Preferite dolce o salato? La risposta rivela molto della vostra personalità

Dolce o salato? Che ci crediate o meno, la risposta a questa domanda ha a che fare più con il vostro DNA che con i cibi con cui siete cresciuti.
Ad esempio, nella preistoria, i cibi velenosi avevano maggiori probabilità di essere amari, motivo per cui la maggior parte delle persone ha sviluppato un'avversione per questo genere di alimenti.
Questa dicotomia tra dolce e salato non è però solo una questione genetica (e di palato), ma anche un'esplorazione delle sfumature che rendono unico ogni individuo. La nostra preferenza è infatti un riflesso della nostra anima, una finestra aperta sugli aspetti più intriganti della nostra personalità.
Curiosi di saperne di più? Allora continuate a leggere.
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Dolce o salato: dimmi cosa preferisci e ti dirò chi sei
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Se siete team dolce
Se per voi uno spuntino di metà mattina significa mangiare un cioccolatino o qualche altro dolcetto, sappiate che è un desiderio innato.
Alcune ricerche scientifiche hanno collegato direttamente la percezione della dolcezza a uno specifico frammento di DNA nelle cellule dei recettori del gusto, che si trovano nell'intestino e nella lingua.
Se siete team salato
Se avete voglia di una fetta di pizza, o di focaccia, a qualsiasi ora del giorno e della notte, allora siete decisamente team salato. Ma da dove nasce questa preferenza?
Alcuni studi suggeriscono che i neonati prematuri con bassi livelli di sodio alla nascita crescono sviluppando una predilezione per il sale in età adulta.
Non solo: i "supertasters", persone particolarmente sensibili ai sapori, potrebbero essere degli amanti del sale, data la loro maggiore sensibilità a tutti i gusti.
**Mangiare meno sale vi renderà più sani (e più belli): perché e come ridurlo**
Dolce o salato? Ecco come cambia la vostra personalità
Se ami la torta al cioccolato, sei una persona più dolce? Secondo una serie di studi, potrebbe essere effettivamente così.
Le persone che preferiscono il dolce al salato sono infatti più propense ad essere simpatiche, e ad avere personalità calorose e affettuose.
Gli amanti del dolce sono spesso considerati ottimisti e socievoli, poiché il sapore dolce può stimolare la produzione di endorfine, promuovendo una sensazione di benessere. Questi individui possono essere inclini a cercare comfort nelle relazioni e a essere indulgenti.
Inoltre, secondo un sondaggio, le persone a cui piacciono i cibi dolci sono più propense a fare spuntini in compagnia di amici. Al contrario, invece, chi preferisce snack salati solitamente fa spuntini da solo davanti alla tv.
Chi ama il gusto salato tende ad essere pragmatico, con una predisposizione verso l'azione e la concretezza.
La preferenza per il cibo salato può derivare dalla ricerca di stimoli intensi, poiché il sapore salato è spesso associato a un'esperienza sensoriale forte. Quindi, gli amanti delle patatine potrebbero essere più inclini a cercare avventure e nuove sfide.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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