Ristoranti a Milano dove mangiare bio, vegano, vegetariano o healthy

I ristoranti a Milano che hanno deciso di puntare sulla qualità degli ingredienti e sul rispetto dell'ambiente, trasformano l'esperienza culinaria in un'occasione per abbracciare uno stile di vita green e salutare.
Oltre ad offrire dei piatti buoni, sani e nutrizionalmente equilibrati.
Dagli stellati ai bistrot, ecco i ristoranti di Milano che offrono opzioni biologiche e sostenibili per ogni gusto e tutte le tasche.
** Tutte le nostre segnalazioni sui ristoranti di Milano più buoni e nuovi **
I ristoranti a Milano dove mangiare bio, vegetariano e vegano
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The Longevity Kitchen Bar & Bistrot
In questo locale, la cucina sana, la creatività, l'innovazione e il design convivono armoniosamente, trasformando il Bistrot in un luogo ideale per un'esperienza culinaria autentica.
Il format innovativo di healthy food è ispirato alle Blue Zone, regioni note per la longevità e il benessere. Il concetto di nutrire il corpo e la mente in armonia con il pianeta è al centro della sua cucina, con un menu, curato dallo chef Filippo Gozzoli. The Longevity Kitchen che fa parte del Gruppo Longevity composto da The Logevity Suite, il network di Biohacking & Antiage City Clinic europeo, e The Longevity SPA, la prima struttura wellness del marchio nata a Portrait Milano, dedicata al benessere fisico e spirituale.
Soulgreen
Con sette anni di esperienza, si distingue per la qualità dei suoi piatti vegetali e ora anche per quelli a base di pesce.
I fornitori selezionati offrono prodotti biologici provenienti da piccole aziende. Il nuovo menù presenta piatti raffinati e una selezione di formaggi vegani di alta qualità, accompagnati da cocktail aromatici, con e senza alcool.
Casa Bi
È stato da poco inaugurato in piazza Tre Torri a CityLife, questo nuovo format firmato dal gruppo Bioesserì che conta già due locali a Milano.
Cucina familiare e di tradizione sono i suoi must.
Una casa del gusto e dell’accoglienza, che evolve il format Bioesserì, ma allo stesso tempo segna una linea di continuità con l’approccio da sempre alla ricerca delle migliori materie prime e della qualità, proponendo una cucina sana e golosa allo stesso tempo.
Horto
Il progetto di questo locale è firmato dallo chef tre stelle Michelin Norbert Niederkofler, che ha portato la sua filosofia “Cook the Mountain” in versione urbana.
Qui la cucina segue la filosofia del “Tempo Etico”, con la selezione di materie prime stagionali e locali senza sprechi. Un approccio che ha valso al ristorante la Stella Verde Michelin per la sostenibilità.
Gli arredi sono realizzati con materiali naturali e di recupero, mentre le divise sono in tessuti riciclati, prodotte in collaborazione con realtà emergenti.
Si trova all’ultimo piano con terrazza di palazzo The Medelan in Piazza Cordusio.
Cerere
Situato in via della Moscova 24, è un luogo informale e accogliente, caratterizzato dall'uso di materiali di recupero e pezzi di design. La cucina che offre piatti creativi e sostenibili, si basa sul principio della filiera corta "dalla fattoria alla tavola".
L'interior, curato direttamente dai proprietari Giorgia Codato e Mauro Salerno, è caratterizzato dall'uso di materiali di recupero e pezzi di design raccolti durante i loro viaggi in Italia e presso rigattieri locali.
Ogni piatto, che segue il ritmo delle stagioni, è un'espressione di creatività, con preparazioni inusuali e accostamenti originali.
Organic Pizza and Food
Situato in Via Morigi, questo locale offre un menù a prevalenza biologica, che soddisfa diverse esigenze alimentari.
La pizzeria propone una vasta selezione di pizze biologiche, mentre la specialità della casa è un morbido pane all'avocado.
Centro Botanico
Situato nel cuore di Brera, è una boutique multifunzionale che include un'erboristeria, un minimarket biologico certificato e un bistrot accogliente.
Il menù varia ogni giorno e offre piatti vegetariani e vegani bilanciati, preparati con ingredienti biologici stagionali.
Panghea
È un ristorante vegano che, combinando veganismo, macrobiotica e filosofia Bhagavan Ramana, offre piatti caserecci e gustosi preparati con ingredienti freschi e locali, in parte biologici.
Il menù varia tra pranzo e cena, con proposte che cambiano quotidianamente. Nel pomeriggio si possono gustare delle ottime infusioni biologiche del Trentino o un calice di vino InVinoVegan.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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