Fotogallery Naomi Watts: «Il delitto è il mio mestiere»
...
Ha il viso angelico, ma è una professionista dell’horror (andate a vedere il suo "Dream House"…). Ha lavorato con i migliori registi del mondo, ma preferisce fare la mamma. Ha interpretato Marilyn e adesso si prepara a diventare
Lady Diana. Naomi Watts ha tutto ciò che vuole. Anche un uomo gelosissimo di lei. Che non è suo compagno...
Ha il viso angelico, ma è una professionista dell’horror (andate a vedere il suo Dream House…). Ha lavorato con i migliori registi del mondo, ma preferisce fare la mamma. Ha interpretato Marilyn e adesso si prepara a diventare
Lady Diana. Naomi Watts ha tutto ciò che vuole. Anche un uomo gelosissimo di lei. Che non è suo compagno...
Vestita con pantaloni e camicia bianca sembra davvero la ragazza della porta accanto.
I capelli biondi hanno l’aria d’essere stati pettinati in casa, e non da un hair stylist famoso, e lei ha modi semplici e diretti.
Ma guai a farsi ingannare dall’apparenza “qualunque” di Naomi Watts. Per vari motivi. 1) È stata lanciata da un grande come David Lynch e ha lavorato con registi del calibro di David Cronenberg, Michael Haneke e Alejandro González Iñárritu. 2) Ha come migliore amica Nicole Kidman e nei periodi neri della carriera ha anche fatto da babysitter ai figli di lei e di Tom Cruise. 3) È stata fidanzata con l’attore Heath Ledger, scomparso nel 2008, e il suo amico più caro è Sean Penn. Altro che ragazza della porta accanto.
E visto che è già passata con nonchalance dal ruolo di moglie insoddisfatta a quello di agente segreto della Cia, non sorprenderà vederla in Dream House (nelle sale dal 3 agosto), un horror thriller, mentre è sul set di Lady D nei panni di Diana d’Inghilterra (il film uscirà all’inizio del 2013), diretta dal regista tedesco Oliver Hirschbiegel. Gli argomenti non le mancano e, fin dalle prime battute, si intuisce subito che non è una star avara di parole...
In “Dream House” sarà una vicina di casa molto particolare, per la coppia formata da Daniel Craig e Rachel Weisz.
«È la storia di una famiglia che pensa di essere finalmente arrivata nella villa dei sogni. Invece scoprirà di vivere in un luogo in cui, a causa di un delitto, hanno perso la vita una donna e i suoi figli. E il padre, unico sospettato, è ancora libero».
Il suo ruolo?
«Aiutare l’attuale capofamiglia a scoprire molte cose in merito al passato e, come può ben immaginare, non saranno né piacevoli né tranquillizzanti».
Con l’horror ha dimestichezza: “The ring” aveva sbancato i botteghini incassando più di 100 milioni di dollari...
«In quel caso cercavo di capire cosa c’era dietro una sfilza di omicidi, in un certo senso investigavo anche lì. Ma la cosa che mi ha attratto allora, e che continua a farmi scegliere d’interpretare un personaggio, è il tipo di trasformazione che deve attraversare, le cose che deve comprendere di se stesso».
Anche la sua vita lavorativa si è trasformata. Il punto di svolta è stato il film con David Lynch.
«Dopo Mulholland Drive ho lavorato moltissimo, ho girato fino a cinque film all’anno. Ma prima è stata dura. Devo tutto a Nic (l’amica Kidman, ndr), è stata lei a insistere perché non mollassi in anni in cui, nella mia vita, non succedeva nulla. Per molto tempo, dopo essere diventata famosa, sono stata preoccupata che l’onda calasse. Oggi invece sono un po’ più tranquilla».
Lei non ha pensato solo alla carriera: ha avuto due figli con il collega Liev Schreiber.
«Sono la mia gioia più grande, vengono prima del cinema e di qualsiasi ruolo. Quando lavoro non vedo l’ora di tornare a casa per stare con i miei piccoli e anche con il mio compagno».
