Fotogallery Le due facce dell’Africa
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L’Africa dai mille colori, dei tanti dialetti (42 come ogni tribù), dagli intensi odori, dai paesaggi contrastanti ormai è un vicino ricordo.
L’Africa dai mille colori, dei tanti dialetti (42 come ogni tribù), dagli intensi odori, dai paesaggi contrastanti ormai è un vicino ricordo. Oggi un nuovo viaggio, un viaggio di ritorno verso una realtà differente. Nelle ore d’attesa, nel limbo tra un mondo e l’altro, imprimo le esperienze vissute. “La mia Africa”, la mia esperienza in Africa, è un percorso di vita: ogni viaggio ti permette di vedere oltre le apparenze, le abbaglianti illusioni di un inesperto “Mzungo” (uomo bianco).
Il Kenya è una medaglia con due facce. La prima, la mia quotidianità, è una povertà estrema che a volte ti sommerge, lasciandoti senza speranza nella tua falsa impotenza.
Kibeira, la più grande baraccopoli di Nairobi, ti toglie le parole, spersa nella vastità delle sue capanne di fango, abbandonata a sé stessa, ti costringe ad abbassare lo sguardo nell’apparente mancanza di mezzi che ti accoglie. Ma l’Africa ti insegna l’opposto; ti insegna ad alzare lo sguardo, a guardare e nel tuo piccolo a contribuire, anche solo con la presenza, alle vite delle persone che incrociano il tuo cammino. Solo così potrai vedere più in là, cogliere la poesia di questo luogo: dai gruppi di donne-sarte che da sole, per far fronte all’Aids che le attanaglia, hanno avviato la loro attività, a un piccolo laboratorio che ricicla le ossa di animali e li trasforma in gioielli, allo studio di artisti contemporanei. Attraverso queste attività “self made” percepisci la speranza, tumaini, che si rende concreta, si accumula lentamente.
C’è poi la seconda faccia della medaglia, il Kenya dalla natura rigogliosa, dai suoi animali selvaggi, imponente nella sua bellezza. Nuovamente, rimani senza fiato. Ci vuole un occhio attento, vigile, per scorgere la contaminazione di questi paesaggi. Avverti la cultura occidentale alle porte di questo mondo; con forza si fa spazio lasciando visibili tracce.
Lodges (piccoli alberghi) e lussuosi tented camps (campi con tende) affollano il Maasai Mara, uno dei tanti parchi naturali del Kenya. Villaggi Maasai, costruiti di fango e rami sono ormai affiancati da case in cemento dei ranger (personale del parco). Tristi balletti e finti mercatini per i turisti accolgono i nuovi visitatori. Per una seconda volta devi far proprio l’insegnamento di questa terra e scrutare oltre queste tradizioni impostate, svuotate del loro significato per cogliere il vero spettacolo di questa vita, la vera Africa che si materializza davanti a te.
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