8 consigli da mettere in pratica per essere più felici a lavoro

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Volete essere più soddisfatti e felici del vostro lavoro? Allora provate a ritagliarvi del tempo per fare delle pause e socializzare con i colleghi

Se avete un lavoro full time, di circa 40 ore alla settimana, allora - facendo due conti - passate un terzo della vostra vita al lavoro.

Stiamo parlando di più di 90.000 ore di lavoro nell'arco di una vita, e non è quindi sbagliato dire che il lavoro può avere un enorme impatto sulla qualità della propria vita.

Ecco perché è fondamentale trarre un certo senso di piacere dal proprio lavoro, cercando modi per essere il più felice possibile nelle ore passate in ufficio. 

Per alcune persone, avere un ambiente lavorativo amichevole è un requisito essenziale per trarne piacere.

Indipendentemente dagli standard, essere soddisfatti della propria carriera è fondamentale per mantenere l'equilibrio tra "lavoro e vita privata".

Certo, non è sempre facile, ma la chiave è saper combinare buone abitudini lavorative con sane abitudini fuori dall'ufficio

Con qualche aggiustamento riguardo i nostri comportamenti, possiamo sentirci più felici, più produttivi e più soddisfatti. Volete scoprire la ricetta per il successo e la realizzazione lavorativa (e della vita)?

Ecco come essere più felici a lavoro

**Come capire qual è il tuo lavoro ideale (rispondendo a tre domande)**

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Come organizzare la perfetta postazione lavoro a casa cover mobile

1. L'organizzazione è fondamentale

Una delle cose fondamentali per essere più felici a lavoro è essere organizzati.

Tranquilli, non dovete trasformarvi in Marie Kondo, ma l'organizzazione sul lavoro è importante e ha i suoi vantaggi; al punto che, secondo alcune ricerche, anche solo passare 10 minuti a inizio giornata a organizzare lo spazio di lavoro può aumentare l'energia e la voglia di fare. 

Quindi, dedicate qualche minuto della vostra mattinata a riordinare lo spazio di lavoro, eliminando gli oggetti che non usate.

Imparate poi a dare le giuste priorità al vostro carico di lavoro e alle vostre attività, senza procrastinare. 

Seguendo questi consigli, gli esperti assicurano che la vostra giornata lavorativa migliorerà immediatamente, e questo si riverserà anche nella vostra vita personale. Essere più felici a lavoro infatti significa anche essere più felici nella vita privata.

**10 idee per organizzare la perfetta postazione lavoro a casa**

2. Concentratevi su un compito alla volta

Diversi studi hanno dimostrato che il multitasking «fa perde più tempo» e può essere motivo di infelicità tra professionisti a diversi livelli.

Infatti, quando ci si destreggia tra più compiti contemporaneamente, è quasi impossibile dedicare la stessa attenzione a ogni dettaglio, con conseguenti distrazioni.

Per evitare questo problema, e tutto ciò che ne consegue, dobbiamo imparare a concentrarci su un lavoro alla volta. 

Date la priorità a ciò che è in cima alla lista di cose da fare e concentratevi sull'affrontare prima le attività più importanti. 

**Ecco come capire se il lavoro che fai è quello giusto per te**

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3. Socializzate 

Per essere felici a lavoro è fondamentale socializzare con i colleghi.

Instaurare un buon rapporto con coloro con cui passiamo gran parte del nostro tempo può migliorare la propria salute fisica e mentale.

La riprova è scientifica: coloro che socializzano spesso vivono più a lungo e hanno un sistema immunitario più forte per combattere malesseri come raffreddori e influenza.

Quindi, il consiglio è quello di conoscere meglio i propri colleghi, magari interagendo e collaborando a progetti o chiedendo opinioni quando si ha bisogno di aiuto. 

Chi è che vorrebbe affrontare un'intera giornata lavorativa senza parlare con nessuno? Le ore passeranno più velocemente e sarà più divertente! 

