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Grazia

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Lifestyle

Mélanie Laurent: «Piacere a tutti è una fatica inutile»

Mélanie Laurent: «Piacere a tutti è una fatica inutile»

foto di Emanuela Mastropietro Emanuela Mastropietro — 19 Aprile 2013

Fotogallery Mélanie Laurent: «Piacere a tutti è una fatica inutile»

  • Melanie Laurent Melanie Laurent Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent Melanie Laurent Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Un pont entre deux rives Un pont entre deux rives Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent e Gaspard Ulliel Melanie Laurent e Gaspard Ulliel Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Tutti i battiti del mio cuore Tutti i battiti del mio cuore Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent e Jean-Luc Couchard Melanie Laurent e Jean-Luc Couchard Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent in “Je vais bien ne t’en fais pas” Melanie Laurent in “Je vais bien ne t’en fais pas” Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent e Isabelle Huppert Melanie Laurent e Isabelle Huppert Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent Melanie Laurent Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent Melanie Laurent Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent in “Vento di Primavera” Melanie Laurent in “Vento di Primavera” Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • Melanie Laurent in “Treno di notte per Lisbona” Melanie Laurent in “Treno di notte per Lisbona” Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
  • “En t’attendant”, il disco di Melanie Laurent “En t’attendant”, il disco di Melanie Laurent Mélanie Laurent nasce a Parigi il 21 febbraio 1983.
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Al cinema con un nuovo film, ma anche volto di Dior. Mélanie Laurent si racconta: «Recito, dico bugie (a Tarantino) ma quel che conta è l’amore. E ora che l’ho trovato dormo meglio».

Al cinema con un nuovo film, ma anche volto di Dior. Mélanie Laurent si racconta: «Recito, dico bugie (a Tarantino) ma quel che conta è l’amore. E ora che l’ho trovato dormo meglio».

Mélanie Laurent ha un dono raro: quando sorride, è come se qualcuno accendesse la luce nella stanza.
Socchiude gli immensi occhi verdi e si stira con l’eleganza di una gatta sul divano dello studio parigino dove ha posato per cinque ore davanti all’obiettivo dei fotografi di «Grazia». «Chiedo scusa, sono appena rientrata dal Canada e non ho ancora smaltito il jet-lag».

In realtà, non c’è traccia di fatica sul volto perfetto della Frenchie (la francesina), come l’hanno ribattezzata gli statunitensi. Mélanie, 30 anni, un metro e 57 di charme, è la testimonial del profumo Hypnotic Poison di Dior e una delle poche attrici d’Oltralpe con una carriera internazionale. Scelta da Quentin Tarantino nel 2009 per il ruolo della partigiana Shosanna in Bastardi senza gloria, da allora ha inanellato una lunga serie di film con cast prestigiosi.
E oggi, mentre stanno per uscire in Francia Now You See Me, thriller di Louis Leterrier con Morgan Freeman, e An Enemy diretto da Denis Villeneuve con Jake Gyllenhaal e Isabella Rossellini, in Italia Mélanie è una delle protagoniste di Treno di notte per Lisbona del regista danese Bille August, con Jeremy Irons e Vanessa Redgrave, appena arrivato nelle sale. «Ho detto sì a Bille ancora prima di sfogliare il copione», dice lei. Mélanie è così: niente arie da diva, nessuna alterigia. Durante l’intervista, ringrazia a uno a uno i tecnici e gli assistenti che lasciano lo studio di posa dopo aver smontato il set.

Anche due anni fa, quando aveva presentato il Festival del cinema di Cannes, salutava tutti i giorni con un bacio sulla guancia l’autista che l’accompagnava fino al tappeto rosso. Le dicevano: «Smettila, non sta bene», ma lei continuava a fare di testa sua. Come fa ancora oggi, ostinandosi a non rivelare il nome dell’uomo che ha sposato in segreto, dopo averlo conosciuto sul set.  

Come mai tanti ruoli da ribelle?
«In Treno di notte per Lisbona, dal romanzo di Pascal Mercier (Mondadori, ndr), sono un’antifascista portoghese. In effetti ero una partigiana anche per Quentin Tarantino e in Vento di primavera di Roselyne Bosch. Pare che sia perfetta come combattente!».

Eppure ha l’aria così dolce e delicata…
«Le apparenze ingannano: sono una vera tosta. Mi riconosco nelle donne forti, coraggiose e appassionate che ho interpretato. D’altronde ha senso una vita vissuta nel confort della noia, senza rischi e senza scosse?».

La risposta sembra ovvia…
«Nel mio piccolo sono capace di osare. Il che non è sempre visto di buon occhio in Francia. Amo il mio Paese, non potrei vivere altrove, ma sul piano artistico soffro del suo conformismo. NegliStati Uniti, dove ho la fortuna di lavorare, trovano formidabile che abbia inciso un disco (En t’attendant, del 2011, ndr), che scriva dei copioni, che abbia realizzato un film come regista (Les Adoptés, nello stesso anno, ndr): laggiù tutti sanno fare tutto, cantare, ballare, recitare. In Francia, appena esci dagli schemi, ti piovono addosso valanghe di critiche».

Ha mai avuto l’impressione di gettarsi nel vuoto senza rete?
«In Inglourious Basterds mi sono presentata al casting giurando di essere bilingue, in realtà non parlavo una parola d’inglese. Se non avessi mentito, non avrei mai incontrato Tarantino. Aveva già visto 300 attrici prima di me, ma mi ha preso la mano e ha detto: “Sei tu la mia Shosanna”. Ho sentito che la mia vita sarebbe cambiata. Quel ruolo mi ha aperto le porte del cinema internazionale, da allora ho lavorato con artisti di tutto il mondo».

