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Grazia

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Lifestyle

Bar Refaeli: «Vince sempre il lieto fine»

Bar Refaeli: «Vince sempre il lieto fine»

foto di Simona Coppa Simona Coppa — 23 Luglio 2015

È una delle top model più pagate al mondo. E una delle più desiderate. Ora Bar Refaeli sta per coronare il suo sogno d’amore con l’uomo che le ha chiesto di sposarla. Ma dietro quella che sembra una favola si nasconde la vita di una donna che ha sofferto molto. Grazia vi racconta la solitudine che non l’ha mai lasciata e il suo matrimonio a piedi nudi

Bar Refaeli

Sexy, bellissima, ma non solo. Bar Refaeli è una delle modelle più pagate del mondo. È anche la prima top model che, nel corso della carriera, ha “vestito” un Boeing 737 con la sua gigantografia in bikini. È la donna che ha conquistato il divo più corteggiato di Hollywood, Leonardo DiCaprio, ma soprattutto l’unica (finora) che l’ha tenuto legato in una relazione per quasi sei anni. Un record. La biondissima Bar, che passa da un party a bordo di uno yacht ai red carpet più glam, è tutto questo. E ora sta per realizzare il suo sogno d’amore: su una spiaggia dei Caraibi, il fidanzato Adi Ezra le ha chiesto di sposarlo. E lei ha detto sì. È il lieto fine di una favola patinata? Forse. Ma c’è un’altra verità, che la top model ci racconta in questa intervista e che ci fa capire che anche nella vita di un’icona della moda ci possono essere amarezze, delusioni, ostacoli.
Alla mondanità Bar Refaeli ha sempre preferito la famiglia. «Quando è nato il mio ultimo fratellino, On, è stato il giorno più bello della mia vita», racconta a Grazia. «Ne ho uno di dieci anni più grande, Neil, che mi ha viziato. Ma gli altri due, Dor e On, sono più giovani e mi hanno trattato come un maschiaccio. Io, nei loro confronti, sono sempre stata molto materna». Sua mamma, Tzipi Levine, top model famosa negli Anni 70, è il suo punto di riferimento. Non tanto per la carriera: «Mi ha dato consigli di vita, di molti ho fatto tesoro». Il padre, Rafi Refaeli, le ha insegnato l’importanza dei sentimenti: «Mio papà è il mio eroe, la mia guida», dice lei.
Nata in Israele, a Hod HaSharon, una città di poco più di 50 mila abitanti, Bar ha dovuto abbandonare presto il ranch dove il padre allevava cavalli. Ha vissuto a Londra, a New York, poi a Los Angeles: «Ero convinta che il mio futuro fosse in California. Ma anche in quel periodo Israele aveva un posto speciale nel mio cuore». Così, è tornata a Tel Aviv: «Ci sono tante persone nel mondo della moda alle quali voglio bene, ma i miei amici più cari sono israeliani, li conosco da molto tempo. Molto prima di diventare famosa. E di loro mi fido», ci racconta.
Bar Refaeli è molto orgogliosa di essere ebrea, ma non solo per il senso di appartenenza a una cultura. Infatti a Grazia spiega: «Non sono religiosa. Vengo da un Paese che ha attraversato tante guerre di fede. Ma accetto le persone per quello che sono, non faccio differenze di culto o di razza. Io mi considero prima di tutto un essere umano». Alcuni anni fa è stata coinvolta in una polemica con il giornale israeliano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato una sua intervista nella quale Bar affermava di essere felice di non aver fatto il servizio militare in Israele, dove è obbligatorio per uomini e donne, e che preferiva vivere a New York piuttosto che morire per il proprio Paese. La vicenda si è conclusa con una querela da parte di Bar. Ma è solo l’ulteriore prova del fatto che il vero motivo per il quale ha deciso di lasciare gli Stati Uniti e di ritornare in patria era ricongiungersi con i suoi affetti. L’icona fashion Bar è una donna emotiva, che ha bisogno di avere vicino le persone alle quali vuole bene.

Se potesse ritornare indietro farebbe le stesse scelte?

Leggi il resto dell’intervista sul numero di Grazia in edicola questa settimana

© Riproduzione riservata

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