Inoltre, è importante divertirsi con i colleghi dentro e fuori l'ufficio, partecipando a eventi della compagnia o organizzando qualcosa after hour.

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4. Concedetevi delle ricompense 

Sapete di aver fatto la vostra parte e di aver dato il meglio di voi in un particolare compito? Ottimo, concedetevi qualche incentivo.

Concedendosi delle ricompense, il cervello elabora emozioni positive, arrivando a realizzare che gli sforzi sul lavoro si traducono in un qualcosa di positivo.

Seguendo continuamente questa pratica, il vostro cervello inizierà a collegare sentimenti di piacere alla realizzazione di un compito o di un obiettivo, e in futuro tutto sarà più facile. 

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5. Partite con il piede giusto

Come ci sentiamo al mattino influisce su come ci sentiamo durante il resto della giornata lavorativa.

In alcuni studi, i ricercatori hanno analizzato gli stati d'animo e le prestazioni dei dipendenti di varie aziende, e hanno scoperto che coloro che erano di buon umore al mattino erano anche  più produttivi durante il giorno e riferivano di avere interazioni più positive con i clienti/colleghi.

Quindi, un altro consiglio per essere più felici a lavoro è quello di fare qualcosa che vi faccia sentire bene al mattino.

Per esempio, potete prendervi qualche minuto per assaporare il vostro caffè mattutino, facendo effettivamente un pausa piuttosto che berlo leggendo le mail. Oppure prendete un po' d'aria fresca, facendo magari due passi prima di entrare in ufficio. 

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6. Non restate fuori dal giro

Sentirsi in disparte, o sapere di non avere determinate informazioni che altri colleghi hanno, può farci sentire insoddisfatti e sottovalutati.

Il trucco è non aspettare che qualcuno venga da voi e riempia questo vuoto, ma andare a caccia di ciò che si vuole.

Per esempio, invece di aspettare di scoprire cosa sta succedendo all'interno dell'azienda per cui lavorate, cercate in modo pro-attivo le informazioni di cui avete bisogno per svolgere il vostro lavoro e prendere decisioni importanti. 

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7. Chiedete continui feedback 

Ricevere feedback è predittivo della felicità e della soddisfazione lavorativa.

A dimostrarlo svariate ricerche che hanno evidenziato che i datori di lavoro o i supervisori che offrono regolarmente feedback ai propri dipendenti e riconoscono gli sforzi da essi fatti hanno più successo nell'avere un team di lavoro felice.

Ricevere feedback può infatti fornire un rinforzo positivo che fa sentire apprezzati, oppure può colmare eventuali lacune che di conseguenza vi aiuteranno a svolgere il lavoro nel migliore dei modi.

Se non ricevete feedback regolari dal vostro supervisore, iniziate a essere pro-attivi nel richiederli. Parlate con il vostro capo e chiedetegli un riscontro del vostro impegno alla fine di grandi progetti, oppure parlate con i colleghi o i clienti. 

Più feedback si ricevono, più è probabile che abbiate successo nel vostro lavoro. Il che poi aumenterà il vostro senso di felicità.

**Non smettete di fare colloqui (anche se avete un lavoro)**

8. Adottate un atteggiamento positivo

L'inarrestabile progresso tecnologico e il continuo miglioramento delle condizioni di vita ci hanno incoraggiato a pensare che abbiamo diritto a una vita facile e confortevole. 

Ma la realtà delle cose è spesso diversa: la vita è intrinsecamente incerta, ed è impossibile non avere mai una giornata no o non provare sentimenti negativi. 

Prendendo ciò in considerazione, è comunque bene ricordarsi che bisogna avere un approccio positivo alla vita. 

Certo è sbagliato non accettare che ci siano problemi o rifiutare fatti scomodi. Ma possiamo, e dobbiamo, scegliere di non concentrarci sul negativo a scapito del positivo.

Abbiamo bisogno di essere pienamente in contatto con la realtà per una felicità a lungo termine.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

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È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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