Fotogallery Diane Fleri: «Aspetto una bimba (e già non vedo l’ora di darle un fratellino…)»
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Vi sembrano le parole di una mamma perfetta? Siete fuori strada. Diane Fleri è tutto fuorché conformista. Prima è andata a convivere («Sfidando mio padre»), poi è rimasta incinta («Inaspettatamente») e se le parlate di matrimonio risponde che non ci pensa proprio. E del compagno Sharim? «Gli ho detto che ero incinta, mi ha attaccato il telefono in faccia!». Ma non è come pensate...
Vi sembrano le parole di una mamma perfetta? Siete fuori strada. Diane Fleri è tutto fuorché conformista. Prima è andata a convivere («Sfidando mio padre»), poi è rimasta incinta («Inaspettatamente») e se le parlate di matrimonio risponde che non ci pensa proprio. E del compagno Sharim? «Gli ho detto che ero incinta, mi ha attaccato il telefono in faccia!». Ma non è come pensate...
«Ho scoperto di essere incinta alle cinque del mattino dopo una notte insonne», dice Diane Fleri, attrice francoitaliana di 29 anni.
«Era giugno e da un paio di settimane non mi sentivo bene. Mia madre me lo ripeteva: “Sei incinta, sei incinta”. Aveva ragione.
Ho chiamato il mio compagno (il parrucchiere Sharim Sabatini, 36 anni, ndr), che era in Sicilia per lavoro.
L’ho tirato giù dal letto, per il panico gli è venuta l’asma e mi ha attaccato il telefono in faccia: “Ti richiamo dopo”.
La sua reazione sconvolta me l’aspettavo, mi sembrava anormale la mia tranquillità. Ero ancora incredula e a un certo punto ho fotografato il test con lo smartphone per controllare il risultato anche sullo schermo».
Non era una gravidanza programmata?
«No, ma in pochissimo tempo è diventata la più logica delle cose. Adesso mi rendo conto che quella mattina, mentre guardavo il test e il cellulare, mi sentivo pronta a essere mamma. Anzi, ho avuto la fortuna di non dover pianificare un evento così grande. E mi sono sentita speciale: “Tu sei più vicina all’albero che fa i frutti rispetto a chiunque altro”, mi dice mia sorella da quando ho il pancione».
È un maschio o una femmina?
«Una bimba. Vogliamo chiamarla Zoe. Questa parola in greco significa vita, quando l’abbiamo letto sul libro dei nomi abbiamo pensato: “Che cosa potrebbe esserci di meglio?”. La nascita è prevista per il 18 dicembre: Sagittario. È il segno zodiacale di mio fratello con cui ho litigato tutta la vita, però al femminile il rapporto dovrebbe filare liscio...».
Diane Fleri è un fiume in piena. Il pancione di otto mesi, abbinato al suo sorriso accogliente e al taglio di capelli corto-spettinato, le sta benissimo.
È luminosa e non trattiene la gioia. Pensare che nella nostra ultima intervista, giusto un anno fa, mi aveva raccontato una difficile crisi personale.
All’epoca aveva appena confessato a suo padre, un ex diplomatico 76enne molto tradizionalista, di convivere con Sharim. Diane si è ribellata fin da ragazza alle “regole” senza mai, però, affrontare le sue scelte di vita col genitore.
«Per fortuna ho avuto il coraggio di aprirmi con il mio papà, perché poi guarda cos’è successo», dice l’attrice, quando le ricordo la nostra “puntata precedente”. A questo punto, una domanda è inevitabile.
Come ha reagito suo padre alla notizia che aspettava un figlio?
«Ha preso la tazza da cui stava bevendo, l’ha spostata di pochi centimetri e ha detto: “Be’, non mi stupisce”. Nient’altro. Che significa: sono felice e non voglio fare polemiche. È stato il modo più soft per esprimere i suoi sentimenti. Certo, qualche giorno dopo sono emerse le discussioni su matrimonio e battesimo, e io mi sono infiammata: mi è scattato l’istinto di protezione da lupa, perché non sopporto che i miei vogliano impormi qualcosa. Mio papà ha capito e ha fatto retromarcia. Non so quanto durerà e quando tornerà all’attacco...».
Rispetto al nostro incontro di un anno fa, quindi, non ha cambiato idea: niente matrimonio?
«Forse dopo la nascita di Zoe ci ripenserò, ma non credo. Mi respinge. Lo vedo come un contratto che ti unisce a un’altra persona solo per dovere».
È anche una promessa d’amore: non è che la spaventa la formula “per sempre”?
«Prima sì, e molto. Per un periodo, la scorsa estate, io e Sharim abbiamo sognato tradimenti, altre persone accanto a noi, o ritorni nel passato da single. Ne abbiamo parlato, confessando questa paura di entrambi. E poi ci abbiamo riso su. A cena ci ho brindato sopra mille volte: “Qualsiasi cosa accada in futuro, io sono contenta di avere una figlia da te. Da chi potrei volerlo altrimenti?”».
Sharim è pronto per fare il papà?
«Se lui potesse allattarla, lo farebbe. Ogni volta che mi vede con il pancione, gli leggo negli occhi la gratitudine. Già immagina le prime parole della bambina, i primi passi, di costruire la casetta sull’albero, di insegnarle il surf e di giocare alla boxe. Lui non si annoia mai a fare progetti per noi tre: per me è fondamentale condividere con lui tutte queste cose piuttosto che con le amiche o con mia madre».
E lei, come mamma non ha paura di fare errori?
«Continuo a sognare che Zoe nasce e io la faccio cadere, oppure la dimentico in un ristorante, la ritrovo mesi dopo e mi chiedo: “È cresciuta sola, sarà felice senza che l’abbia allattata?”. Non bisogna chiamarsi Freud per capire che viene a galla la mia paura di non essere all’altezza del compito. Però ho anche delle certezze sull’educazione: niente regole preconfezionate. Sul sesso, per esempio, non serve a nulla dire: “Non puoi avere un fidanzato prima dei 15 anni e non puoi avere un rapporto sessuale prima dei 18”. Quello che veramente voglio trasmetterle sono il buon senso e l’amor proprio. Con queste due armi sarà in grado di affrontare tutto».
Lei ha dichiarato di avere avuto un’esperienza con un’altra donna. Come lo spiegherebbe a sua figlia?
«Si è trattato di poco più di un bacio. È stato un tentativo di capire se mi piaceva o no. Non c’è molto da dire. Se a Zoe capitasse un’avventura con una ragazza, apprezzerei la sua curiosità e il coraggio di non chiudersi in un’identità sessuale imposta dalle convenzioni».
Il primo posto al mondo che vorrebbe far scoprire a Zoe?
«Il luogo dove sono nata, la Bretagna: l’oceano e la natura selvaggia, in un paesino di marinai».
Il 15 novembre esce al cinema la commedia Quell’estate dove, guarda caso, lei interpreta una mamma...
«Nel film ho una figlia, ma il bello è che alla fine sarò di nuovo incinta. Quindi alla presentazione con il pubblico avrò il pancione sia sullo schermo sia in poltrona. E c’è un altro motivo per cui sono affezionata a questa commedia. È un’opera prima ed è stata presentata per la prima volta al festival Alice nella città, a Roma, una rassegna dei giovani e per i giovani, di cui quest’anno sarò la madrina!».
Si vede che nella sua “carriera” una figlia sola non basta...
«È quello che pensa anche papà Sharim: al più presto deve arrivare un fratellino per Zoe».
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