Fotogallery Luisa Ranieri: «Volete scoprire il mio lato folle?»
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«Vi racconto cosa nascondo in cantina...». Perché è lì che Luisa Ranieri archivia le sue scarpe («Sono malata!»). Ma lei ha molte altre passioni (avete presente un certo Luca Zingaretti?). Forse non è un caso se il suo nuovo film si intitola Colpi di fulmine...
«Vi racconto cosa nascondo in cantina...». Perché è lì che Luisa Ranieri archivia le sue scarpe («Sono malata!»). Ma lei ha molte altre passioni (avete presente un certo Luca Zingaretti?). Forse non è un caso se il suo nuovo film si intitola Colpi di fulmine...
Ci sono donne (bellissime) che piacciono anche alle donne.
Luisa Ranieri è una di queste. Attrice (due fiction e un film, Colpi di fulmine, in uscita il 13 dicembre), conduttrice televisiva (di Amore criminale, su Rai3), mamma (di Emma, 15 mesi) e moglie (di Luca Zingaretti).
Sorridente, meravigliosamente italiana e femminile: adora le scarpe (come non capirla?), è golosa (chi dice di non esserlo mente), e ha un marito che adoriamo.
Cominciamo da Luca Zingaretti: è venuto da noi per l’intervista collettiva e ci ha conquistato…
«Non mi stupisce: le donne lo amano molto».
Quanto lei piace agli uomini…
«Io piaccio più alle donne. Me l’ha confermato un esperto di pubblicità. Mi fa piacere: sono le donne a decidere».
Lei non è competitiva, per nulla aggressiva. È molto bella ma non è una rivale.
«Grazie! Un’iniezione di autostima non guasta mai».
Prima di tutto ci dica: come sta la piccola Emma?
«Ha 15 mesi, è una bambina piena di energia. È bella ma la sua forza è la simpatia, irresistibile».
Naturalmente, il padre è innamorato perso…
«Sì, è proprio andato».
40 giorni dopo la nascita di Emma lei era in Grecia, sul set di Immaturi. Come ci è riuscita?
«Ero praticamente in trance. Avevo partorito, ero molto felice, abbiamo fatto 4 mesi di mare. È stato fantastico».
Ma non era stravolta?
«Sì, ma con un’energia pazzesca. Adesso è molto più complicato di prima, ma io continuo a portare Emma con me, ovunque».
Porta con lei anche una baby-sitter?
«Sì, ho una tata, ma soprattutto mia mamma e i genitori di mio marito: Dio benedica i nonni! Se non ci fossero loro saremmo tutti fregati...».
Parliamo di lavoro. Dal 9 novembre conduce su Rai3 (in prima serata) Amore criminale. E ad aprile la vedremo protagonista su Rai1 della fiction sul Caso Calabresi. Ci faccia un riassunto, perché abbiamo perso il conto…
«Sto girando una fiction che si intitola La buona stagione, con Ottavia Piccolo e Jean Sorel. E abbiamo finito di girare Colpi di fulmine, che uscirà vicino a Natale ma non è il classico cinepanettone, è una commedia sentimentale con Christian De Sica, Arisa e Anna Foglietta. E poi, sì, c’è la televisione...».
Come mai ha deciso di condurre un programma tv?
«Sono un’irrequieta, ho sempre bisogno di mettermi in gioco, di trovare nuovi stimoli, altrimenti mi annoio. Quando mi hanno proposto Amore criminale ho pensato: “Non potrò mai fare televisione”, ma questa trasmissione è diversa, non specula sulle lacrime, non fa spettacolo ma informazione. E mi sta molto a cuore per il tema che tratta: la violenza contro le donne».
Non aveva detto che dopo Celentano (che l’ha voluta al suo fianco in Rockpolitik, nel 2005, ndr) basta, mai più tv?
«Quello con Celentano è stato uno degli incontri decisivi della mia vita. Un’esperienza incredibile: non ho mai avuto così tanta paura, prendevo addirittura un tranquillante! o ho bisogno di sapere dove vado, cosa dico, cosa faccio e dove sono. Ecco, con lui è tutto l’opposto. Non fa prove, ti butta nell’arena, adora l’improvvisazione e l’errore: sostiene che le cose perfette sono finte. Alla terza puntata, tre ore prima di andare in scena mi ha detto: “Canta una canzone napoletana”. Avevo provato in camerino con la chitarra, ma appena sono arrivata sul palcoscenico è partita l’orchestra ed era tutto diverso. Tra un’orchestra e una chitarra ci passa un’autostrada: un cantante lo sa, io no... Sono andata d’istinto, ho fatto un monologo con l’affanno, poi ho attaccato con la canzone e verso la fine ho stonato alla grande. Sapete com’è andata a finire? Celentano ha adorato quel momento. Io un po’ meno!».
Lei è timida?
