GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Re-Nutriv Estée Lauder

    Re-Nutriv Estée Lauder

    Re-Nutriv Estée Lauder

  • CleanBeauty

    CleanBeauty

    CleanBeauty

  • Mango Trends

    Mango Trends

    Mango Trends

  • Nuova #ghdgold

    Nuova #ghdgold

    Nuova #ghdgold

  • Life is full of Amo

    Life is full of Amo

    Life is full of Amo

  • Don’t call me

    Don’t call me

    Don’t call me

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • Oroscopo
  • Casa
  • Uomo
  • Food
  • ACCEDI
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
  • Newsletter
    • Contributors
    • Pubblicità
    • Network Mondadori
    • Gruppo Mondadori
    • Informativa Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Note legali
    • Nuove condizioni d'uso - in data 11/07/2017 sono entrate in vigore le nuove Condizioni Generali, ti invitiamo a prenderne visione qui
    • Arnoldo Mondadori Editore s.p.a. © 2015 p.iva 08386600152

Grazia

Stai leggendo:

Lifestyle

Keanu Reeves: «Sono un uomo in fuga»

Home » Lifestyle » Interviste » Keanu Reeves: «Sono un uomo in fuga»

Keanu Reeves: «Sono un uomo in fuga»

foto di Cristiana Allievi Cristiana Allievi — 4 febbraio 2015

Fotogallery Keanu Reeves: «Sono un uomo in fuga»

  • Keanu Reeves Keanu Reeves Keanu Charles Reeves nasce a Beirut, in Libano, il 2 settembre 1964.
  • Keanu Reeves in “Spalle larghe” Keanu Reeves in “Spalle larghe” Debutta al cinema nel 1985 nel film “One Step Away” e l’anno seguente in “Spalle larghe” (nella foto).
  • Keanu Reeves, Glenn Close e John Malkovich Keanu Reeves, Glenn Close e John Malkovich Nel 1988 recita accanto a Glenn Close e John Malkovich sul set del film “Le relazioni pericolose” di Stephen Frears.
  • Keanu Reeves nel film “Parenti, amici e tanti guai” Keanu Reeves nel film “Parenti, amici e tanti guai” L’anno dopo viene diretto da Ron Howard sul set del film “Parenti, amici e tanti guai”.
  • Keanu Reeves in “Point Break” Keanu Reeves in “Point Break” Nel 1991 recita nel film “Point Break - Punto di rottura” di Kathryn Bigelow.
  • Keanu Reeves in “Belli e dannati” Keanu Reeves in “Belli e dannati” Nello stesso anno viene diretto da Gus Van Sant in “Belli e dannati”.
  • Keanu Reeves in “Dracula di Bram Stoker” Keanu Reeves in “Dracula di Bram Stoker” Nel 1992 è sul set di “Dracula di Bram Stoker” diretto da Francis Ford Coppola.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves L’anno dopo viene diretto da Bernardo Bertolucci in “Piccolo Buddha”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Nel 1994 recita nel film “Speed” (nella foto) e l’anno seguente è sul set di “Johnny Mnemonic” e de “Il profumo del mosto selvatico”
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Il 1997 è l’anno del film “L'avvocato del diavolo”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Nel 1999 è sul set del film cult “Matrix”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Il 2000 è un anno intenso che lo vede recitare sui set dei film “The Gift - Il dono” (nella foto), “le riserve” e “The Watcher”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Nel 2003 recita nei due sequel di “Matrix”: “Matrix Reloaded” (nella foto) e “Matrix Revolutions”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Nel 2005 recita nel film “Constantine” (nella foto), “Ellie Parker”, “Echo” e “Thumbsucker - Il succhiapollice”.
  • Keanu Reeves in “A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare” Keanu Reeves in “A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare” Nel 2006 è il protagonista di “A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare”, film ritoccato con tecnica animata digitale.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Il 2013 è l’anno di “47 Ronin”.
  • Keanu Reeves Keanu Reeves Nel 2014 è il protagonista di “John Wick”.
  •  
/ 17 Tutte le foto
ADVERTISEMENT

...

