6 consigli (della psicologa) per rientrare al lavoro dopo la maternità


Rientrare al lavoro dopo la maternità dovrebbe essere un momento sereno sia per la mamma che per il bambino, ma spesso viene vissuto con difficoltà e sensi di colpa.
Diventare genitore d'altronde rappresenta un momento di profondo cambiamento nella vita di una persona; un momento che porta con sé una cascata di emozioni intense e spesso contrastanti. Gli equilibri di coppia cambiano e alle gioie si mescolano anche i timori, come la difficoltà di riuscire a conciliare le responsabilità familiari con quelle professionali nel momento del rientro a lavoro.
Dopo aver trascorso mesi ricchi di emozioni insieme al proprio bambino, può essere infatti difficile per un neo genitore affrontare la separazione e il ritorno alla routine lavorativa; che può generare tristezza, ansia e una sensazione di sopraffazione al solo pensiero delle responsabilità legate al lavoro e alla cura dei figli.
Queste emozioni negative, se sommate ad altre che riguardano fattori fisici, ambientali e psicologici, possono portare alla depressione post parto che colpisce, secondo l’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva e l’Istituto Superiore di Sanità il 10% dei neo genitori nell'arco dei 12 mesi successivi al parto.
Consapevoli che è assolutamente normale provare queste emozioni, Serenis, piattaforma digitale per il benessere mentale e centro medico autorizzato, con l’aiuto di Martina Migliore, psicoterapeuta cognitivo comportamentale e Direttrice Formazione e Sviluppo, ha individuato alcuni consigli per rendere più facile rientrare a lavoro dopo la maternità.
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6 consigli per rientrare a lavoro dopo la maternità
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Portate pazienza
Il ritorno al lavoro può essere un momento emotivamente sfidante in cui è normale provare una vasta gamma di emozioni, tra cui ansia, tristezza, auto svalutazione o senso di colpa.
Portare pazienza e focalizzarsi su ciò che si riesce a fare ogni giorno è la chiave fondamentale per vivere al meglio questa importante transizione, mentre saper riconoscere i successi, anche quelli più piccoli, aiuta a trovare la carica per fare di più e meglio.
Siate gentili con voi stessi
Durante il periodo trascorso a casa post-maternità è possibile che siano cambiate le proprie priorità professionali, portando, ad esempio, a decidere di non tornare al lavoro. Questa scelta può essere dovuta al desiderio di concentrarsi sui figli, alla necessità di esplorare nuove opportunità di carriera o di vita oppure a esigenze di salute insorte in seguito alla gravidanza o al parto.
In tutti i casi è fondamentale evitare di essere troppo duri con se stessi e valutare le decisioni con accondiscendenza, riconoscendo che non esiste una scelta giusta o sbagliata ma solo quella che fa stare meglio.
Stabilite le priorità
Al rientro in ufficio è normale sentirsi sommersi dalle attività e in difficoltà a riprendere il ritmo, questo può provocare frustrazione e abbattimento.
Per organizzare al meglio il lavoro in questa circostanza, è fondamentale ragionare per priorità, pianificando e dando precedenza alle attività più urgenti nella routine lavorativa. Una buona organizzazione in questo senso può ridurre lo stress e aiutare a gestire meglio il tempo a disposizione.
Informatevi sulle convenzioni dell’azienda (e comunicate con il datore di lavoro e i colleghi)
Al proprio rientro, è consigliabile informarsi sul tipo di supporto offerto dall'azienda e sulle eventuali convenzioni, oppure proporre di aderire a programmi specifici legati, ad esempio, al benessere mentale.
Inoltre, poter discutere apertamente con il proprio datore di lavoro della possibilità di godere di orari flessibili o di lavorare da casa, se fattibile, e confrontarsi con i colleghi comunicando con onestà le proprie esigenze per non sentirsi sovraccaricati dalle richieste e dalle attività, permette di affrontare il rientro in modo graduale e con più tranquillità.
Mettete da parte i sensi di colpa
Nei momenti in cui si è lontano da casa, alcuni genitori possono sentirsi colpevoli di non godersi pienamente ogni momento della crescita del proprio figlio. Sebbene siano sensazioni normali, è bene cercare di mettere da parte questi sensi di colpa poiché, ora che le esigenze sono cambiate, è necessario sapersi adattare ai nuovi ritmi, senza vergognarsi di chiedere aiuto a una persona affidabile che possa fare le proprie veci quando si è a lavoro.
Delegate le responsabilità
Accettare il supporto degli altri, costruire una rete di supporto composta da amici, familiari o colleghi, trovare servizi di assistenza all’infanzia di fiducia sono delle modalità per ricevere un supporto fondamentale nelle prime fasi del rientro al lavoro post-parto.
Poiché è impossibile fare tutto da soli, delegare e condividere le esperienze può aiutare a sentirsi meno soli e a ricevere consigli pratici che possono arginare problemi all’apparenza insormontabili.
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