Fotogallery Alessandro Preziosi: «Non vi sembra che abbia naso?»
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Attore, regista, direttore artistico. ne ha fatta di strada Alessandro Preziosi dai tempi di Elisa di Rivombrosa. Adesso è Cyrano de Bergerac a teatro. «Un modello da imitare», dice. E con il quale pensa di avere una cosa in comune...
Attore, regista, direttore artistico. ne ha fatta di strada Alessandro Preziosi dai tempi di Elisa di Rivombrosa. Adesso è Cyrano de Bergerac a teatro. «Un modello da imitare», dice. E con il quale pensa di avere una cosa in comune...
Alessandro Preziosi scrive poesie d’amore, imita alla perfezione Pino Daniele ed è... un vigile urbano mancato. Ha una voce profonda e impetuosa, che ricorda quella di Vittorio Gassman. Lo abbiamo scoperto nel corso di questa intervista telefonica sulla strada tra Roma e Lucca, che l’attore napoletano sta percorrendo per portare in tournée Cyrano de Bergerac, la nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo, di cui è direttore artistico, e che lo vede sul palcoscenico nella duplice veste di regista e interprete.
«La voce di Gassman? Grazie per il complimento. Ma non scherziamo. Vittorio era un mito. In comune abbiamo l’amore grandissimo per il teatro e per Shakespeare».
E la passione per le donne? Lei, Cyrano-Alessandro, le ha mai conquistate scrivendo lunghe lettere d’amore, o facendosele scrivere, come il protagonista dal grosso naso della commedia?
«Io creo composizioni in rima, metto giù pensieri, le lettere non mi piacciono, nemmeno riceverle. Da ragazzo mi è capitato di mandare missive amorose, magari anche scopiazzate. C’erano molti passaggi intricati, la mia scrittura era troppo complessa, a volte non mi raccapezzavo nemmeno io. Ero solo un ragazzo del Vomero...».
Non mi dica che aveva bisogno delle lettere per conquistare le ragazze...
«Ho già pagato abbastanza dazio per l’interesse sulla mia vita sentimentale».
Chiederle se adesso è fidanzato mi pare lecito...
(Ride) «Avrei bisogno di un po’ di tempo, devo pensare a come risponderle. In realtà neppure io lo so. La curiosità mediatica verso me e Vittoria (l’attrice Vittoria Puccini, dalla loro relazione è nata Elena, 6 anni, ndr) ci ha fatto molto male. Due “poveri Cristi” sempre sbattuti sui giornali, la loro intimità violata, perennemente inseguiti dai paparazzi... Ci siamo amati tanto, questo sì, ma la stampa è stata infernale nei nostri confronti».
Conseguenza anche dell’affetto che il pubblico nutriva per voi dai tempi dello sceneggiato “Elisa di Rivombrosa”.
«L’affetto della gente lo avverto quando giro per l’Italia, e mi fa piacere. Così come capisco l’interesse per l’amore tra due persone che fanno un lavoro speciale come quello di attore, ma a volte è stato tristissimo “condividere” momenti privati coi fotografi...».
Torniamo a Cyrano: com’è il suo?
«Di sicuro ha temperamento... Recitai per la prima volta in questa commedia nel ’97. Metterla in scena oggi, per me, è rendere omaggio al teatro. Il mio è un Cyrano più popolare. Le luci sono quasi da cartoon Disney, la scenografia, nel finale, diventa “lunare”».
Ha senso parlare ancora di amore “lirico” e di amicizia in una società sempre più materialistica?
«Invidio a Cyrano il grande senso della dignità, la fierezza e l’orgoglio, quell’essere uomo senza macchia. Al suo amico Cristiano la purezza intellettuale, è un uomo privo di sovrastrutture. Sono due modelli da imitare anche ai giorni nostri».
Dicono che lei sia inquieto...
«Certo, vado a rubare nei supermercati! Scherzo, ovviamente... La mia inquietudine, sempre che la si possa definire tale, è il desiderio, la necessità di andare a cogliere, nelle situazioni della vita, più fascinazione possibile. Non sto fermo, sfido gli eventi. In questo momento anche l’autovelox... Scherzo, di nuovo. Lettrici, mi raccomando, usate l’auricolare, come sto facendo io».
Insomma, un bulimico della vita...
«No, è il mio istinto. C’è chi la quiete la incontra passeggiando e chi la vive prendendo i treni della vita. Sono un uomo dinamico».
Ha interpretato un chirurgo plastico in “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato con Laura Chiatti...
«È un’ottima collega e una persona molto in gamba, mi è piaciuta molto, umanamente, e anche il film piacerà al pubblico, l’argomento è molto attuale. Personalmente, la rincorsa spasmodica alla bellezza non la capisco, quasi mi fa paura».
Le è mai capito di uscire con una donna che aveva fatto ricorso alla chirurgia plastica?
«Premesso che non giudico, credo che ci sia un abuso della chirurgia estetica. La colpa è anche di certi modelli sbandierati come perfetti. Mi affaccio alle edicole e vedo corpi nudi, seni, bocche carnose: certe copertine sono più pornografiche dei film hard. Tornando alla sua domanda, una volta ho rivisto un’amica, dopo molto tempo, ed era completamente diversa, più formosa. Ho faticato a trattenermi dal commentare la sua trasformazione».
Una persona potrebbe obiettare: è facile parlare per lei, che è un bell’uomo...
«Comunque sia, io sotto i ferri non ci andrò mai, anche se ritengo la cura del proprio aspetto importante. Vado in palestra, nuoto, corro ma senza regolarità, quando ne ho voglia. Non mi turba invecchiare, sono sereno riguardo al mio fisico».
E se avesse il naso di Cyrano?
«Anche il mio non scherza».
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