Il coprifuoco scala alle 23, si potrà pranzare al chiuso, andare in palestra e anche sposarsi (con ricevimento): ecco in breve cosa cambia col nuovo decreto
Coprifuoco in avanti di un’ora in vista dell’abolizione, riapertura delle palestre, cene al ristorante anche al chiuso e consumo al bancone, ripartenza per i matrimoni.
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Sono alcune delle novità previste dal nuovo decreto, con cui il Governo sta pian piano procedendo all’allentamento delle misure restrittive in ottica di anti-contagio, anche al netto dell'avanzamento della campagna vaccinale.
Tanto che dall’1 giugno alcune regioni — Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna — passeranno in zona bianca, come anche Abruzzo, Veneto e Liguria, ma dalla settimana successiva, dal 7: qui non ci sarà coprifuoco, ma rimarranno mascherine e distanziamenti.
Tra le altre novità, dopo che nelle scorse settimane sono ripartiti cinema, teatri e musei: è stata anticipata al 15 giugno la riapertura di parchi tematici e lunapark e, per gli amanti del trekking, potranno riaprire dal 22 maggio gli impianti di risalita in montagna.
Via libera anche a corsi di formazione in presenza, centri sociali e culturali.
Ecco, quindi, in breve, cosa prevede il nuovo decreto del Governo.
Dal coprifuoco alle riaperture: il nuovo decreto in pillole
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Il coprifuoco si sposta alle 23, in vista dell’abolizione
In zona gialla il coprifuoco viene spostato un’ora più avanti. Si dovrà far rientro a casa al massimo alle 23 e non più alle 22.
Nota bene: la disposizione entra in vigore da mercoledì 19 maggio.
Nella road-map delle riaperture si parla anche già della sua abolizione: dal 7 giugno, complice l’abbassamento della curva epidemiologica e l’avanzamento della campagna vaccinale, potrebbe essere spostato a mezzanotte, per poi essere definitivamente abolito il 21 giugno. Si spera.
(foto: Dylan Freedom, Unsplash)
Riaprono (in anticipo) le palestre, ma per le piscine al chiuso si deve aspettare luglio
Col nuovo decreto il governo ha scelto di anticipare la riapertura delle palestre dall’1 giugno al 24 maggio.
Sono già riaperte le piscine all’aperto, mentre bisognerà aspettare fino all'1 luglio perché riaprano quelle al chiuso. Come anche i centri benessere.
Ristoranti: presto si potrà mangiare anche al chiuso
Dall’1 giugno si potrà nuovamente consumare nei tavoli al chiuso dei ristoranti e al bancone.
Riaprono, dunque, anche tutti quei locali che fino a questo momento, non vantando tavolini all’aperto e dehor, erano rimasti chiusi.
Rimangono valide tutte le altre disposizioni, come quelle su prenotazione, igienizzazione delle mani e via dicendo.
Ripartono le feste e i matrimoni
Anche per scongiurare feste clandestine, dal 15 giugno si potrà di nuovo fare un party. La data era attesissima soprattutto per i matrimoni, oltre che per battesimi, lauree e altro ancora.
Pochi, i dettagli, ancora: dal Comitato tecnico scientifico arriveranno linee guida più precise, a cui se ne potrebbero aggiungere altre dalle Regioni (come accadrà in Campania, per esempio).
Unico vincolo: tutti gli invitati dovranno essere muniti di “green pass”, vale a dire o il certificato di vaccinazione, o quello di avvenuta guarigione o un tampone negativo fatto nelle 48 ore precedenti.
(foto: Oliva Bauso, Unsplash)
Lo shopping: riaprono i centri commerciali nei week-end
Buone notizie anche in vista dei saldi. Già dal finesettimana del 22 e del 23 maggio si potrà tornare a fare shopping nei mercati e nei negozi che si trovano nei centri, gallerie e parchi commerciali, che fino ad ora avevano alzato le serrande solo nei giorni feriali.
Eventi sportivi: ok per il pubblico
Dall’1 giugno all’aperto e dall’1 luglio al chiuso si potrà tornare ad assistere a match e competizioni sportive, anche non di interesse nazionale, per così dire.
Unico accorgimento, il numero degli ospiti: non si potrà ospitare più del 25% della capienza massima e comunque non più di mille persone all’aperto e di cinquecento al chiuso.
Discoteche? Ancora niente, nemmeno all’aperto
Dopo gli assembramenti in disco in Sardegna (e non solo) della scorsa estate, il Governo ci va cauto.
Per il momento, dunque, la movida sarà da circoscriversi agli aperitivi e ai dopo cena al tavolo.
I quattro salti in pista per ora non sono previsti, con annessa protesta degli operatori del settore.
Ma come successo in molti Paesi, anche in Italia si stanno organizzando esperimenti e test che potrebbero portare le discoteche a riaprire nel giro di qualche settimana.
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