Quando non suona il basso nella sua band, Keanu Reeves costruisce moto e scrive poesie. Al cinema è un killer che combatte i fantasmi del passato. Ma qui l’attore più misterioso di Hollywood racconta come ha imparato a fare i conti con i suoi demoni

Era sparito dalle scene, ma ora, a 50 anni, Keanu Reeves è tornato in un film d’azione, John Wick, subito osannato dalla critica. Il quotidiano americano The New York Times ne celebra la perfezione, il settimanale Time loda l’humor nelle scene violente. Ora anche il pubblico italiano potrà rivedere l’attore al cinema e rimanere per lo meno sedotto dai suoi occhi esotici e da quell’aria timida così irresistibilmente sexy.

Per Reeves è un ritorno alla grande, ma non bisogna illudersi: presto scomparirà di nuovo, perché lui non è il solito divo di Hollywood. È un uomo che ama le fughe, che diserta la mondanità, che nasconde il proprio nome anche quando regala in beneficenza migliaia di dollari, che è stato scoperto dai paparazzi a passare la mattina con un barbone a Los Angeles, per donare ascolto e conforto.
Reeves è imprevedibile, perché non segue le logiche del business. All’apice del successo si è messo a girare in lungo e in largo gli Stati Uniti con la band che aveva fondato, i Dogstar, vivendo senza fissa dimora per mesi. Oggi ha ripreso a suonare il basso e sta pensando di rimettere in piedi i Dogstar: «La band non è ancora ricostituita del tutto. Abbiamo ricominciato da poco. È un po’ come reincontrare dei vecchi amici dopo tanto tempo», racconta. Come faccia a essere così indipendente dalle regole di Hollywood? Per Reeves i soldi non contano: «Potrei tranquillamente vivere per i prossimi secoli con quello che ho già guadagnato», ha dichiarato.

Ma dietro la sua irrequietezza c’è anche altro. Il padre drogato e spacciatore, la leucemia che ha colpito la sorella Kim, di due anni più giovane di lui, il suo più grande punto di riferimento familiare, la figlia nata morta e la compagna Jennifer Syme scomparsa in un incidente d’auto.
Keanu Reeves è in fuga, ma i demoni del suo passato lo seguono ovunque. Oggi dice di essere single, di non avere tempo per l’amore, la verità è che il fantasma di Jennifer non è facile da sostituire. Meglio la solitudine.
In una vita lontana dai fasti, l’unico capriccio che l’attore si concede è la passione per le moto. Ha fondato la Arch Motorcycle Co., che costruisce moto su misura. Ha scritto un libretto di poesie, Ode to Happiness, Ode alla felicità, quasi per esorcizzare il dolore. E l’anno scorso ha debuttato alla regia con Man of Tai Chi, girato interamente in Cina e di cui è anche protagonista.
Reeves parla a Grazia da Los Angeles, quando ha appena terminato la produzione dei thriller Knock, Knock, di Eli Roth, e The Whole Truth, con Renée Zellweger. E per le fan italiane c’è una buona notizia: Maria De Filippi l’ha voluto fortissimamente in questa edizione del suo programma C’è posta per te.

Che cosa l’ha attratta di John Wick?
«Mi è piaciuto il mondo un po’ di fantasia in cui vive, con case bellissime, soldi a palate, oggetti sofisticati e opere d’arte. Mi sono piaciuti i dialoghi, ma soprattutto le cose che non vengono dette. Prediligo il mistero e le strade che si incrociano silenziosamente. I film d’azione mi sono sempre piaciuti, ma cerco di raccontare storie che abbiano qualcosa in più. È il motivo per cui sono andato da Chat e David (Stahelski e Leitch, i registi di John Wick, ndr) con questo progetto, avevo intuito che potevano rendere al meglio questo mondo sommerso».