E Dior le ha chiesto di diventare la testimonial del profumo Hypnotic Poison...
«Entrare in un team che conta ambasciatrici del marchio come Natalie Portman, Charlize Theron e Sharon Stone dà le vertigini. Sono cresciuta a Parigi e ricordo quando, da bambina, incollavo il naso alla vetrina delle boutique di avenue Montaigne».  

E adesso?
«Ho attraversato lo specchio, sono entrata in una favola e diventata principessa. Come quando a Cannes ho indossato due modelli vintage del 1954, confezionati sulla base degli schizzi disegnati personalmente da Christian Dior: non le dico l’emozione. Dopo la cerimonia, tornata in albergo, li ho appesi, li ho guardati e mi sono detta: “Ne hai fatta di strada, bella mia”».

Passato l’entusiasmo iniziale, non è subentrata l’abitudine?
«Non per me. I miei genitori mi hanno insegnato a non dare mai niente per scontato. Papà è attore-doppiatore, mia madre insegna danza, ma vivevamo in un quartiere popolare. Ancora oggi, quando entro in una suite d’hotel, fasciata in un abito firmato, mi rendo conto di essere una grande privilegiata».

Come fa a tenere i piedi per terra?
«Ho imparato a ridere, in particolare di me stessa. La mia regola è non prendersi troppo sul serio. Il che non significa fare questo mestiere con leggerezza. Anzi: bisogna puntare alla perfezione sapendo mantenere le distanze. Ho visto colleghe avere crisi di nervi per un paio di scarpe! Io mi rassicuro collaborando con un gruppo di persone fidate. Le ascolto, accetto le loro critiche».

È vero che per sette anni non è andata in vacanza?
«No, solo cinque, non esageriamo! Oggi mi concedo volentieri dei weekend e lunghe pause senza impegni professionali».

A che cosa deve questo cambiamento?
«Prima, ero meno felice. Ora sono innamorata e non ho più paura dell’ozio. Sono felice, si vede?».

Abbastanza…
«Forse è anche merito della truccatrice».

A proposito, che cosa fa per sentirsi bella?
«Sarà banale, ma per me non c’è niente di meglio di una buona dormita. E ve lo dice una che per anni ha avuto notti agitate, avevo certi incubi… Con l’amore ho ritrovato la pace interiore. Quando chi ami ti dice che sei bella, alla fine ci credi».

Perché? Lei avrebbe dei complessi?
«Certo, sono pur sempre la figlia di una ballerina! Sono sempre stata golosa e ancora oggi, se trasgredisco, mi sento in colpa. In Italia, per esempio, non posso fare a meno della mozzarella di bufala. Poi, per recuperare, mi impongo le verdure al vapore».

Il suo compagno sarà il futuro papà dei suoi bambini?
«Ho incontrato qualcuno che mi ama per quello che sono e non devo più fingere. Una volta passavo il tempo a nascondermi. Oggi mi sono rilassata, posso permettermi di uscire dal turbine del lavoro, guardarmi attorno e godere della vita. Anche perché adesso ho meno energie di un tempo…».

Le ricordo che ha appena 30 anni…
«È un’età importante. Sento di essere diventata grande e ho scoperto che l’unica cosa che conta è essere amata dalle persone che ne sono degne. Prima volevo piacere a tutti: fatica inutile!».

Ha esordito grazie a un’amica e a Gérard Depardieu. Com’è andata?
«Chi non sogna di accompagnare un’amica sul set e ritrovarsi arruolata come attrice? Ero riuscita ad assistere alle riprese di Asterix & Obelix contro Cesare. Gérard Depardieu mi ha notata e mi ha chiesto: “Ti andrebbe di girare un film?”. Poi mi ha dato tre consigli: “Mai prendere dei corsi di recitazione, mai imparare a memoria una parte, mai aver paura di essere ridicola”».

E li ha seguiti?
«Per un po’ sì. Quell’uomo ha visto in me qualcosa che per gli altri era ancora invisibile».

A proposito di grandi attori, come si è trovata con Jeremy Irons in Treno di notte per Lisbona?
«Non mi sono trovata, purtroppo non abbiamo scene insieme!».

Qual è la sua prossima sfida professionale?
«Sto per girare un nuovo film come regista, il lavoro che volevo fare sin da ragazza. Ho adattato il romanzo La mia migliore amica di Anne-Sophie Brasme e ingaggiato Isabelle Carré».

Anche quando recita le capita di reagire da regista?
«Eccome! Ma mi accontento di lavorare al backstage del film, per lo staff. Ogni sera monto alcune scene sul mio computer e alla fine delle riprese organizzo una proiezione privata per tecnici e assistenti. L’ho fatto anche in Canada, per Cry/Fly di Claudia Llosa con Jennifer Connelly e Cillian Murphy».

È stato apprezzato?  
«Sì, anche perché avevo preparato per l’occasione un dolce al cioccolato, la Regina di Saba di Julia Child (la cuoca interpretata da Meryl Streep in Julie & Julia, ndr)».

Sa anche cucinare?
«Me lo ha insegnato mia nonna».

Le sue prossime vacanze?
«Sarò in Italia con il mio innamorato. Visitiamo la Toscana, poi affittiamo un appartamento a Roma per cinque giorni. Voglio andare al mercato, sentire il profumo del basilico e mangiare la mia adorata mozzarella. Alle verdurine scondite penseremo dopo».

© Riproduzione riservata

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