GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Young Generation

    Young Generation

    Young Generation

  • Primavera Estate 2021

    Primavera Estate 2021

    Primavera Estate 2021

  • Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

    Borse: tutti i modelli cult del momento

  • It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

    It Shoes: le scarpe più belle della stagione

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • Casa
  • Magazine
  • Oroscopo
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
  • Newsletter
    • Pubblicità
    • Gruppo Mondadori
    • Network
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • © 2021 Mondadori Media S.p.A. - via Bianca di Savoia 12 - 20122 Milano - P.IVA 08009080964 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Lifestyle

José Van Roy Dalì: «La mia vita? Surreale»

José Van Roy Dalì: «La mia vita? Surreale»

foto di Marida Caterini Marida Caterini — 26 Agosto 2011

Quando era piccolo, Suo padre salvador Dalí si travestiva da diavolo per spaventarlo e gli vietava di entrare nel suo studio. "Cercava di mettermi alla prova e non voleva che facessi l’artista", dice José Van Roy. Che, però, non ha potuto rinunciare ai due grandi amori di famiglia: la pittura e gli scherzi macabri

Jose Van Roy Dali

Al telefono, per fissare un appuntamento nella sua casa museo ai Castelli romani, risponde con la voce di Franco Califano. José Van Roy Dalí il vizio degli scherzi lo ha ereditato dal padre, l’artista surrealista Salvador.

Quando c’incontriamo, mi porta subito in giardino davanti a una lapide: vi è incisa la sua data di nascita (17 febbraio 1940) e quella della morte del padre (23 gennaio 1989).

Una lapide in casa non è troppo lugubre?
«Rappresenta il mio amore per la vita. È una goliardata che ho voluto fare per rendere omaggio a mio padre».

Com’è stato il rapporto con un genitore tanto importante e altrettanto imprevedibile?
«Durante l’infanzia è stato conflittuale. Ho cominciato a dipingere a sette anni, ma tenevo i miei quadri nascosti: avevo paura di essere considerato “il figlio di Dalí”. Lui, poi, mi scoraggiava e non mi permetteva nemmeno di entrare nel suo studio: temeva che rovinassi i suoi lavori!».

Dev’essere stata dura...
«Ho reagito male, ma in fondo era solo la mia personale ribellione alla figura paterna. Avevo una visione negativa del mondo. Adesso sto rimediando».

Come?
«Con un libro che uscirà a fine anno. Sarà intitolato Nel nome del padre… e della madre e sarà una denuncia di tutte le persone che hanno infangato la memoria dei miei genitori (sua madre Gala fu modella e musa di Dalí, ndr) pur di avere visibilità. Gente che, dopo aver goduto della fiducia dei miei, li ha traditi scrivendo infamie sul loro conto».

Però suo padre non era tenero con lei: è vero che era spesso vittima dei suoi scherzi?
«Sì, ed erano terribili. Mi svegliava di notte travestito da diavolo e minacciava di portarmi via. Oppure mi metteva vicino al letto un grosso orso impagliato, facendomi credere che l’animale lo avesse divorato e chiedeva a me di liberarlo. All’inizio ero terrorizzato, poi, una volta capito che era uno scherzo, reagivo e gli guastavo la sorpresa. Papà ci rimaneva male».

Gli ha mai chiesto il perché di questi agguati?
«Voleva mettere alla prova il mio carattere e la mia intelligenza. Diceva che, nella vita, bisogna coltivare la menzogna perché la verità è piatta. Spesso, all’improvviso, cominciava a parlare in latino solo per ridere del mio stupore. Poi, una volta, gli dissi: “Un giorno, quando non ci sarai più, mi vendicherò di te”».

Lo ha fatto?
«No, alla fine mi sono appassionato anch’io agli scherzi. Al punto da presentarmi a una mostra disteso in una bara portata a spalla da alcuni complici. È diventata una mania, al punto che nessuno mi vuole più in tv come ospite: hanno paura di quello che posso inventarmi».

Lei, José, che lavoro fa?
«Mio padre non voleva che facessi l’artista. Diceva: “Lascia stare, dopo di me è troppo impegnativo”. Aveva ragione: gli artisti hanno cessato di esistere dopo la sua morte. Io sono un viaggiatore del tempo. Oggi in troppi credono che l’arte sia un mix di bravura e stravaganze. Ma non basta...».

E come vive un viaggiatore del tempo?  
«Ho scelto di anteporre la vita privata a quella professionale. Alcuni, forse, mi considerano uno stupido, ma io non sono pentito. Abito in una casa museo da 32 anni e da 38 sono sposato con la stessa donna, Barbara. Mai un tradimento, neppure col pensiero».

Sembra una favola. Come l’ha conosciuta?
«Mi sono innamorato di lei prima ancora di incontrarla. Tempo fa avevo dipinto in un quadro il mio tipo ideale di donna. E un giorno, in un caffè, un mio conoscente mi presenta un’indossatrice: rimasi folgorato. L’unica differenza con la donna che avevo dipinto erano i capelli. I suoi erano biondi, ma poi mi rivelò che era una parrucca».

La conquistò subito?
«No, Barbara mi snobbava. Io le dissi: “Tu ti innamorerai di me”. E lei rispose con una smorfia di disprezzo. Alla fine, però, ce l’ho fatta: a lei ho dedicato tutta la mia vita, sacrificando anche il desiderio di paternità. Di comune accordo abbiamo deciso di non avere figli. Per me è come un incantesimo: ho bisogno di lei anche quando dipingo».

Il maggior rimprovero che muove a suo padre?
«Di essere stato dalla parte dei toreri e non dei tori. Non sopporto la violenza sugli animali».

Solo questo?
«Una volta gli rimproveravo anche  di non essermi stato abbastanza vicino».

In questo momento sta lavorando a una mostra. Di che cosa si tratta?
«Sto preparando un’esposizione su Venezia: 50 quadri, senza aver mai visitato la città».

Ma a un Dalí l’immaginazione certo non manca...

© Riproduzione riservata

  • IN ARRIVO

  • La normalità di essere prime. Intervista a Elisabetta Casellati

  • Cosa guardare su Amazon Prime Video: catalogo aggiornato a Marzo 2021

  • L'abito sorbetto di Matilde Gioli è da colpo di fulmine (e la bella notizia è che è anche in saldo!)

  • Sanremo 2021: "Hands up" per Elodie!

Grazia
Vuoi abilitare le notifiche?
Attendi…

No, grazieSi, attiva