Hanno un passato di stunt, hanno lavorato in molti film d’azione e uno dei due era la sua controfigura in Matrix. Com’è stato averli come registi?
«Ho sentito che l’asticella si alzava, in termini di aspettative. Entrambi vengono dal mondo delle arti marziali e non cedono di un millimetro sui dettagli, per questo mi sono sottoposto a una preparazione fisica estremamente impegnativa, ho cominciato mesi prima delle riprese, cinque volte a settimana otto ore al giorno. Poi mi sono allenato un’estate intera per diventare John Wick».

Un uomo che è praticamente scomparso dopo aver detto addio alla vita da killer. Anche lei, uno degli attori più famosi di Hollywood, riesce a rimanere defilato dallo sguardo del  pubblico.
«Non so se John sia un uomo che cerca più di scomparire o di uscire dalla vita. Io non ho mai cercato di abbandonare la vita, ho sempre e solo voluto raccontare storie e mi reputo estremamente fortunato di riuscirci ancora».

C’è una linea sottile nel film, riassumibile in “ognuno ha un prezzo”, concorda?
«Sì, ogni persona ha il suo prezzo. Ma credo dipenda da quello che si sta comprando e vendendo, non trova?».

Willem Dafoe,  il grande cattivo del film, ha detto di aver accettato il ruolo solo per lavorare con lei.  Il motivo è che lei fa i film d’azione in modo diverso da tutti gli altri: riesce a mescolare mistero e forza.
«È molto bello da parte sua. Sono un grande fan di Willem, sono cresciuto guardando le sue interpretazioni, oneste e coraggiose, sia a teatro sia al cinema. Lavorare ai dialoghi è stato meraviglioso, recitare insieme ancora meglio. Snervante, ma molto divertente».

Quali sono i tocchi personali che ha dato al film?
«Il mio apporto più grande è stato il video di John e sua moglie, che lui continua a guardare e riguardare. Lei avrebbe dovuto essere solo un flashback all’inizio del film, ma mi è venuta l’idea del video e ho voluto che diventasse una specie di leitmotiv per ricordare allo spettatore qual è il motore di tutta la storia».

I suoi colleghi di Hollywood si lamentano spesso del fatto che è sempre più difficile ottenere  parti che piacciano davvero, è d’accordo?
«A me sembra che nel cinema indipendente si stia vivendo un vero Rinascimento, ci sono molte opportunità. Mi vengono in mente i film di Paul Thomas Anderson e di Christopher Nolan, geni che hanno stravolto le regole del settore».

Come si è sentito in una New York leggermente proiettata nel futuro?
«Sono contento che la nomini, è una componente importante dell’atmosfera e ai miei occhi è un misto di passato, presente e futuro. Il look più forte che rintracci è nelle linee degli abiti, eleganti, ma dai colori futuristici come gli ori e i rossi. Ci si ispira al cinema di Hong Kong ma anche a Steven Spielberg e ai noir degli Anni 70».

C’è un’ultima domanda che voglio fare prima di salutarlo: in questo film l’attore ha scelto l’eleganza. Mi racconta che il costumista Luca Mosca ha dato agli abiti molti significati simbolici: «Il nero è funereo ed è sacerdotale, è anche molto elegante, ma non richiama l’attenzione. Quando lo indosso, senz’altro mi influenza», spiega Reeves, che d’altronde con il look di Matrix aveva lanciato uno stile.
Poi lo saluto, sapendo già che presto lui “scomparirà” di nuovo.

© Riproduzione riservata

© Riproduzione riservata

  • IN ARRIVO

  • Flower Boobs: decorare il corpo coi fiori è la nuova (sexy) tendenza di Instagram

  • Nail art oro rosa: le unghie rose gold che vi faranno innamorare

  • Cream soda hair: il colore di capelli biondi di tendenza

  • Come scegliere il siero giusto in base all'età e al tipo di pelle

Grazia