherà varie tappe in Italia (Milano, Roma, Bologna, Firenze, Mantova, Trento e Pordenone).
90 minuti circa di spettacolo, concepiti come una partita di calcio, con tanto di anthem iniziale, primo e secondo tempo, supplementari e rigori in cui Francesca e la sua band, cinque in tutto, saranno vestiti come una “squadra”, con un colore molto legato all’artista e al suo immaginario, il verde, nelle sue diverse sfumature. Durante lo show, oltre ai nuovi brani Francesca ripercorrerà i suoi 10 anni di carriera.
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