«Ho cominciato a recitare perché non riuscivo a dare gli esami all’Università: ero troppo emotiva. Volevo diventare un magistrato, mi ero iscritta a giurisprudenza, stavo preparando l’esame di diritto privato, uno dei più tosti, ero terrorizzata: mi sono iscritta a un corso di teatro per fini terapeutici, per imparare a parlare in pubblico e a controllare l’emotività. È iniziato così, come un gioco, piano piano ho preso confidenza e mi sono ritrovata a fare pubblicità».
Ed ecco il famoso spot “Antò, fa caldo!”. Un successone.
«Da lì sono nate tante occasioni, è vero. Ma ho temuto a lungo l’effetto negativo della mia napoletanità. E anche la mia avvenenza l’ho vissuta come un limite».
Non c’è giustizia in questo mondo...
«Non mi lamento, questa mia fisicità mi ha aperto molte porte, ma avevo paura di diventare “la bella” e basta. Volevo intraprendere un certo tipo di carriera: di belle ce ne sono tante, ne nasce una al giorno».
Le belle e intelligenti però sono rare...
«Vero. Ma in Italia si tende a rappresentare la donna a senso unico: o sei sexy, o sei intellettuale. Viviamo in un Paese che ancora fatica a concepire che le donne sono molte cose insieme: mogli, mamme, lavoratrici e a volte un po’ rompipalle».
Come viene fuori la sua napoletanità?
«Sono irascibile, ma mi controllo. La calma ti rende forte, la rabbia ti indebolisce. Una volta, una notissima attrice, che però preferisco non nominare, mi disse una frase mitica: “Mai urlare sul set: se sorridi ottieni tutto quello che vuoi. Io li terrorizzo tutti con un sorriso”. L’ho amata!».
Dai, non ci crediamo che lei non si sfoga mai.
«Quando sono arrabbiata, per prima cosa devo levarmi le scarpe, per avere il contatto con la terra. Cerco di non fare scene isteriche, però d’istinto sono una passionaria e quando veramente mi monta, lancio i sandali tacco 12!».
Insomma le scarpe sembrano importanti nella sua vita...
«Diciamo pure che sono “malata”. Tanti anni fa ho avuto un fidanzato che disegnava scarpe: con lui ho imparato le scollature, il tacco, le forme... Sono una che ne sa!».
Rigorosamente a tacco alto?
«Mi piacciono tutte: infradito, stivali, ballerine, sandali, ma di buona manifattura, raffinate. Ho modelli che non ho mai messo, tanto importabili quanto belle. Vado in giro in ballerine e sneakers, le scarpe restano intatte, al massimo le uso per passeggiare in casa. Questo è motivo di grande conflitto con mio marito, perché non ho più spazio dove metterle: ho la cantina, i box pieni di scarpe e continuo a comprarne...».
E come fa a nasconderle a Zingaretti?
«Ho un metodo: butto la scatola, le infilo in borsa e appena entro in casa le nascondo da qualche parte. Luca non si accorge mai di nulla».
I vestiti l’appassionano di meno?
«Preferisco un bell’accessorio a un abito strepitoso. Ma ho le mie fisse: mi piacciono i cappotti, le giacche e i pullover. I pantaloni, invece, posso comprarli ovunque: non m’importa che siano di qualità».
Alla fine quindi è oculata nelle spese...
«Per niente, sono una spendacciona. Tra me e mio marito non so chi è peggio».
Quali sono le sue attrici di riferimento?
«Meryl Streep, Jodie Foster e Nicole Kidman. Poi ci sono i mostri sacri come Sofia Loren, la Mangano, la Magnani, vabbé... ».
Le piace andare al cinema?
«Prima ero onnivora, vedevo tutto. Da quando è nata Emma molto meno. L’ultimo film che ho visto? Reality di Matteo Garrone: bellissimo. Riesce a raccontare l’Italia così come lo facevano i grandi registi di una volta».
E la televisione la guarda?
«No».
Niente di niente?
«Mi piace History Channel, guardo pochi programmi. Dei talk show non ne posso più: detesto la tv urlata».
Nonostante la sua timidezza, dà l’idea di essere molto sicura di sé…
«Ho lavorato molto su di me, credetemi».
Suo marito l’ha aiutata?
«Certo. Ma ho fatto molta attenzione a non essere classificata come “la moglie di”, perché Luca era già molto famoso».
Ci racconta come vi siete conosciuti, com’è andata? È stato un colpo di fulmine?
«L’ho conosciuto sul set di una fiction, Cefalonia. Lo trovavo molto seducente, però all’epoca ero impegnata e poi gli attori li tengo sempre a distanza. Siamo stati a lungo solo amici. Un’amicizia che nascondeva una grande passione, ma noi non lo sapevamo».
Poi è successo che...
«...che lui mi marcava stretta. Mi ha corteggiata con molta discrezione, trovavo fasci di fiori bianchi ovunque mi spostassi. È stato assolutamente irresistibile».
E noi non facciamo fatica a crederle...
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