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Moda

Karl Lagerfeld: storia di una vera icona della moda

Karl Lagerfeld: storia di una vera icona della moda

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Stilista, fotografo, esteta, icona di stile: Karl Lagerfeld è stato uno dei più grandi interpreti della moda del nostro secolo

Definirlo semplicemente stilista sarebbe alquanto riduttivo. Karl Lagerfeld è stato uno dei più grandi interpreti della moda di questo secolo. La sua scomparsa avvenuta a Parigi all’età di 85 anni, lascia un vuoto incolmabile.

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Courtesy Chanel 


Ma chi era Karl Lagerfeld? Abbiamo ripercorso la sua storia, tra carriera, vita privata e curiosità.


Karl Lagerfeld: gli esordi

Soprannominato “Kaiser (ovvero imperatore) della moda” per le sue origini tedesche, Karl Otto Lagerfeld lascia nel 1952 - appena quindicenne - la sua terra natale, Amburgo, per terminare gli studi a Parigi. L’innata passione per il disegno e la predisposizione per le arti lo portano a partecipare a uno dei primi concorsi di moda dell’epoca, istituito dal Segretariato Internazionale della Lana e poi ribattezzato Woolmark Prize. Si aggiudicherà il primo premio, ex aequo con Yves Saint Laurent.

Nella giuria c’è Pierre Balmain che lo assolda nel suo atelier. È qui che muove i suoi primi passi nel mondo della moda, per poi approdare nel 1959 alla Maison Patou, dove ricopre il ruolo di direttore creativo per cinque anni. Contemporaneamente intraprende una carriera da professionista indipendente, collaborando tra gli altri con Krizia, Mario Valentino, Ballantyne e Chloé.


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Karl Lagerfeld: l'avventura con Fendi

Nel 1965 comincia il lungo sodalizio con Fendi. La linea di pellicceria è il territorio di sperimentazione iniziale dello stilista, mentre risale al 1977 la prima collezione di abbigliamento. Da allora il nome di Karl Lagerfeld è stato legato indissolubilmente a quello della maison romana, della quale è stato direttore creativo fino alla fine dei suoi giorni. 

«Grazie alla sua ineguagliabile creatività, Fendi è oggi sinonimo di qualità senza tempo, forte tradizione e sperimentazione audace e implacabile. La sua morte segna una perdita inimmaginabile» si legge in una nota ufficiale della casa di moda. 


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Karl Lagerfeld: l'incontro con la maison Chanel

Risale al 1983 la nomina a direttore artistico di Chanel. Al geniale couturier si deve il merito di esser riuscito a innovare costantemente - eppure senza stravolgimenti - l'essenza originaria del marchio. Un intento mantenuto fino al suo ultimo show, che lo ha visto assente per la prima volta, destando preoccupazione tra i fan e gli addetti ai lavori. Il giardino mediterraneo allestito al Grand Palais per l'occasione è stato solo l’ultimo dei grandiosi set con i quali lo stilista era solito stupire il suo pubblico. 

Per la maison francese, Karl Lagerfeld ha curato anche tutte le campagne pubblicitarie a partire dal 1987. 


« Il mio lavoro non è rifare quello che Gabrielle Chanel ha fatto ma quello che avrebbe voluto fare. »
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Karl Lagerfeld: la linea che porta il suo nome

Con la sua morte, Karl Lagerfeld lascia anche il suo marchio eponimo, lanciato per la prima volta nell’84 e congelato nel 1998 a causa dei troppi impegni lavorativi. Il brand - sul cui logo campeggia l'effigie stilizzata dello stilista con l'inconfondibile codino da dandy e gli occhiali da sole avvolgenti - è statato rilanciato nel 2011.


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Fashion entrepreneur @oliviapalermo will bring her own New York touch to curating KARL’s Parisian chic classics. Launching in June 2019. #KARLXOLIVIA

Un post condiviso da KARL LAGERFELD (@karllagerfeld) in data: Feb 13, 2019 at 5:15 PST


Karl Lagerfeld: le passioni oltre la moda (la fotografia e... il gatto Choupette)

«Amo essere sempre creativo. Se non lo fossi mi annoierei e la noia è un crimine» diceva di sé. Tra le sue grandi passioni, oltre all'adorata gattina Choupette - inseparabile compagna e musa, nonché erede formale di una parte del suo partimonio - quella per la fotografia: portano la sua firma molte delle campagne pubblicitarie di Chanel e Fendi. La sua produzione fotografica include anche diverse pubblicazioni (come quella del 2003, Waterdance/ Bodywave), servizi per le più importanti riviste di moda internazionali e Mythology, il calendario Pirelli 2011.


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Sending lots of love to Choupette today as she celebrates her 7th birthday! ? #KARLLAGERFELD

Un post condiviso da KARL LAGERFELD (@karllagerfeld) in data: Ago 15, 2018 at 2:04 PDT


Karl Lagerfeld: frasi e citazioni famose

Eccentrico, ironico e, a volte, politicamente scorretto. Non si può parlare di Karl Lagerfeld senza menzionare il suo spiccato sense of humor. Molti dei suoi commenti e delle sue dichiarazioni sono diventati veri e propri aforismi - pardon, Karlismi - che hanno contribuito ad accrescerne il mito, tanto da essere raccolti nel volume "Il mondo secondo Karl" realizzato dai giornalisti francesi Jean-Christophe Napias e Sandrine Glbenkian. Eccone alcuni:

«Il vero lusso? L'intelligenza»

«Sono come una caricatura di me stesso, e mi piace. È come una maschera. Per me, il Carnevale di Venezia dura tutto l'anno»

«Disegno come respiro. Non chiedi di respirare, accade e basta. E se non riuscissi a respirare, sarei nei guai»

«I pantaloni della tuta sono un segno di sconfitta. Avete perso il controllo della vostra vita se uscite con la tuta»

«La moda non è né morale né immorale, però è fatta per tirare su il morale»

«Il mio più grande lusso è non dovermi giustificare con nessuno»

«La moda va consumata subito. Il meglio che possa accadere a un abito è di essere indossato. Non di essere esposto in un museo»

«Penso che i tatuaggi siano orribili: è come vivere tutto il tempo con addosso un abito di Pucci»

«Pensate rosa, ma non indossatelo»


© Riproduzione riservata

karl lagerfeld
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