Ha sempre desiderato dei figli?
«Ho iniziato a 19 anni a pensarci (l’età a cui mia madre ha avuto mio fratello). Conosco molte donne, a Hollywood, ma non solo in quell’ambiente, e le posso assicurare che intorno ai trent’anni vanno tutte nel panico e pensano: “O mio Dio, e se non riuscirò a restare incinta?”. Per fortuna oggi i tempi per diventare mamma si sono spostati in avanti, le cose sono diverse».
Quanto l’ha cambiata la maternità?
«Moltissimo. Anche se amo il mio lavoro e mi sento soddisfatta di quello che faccio, i miei figli sono al centro della mia vita, niente può essere paragonato a loro. A essere onesta a volte faccio fatica a immergermi del tutto in qualcos’altro: nel pensiero Alexander e Samuel sono sempre presenti!».
Come sceglie i film?
«I fattori determinanti sono programma e location. Posso decidere di girarne anche tre all’anno, se l’incastro è perfetto. Magari non ho tempo per respirare per quattro mesi, ma poi me ne restano ben otto liberi».
Adesso le propongono ruoli diversi, a Hollywood?
«Semplicemente ora che sto invecchiando mi chiedono di fare la madre delle teenager» (ride). «Ma ho recitato parti da mamma anche prima di esserlo nella vita reale, quindi la risposta è no: le parti che mi offrono non sono cambiate».
Anche sua madre ha fatto l’attrice. Che tipo di rapporto avete?
«Ha recitato per un periodo, ma era una mamma single e non ha potuto seguire la sua passione (il padre, tour manager dei Pink Floyd, è morto quando Naomi aveva 7 anni, ndr). È una donna molto creativa che ispira sia me sia mio fratello. Credo che il fatto di non avere realizzato il suo sogno l’abbia spinta a farlo vivere a me. La bambina che ho dentro non smetterà mai di cercare la sua approvazione».
Suo fratello Ben è un fotografo e le fa bellissimi scatti che finiscono su tutti i giornali del mondo...
«Lo adoro, mi conosce così bene da riuscire a restituire un’immagine di me che nessuno sa cogliere».
Cioè?
«Soffre quando si accorge che mi gonfiano i capelli e mi truccano, se poi mi mettono in pose sexy si dispera! Lui vuole vedere la persona che conosce, e sa come scovarla, per esempio è capace di farmi ridere. Lavorare insieme è un modo per passare del tempo con lui, vorrei vederlo di più. Quando ci troviamo, diventiamo come due bambini che giocano e ci prendiamo in giro come facevamo da piccoli».
Essere la compagna di un attore la aiuta a scegliere le parti da interpretare?
«Sì, anche se io e Liev non amiamo dipendere uno dall’altra. Abbiamo gusti diversi ma teniamo moltissimo al parere reciproco, e spesso, se non siamo convinti di qualcosa, ci diamo una mano esaminando i rispettivi copioni. Insomma, visto che abbiamo moltissimo da leggere, cerchiamo di aiutarci» (ride).
Ha impersonato Marilyn Monroe, ora sarà Lady D...
«Sono eccitata e onorata di entrare nei panni di una donna che è stata veramente straordinaria. Diana ha avuto un impatto positivo e profondo sulla vita di moltissime persone, e la ricostruzione che ne facciamo segue il racconto di Ken Wharfe, che è stato la sua guardia del corpo per tanto tempo. Ma non aspettatevi il classico film biografico, la storia che stiamo girando si concentra sugli ultimi due anni di vita della principessa, prima di quel tremendo incidente stradale...».
Una curiosità, visto che suo padre è stato il manager dei Pink Floyd. Lei che musica ascolta?
«Ho appena rubato l’iPod a mio fratello: ci sono 8.000 canzoni, ho le idee confuse su quale preferisco...»
© Riproduzione riservata