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Grazia

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Lifestyle

Keira Knightley: «Il matrimonio non è una gabbia»

Keira Knightley: «Il matrimonio non è una gabbia»

foto di Carlo Bizio Carlo Bizio — 13 Marzo 2014

Fotogallery Keira Knightley: «Il matrimonio non è una gabbia»

  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley Keira Knightley Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley e Jamie Dornan Keira Knightley e Jamie Dornan Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
  • Keira Knightley e James Righton Keira Knightley e James Righton Keira Christina Knightley nasce a Teddington, in Inghilterra, il 26 marzo 1985.
/ 18 Tutte le foto
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Keira Knightley torna al cinema in un film d’azione. Insolito, per lei. Ma non è l’unica novità. Qui, infatti, parla anche della sua felice vita coniugale e dell’uomo che ha sposato. Che, sotto le lenzuola, si lamenta di una cosa

A Park City, nello Utah, Stati Uniti, la temperatura oscilla attorno allo zero.
Keira Knightley arriva nel locale del nostro incontro imbacuccata in un parka, ci mette un po’ prima di toglierselo, mentre ordina un caffè bollente al cameriere. Sotto, indossa un completo 
di cashmere, gonna al ginocchio, non porta calze e  ha un paio di stivaletti di gomma non molto adatti per camminare sulle vie ghiacciate del paese. «Dovrei esserci abituata, essendo londinese, ma la neve e il ghiaccio non fanno per me. Sono freddolosa di natura», dice l’attrice 28enne, al cinema dal 20 marzo in Jack Ryan - L’iniziazione, action thriller che ha come protagonista un agente della Cia (interpretato da Chris Pine) che lotta contro il terrorismo.

Knightley tiene molto alla sua privacy. Lo scorso maggio si è sposata con James Righton, il tastierista della rock band Klaxons, in una cerimonia privatissima nel Sud della Francia. Nelle interviste non si sbilancia mai, ma oggi è in vena di confidenze: «Sa qual è il mio peggior difetto secondo mio marito? Ho sempre i piedi ghiacciati sotto le lenzuola».

È l’unica nota stonata della sua vita coniugale?
«Ho sempre avuto una sorta di pregiudizio sul matrimonio. Odio le categorie, odio farne parte e non mi piace sentirmi costretta a fare qualcosa: pensavo che sposarsi significasse entrare in 
una gabbia. Non mi sarei mai immaginata che un uomo sarebbe riuscito a portarmi all’altare. Oggi, invece, scopro che è bellissimo: tra me e James 
c’è un rapporto molto solido e chiamarci marito 
e moglie lo rafforza giorno dopo giorno».

Insomma, lei è una donna felice.
«Finalmente, dopo molti anni in cui non mi davo pace, sto imparando a godermi la vita. Do molto meno peso al giudizio delle persone, mi sento meno nevrotica e meno propensa a prendermi a frustate ogni volta che sbaglio. Ho avuto così tante crisi da adolescente, e poi da 20enne, che sono felice di essere ora sulla soglia dei 30 con James al mio fianco».

Qual è stato il momento di crisi più complicato della sua vita?
«Il successo del primo Pirata dei Caraibi, quando non avevo ancora 20 anni, mi ha creato più problemi che vantaggi. Non potevo uscire con i miei amici, andare a un concerto né a una festa come facevano tutti i miei coetanei. Se mettevo il naso fuori c’era sempre una folla di persone attorno a me. Ho reagito con un eccesso di prudenza e di introversione. Ho preso tutto troppo seriamente. Ho anche lasciato il cinema per un po’. Poi, il giorno del mio 25° compleanno, mi sono detta: “Ok, adesso basta, sto bene così come sono, devo imparare a rilassarmi”. Da lì ho cominciato ad aprirmi di più, a essere meno diffidente».

Dal punto di vista della carriera che cosa desidera adesso?
«Ho lavorato ininterrottamente per cinque o sei anni e adesso comincio a stancarmi. Non voglio più 
vivere così, ho deciso di passare più tempo con James e le persone che amo».

Di solito le attrici parlano di “prendersi una pausa” quando hanno intenzione di avere un figlio.
«Non ho detto che smetto di recitare, ma che diminuirò i miei impegni lavorativi: non farò più di due film l’anno».

Come mai, dopo Anna Karenina del 2012, ha scelto un film commerciale come Jack Ryan – L’iniziazione?
«In effetti, è una scelta inusuale per me, è stato il regista Kenneth Branagh a convincermi: “Keira, non sentirti in colpa”, mi ha detto, “è un film d’azione 
e va bene così. Anche Shakespeare ha messo molta azione nelle sue tragedie”. Le sue parole sono state liberatorie per me, mi hanno fatto riflettere sul fatto che forse sono un po’ estremista nelle mie decisioni. Sono una che non torna mai indietro dopo aver fatto una scelta».

Lei ha appena finito di girare Laggies, commedia che vedremo il prossimo autunno, dove interpreta una donna incapace di impegnarsi troppo.
«Lo so, ne combino di tutti i colori in quel film 
per colpa dell’indecisione cronica. È una malattia, non è solo un modo di comportarsi. Nell’atto, apparentemente semplice, di non impegnarsi, si nasconde in realtà qualcosa di più complesso, che tocca tutti noi. Quella di Laggies è una storia universale: il non sapere che cosa si vuole dalla vita, 
la mostruosità del restare paralizzati e non reagire, 
il continuare a fluttuare nel mondo senza 
meta... È un gran casino: a chi non è capitata una situazione del genere?».

In Jack Ryan – L’iniziazione a lei è capitato di essere l’unico personaggio femminile del cast. Problemi?
«Non è la prima volta che succede. Mi sono fatta 
le ossa per farmi rispettare quando sono in mezzo 
a tanti uomini».

A Hollywood c’è un clima sessista?
«Purtroppo questo è un mondo dove la parola “femminista” viene guardata con sospetto, troppi uomini ancora danno per scontato che le mogli debbano fare tutto in casa. È una mentalità che mi manda in bestia. Hollywood dovrebbe dare il buon esempio, invece continuano a essere troppo pochi 
i film con protagoniste femminili. E quando i ruoli femminili vengono pevisti nel copione, ecco che sono troppo legati all’aspetto esteriore e meno alla bravura. Ma questa tendenza può essere cambiata».

Come?
«In generale, noi donne ci dobbiamo mettere nella condizione di prendere in mano le redini del mondo. Nel mio piccolo io ho l’intenzione di avvicinarmi alla regia. Per raccontare le mie storie e per valorizzare il talento delle donne».

Ha già in mente chi vuole come protagonista del suo primo film da regista?
«Kate Winslet, attrice geniale, donna, madre e moglie bellissima. Ai Golden Globes si è arrabbiata con fotografi e cameraman perché la inquadravano in primo piano dall’alto verso il basso e ha detto: “Ma insomma, voi i maschi li inquadrate così, come se fossero degli oggetti?”, ha strillato. È fantastica».

È arrivato il momento dei saluti. Keira Knightley si infila il parka, tira su il cappuccio con eco-pelliccia. Si vede che non ha voglia di uscire al freddo: «Come mi è venuto in mente di mettermi una gonna senza calze? Da domani solo calzamaglia e jeans», dice con il suo elegante accento british.

© Riproduzione riservata

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